Venti di guerra

Ucraina, stallo tra Biden e Putin: si cerca una strada diplomatica per fermare la crisi

Blinken: "Dagli Usa risposta risoluta e unita in caso di invasione russa". Il Cremlino: "La Russia cerca la cooperazione con tutti. Ma non si può obbligare qualcuno a essere gentile". Zelensky chiede all'Ue sanzioni preventive contro la Russia

Ucraina, stallo tra Biden e Putin: si cerca una strada diplomatica per fermare la crisi
Rainews
Ucraina, militari si addestrano in tattiche di guerriglia in caso di invasione russa

Dopo l'allarme degli Usa sul rischio di un'invasione imminente, la diplomazia tenta di giocare le ultime carte per evitare lo scontro armato. Ma dal colloquio tra Joe Biden e Vladimir Putin non è arrivata alcuna svolta. Una conversazione "equilibrata e professionale" quella tra i presidenti di Usa e Russia, come è stata definita da Yury Ushakov, consigliere per la politica estera di Putin. Nella sostanza, comunque, la svolta auspicata non è arrivata. In una telefonata durata poco più di un'ora, i due leader hanno sostanzialmente ribadito le proprie posizioni. Joe Biden ha avvertito che in caso di attacco l'Occidente risponderà in modo "deciso". La Casa Bianca fa sapere, infatti, che "il presidente Biden ha parlato con il presidente Vladimir Putin per chiarire che se la Russia invaderà l'Ucraina gli Stati Uniti e i nostri alleati imporranno rapidi e pesanti costi alla Russia. Il presidente Biden ha quindi esortato Putin nella risoluzione dell'escalation e nella diplomazia".

Blinken: "Dagli Usa risposta risoluta e unita in caso di invasione russa". 

Se la Russia aggredirà l'Ucraina, la risposta degli Usa e dei suoi alleati sara' "rapida, unita e pesante", ha assicurato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in conferenza stampa a Honolulu dopo un vertice trilaterale con gli omologhi di Giappone e Corea del Sud. "Ho chiarito, come ha fatto il presidente Biden nella sua conversazione con il presidente Putin, che una strada diplomatica per risolvere la crisi, una crisi creata dall'accumulo non provocato di forze russe tutt'intorno all'Ucraina, rimane aperta", ha aggiunto Blinken, "Mosca ha un modo semplice per dimostrare che vuole seguire questa strada. Dovrebbe preferire la de-escalation all'escalation e dovrebbe non solo parlare della ricerca di una via d'uscita diplomatica ma lavorarvi in concreto". Secondo Blinken: "Nessuno dovrebbe sorprendersi se la Russia istigasse una provocazione o un incidente e lo utilizzasse per giustificare un'azione militare già pianificata da tempo". Intanto il Pentagono ha smentito la notizia di un sottomarino americano entrato in acque russe.

Il Cremlino: "La Russia cerca la cooperazione con tutti. Ma non si può obbligare qualcuno a essere gentile"

La Russia vuole il dialogo ma "non si può costringere qualcuno a essere gentile" , afferma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov all'agenzia Ria Novosti, all'indomani della concitata giornata di allarme, accuse e contro-accuse sulla situazione in Ucraina. Peskov lascia intendere che la Russia è costretta a rivolgersi alla Cina, data la chiusura sul versante occidentale. "La Russia cerca la cooperazione con tutti. Siamo interessati alla cooperazione con i nostri partner europei. Siamo interessati alla cooperazione con gli Stati Uniti, sia nel commercio che nell'economia, negli investimenti e nelle questioni di sicurezza. Ma non si può obbligare qualcuno a essere gentile. Quindi è ovvio, la Russia cercherà opportunità per espandere la cooperazione dove vede condizioni di reciprocità", ha detto il portavoce.

Il Cremlino conferma che i leader si sono detti d'accordo nel proseguire il dialogo, ma Mosca non risparmia una stoccata, parlando di "isteria americana al suo apogeo", sottolineando come "gli americani stanno ingrossando in modo artificioso l'isteria sulla cosiddetta invasione russa pianificata, nominando persino le date di questa invasione, e parallelamente, insieme agli alleati, stanno pompando i muscoli militari dell'Ucraina".

Diplomazie mondiali al lavoro per fermare l'escalation

Le diplomazie mondiali, intanto, continuano a lavorare a una soluzione della crisi: Emmanuel Macron di nuovo a colloquio con Putin per sottolineare che un "dialogo sincero" non è compatibile "con un'escalation" della tensione. A Kiev migliaia in piazza al grido "uniti contro la Russia".

Zelensky chiede all'Ue sanzioni preventive contro la Russia

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha assicurato al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di essere favorevole a una soluzione diplomatica alla crisi ucraina, ma che ora servono "sanzioni preventive" per fermare Mosca. "Siamo favorevoli a una soluzione politica e diplomatica del conflitto", ha affermato Zelensky durante una conversazione telefonica con Michel, come riferito da Kiev.   Il presidente ucraino ha ribadito che comprende "tutti i rischi" della minaccia di un attacco russo, ma che il Paese "è preparato a qualsiasi scenario". Ha poi fatto notare che l'Ucraina vive in questo stato dal 2014, quando la Russia ha annesso la penisola di Crimea ed è iniziato il conflitto nell'Est del Paese tra separatisti filo-russi, sostenuti da Mosca, ed esercito regolare.

Zelensky ha ribadito che attualmente "il peggior nemico è il panico" che potrebbe essere generato dagli avvertimenti dell'Occidente, in particolare degli Stati Uniti, su un imminente attacco russo, già la prossima settimana.   Il presidente ucraino e Michel hanno discusso le misure intraprese per promuovere la riduzione dell'escalation nell'ambito dei formati negoziali esistenti, in particolare il Formato Normandia (Russia, Ucraina, Germania e Francia). Zelensky ha anche sottolineato l'importanza dell'unità e del coordinamento degli sforzi politici e diplomatici per sbloccare il processo di pace e ripristinare la stabilita', ribadendo la richiesta di imporre sanzioni preventive alla Russia per fermare "le intenzioni aggressive del Cremlino".

Michel a Zelensky: "L'Ue unita e ferma in caso di aggressione"

"L'Ue risponderà con unità e fermezza a qualsiasi ulteriore aggressione militare russa": lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con cui ha avuto un colloquio telefonico. "Coordinamento con il presidente Zelensky sugli ultimi sviluppi dentro e attorno all'Ucraina. L'Ue risponderà con unità e fermezza a qualsiasi ulteriore aggressione militare russa. Solidarietà all'Ucraina", ha scritto Michel su Twitter.

Il cancellerie Scholz martedì incontra Putin

Un nuovo tentativo di sbloccare la crisi ucraina mantenendola su binari diplomatici nel pieno delle rinnovate tensioni con Mosca verrà fatto martedì dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il capo del governo di Berlino, scrive la Bild am Sonntag, si prepara da giorni a questo incontro in Russia con Vladimir Putin, e non trascura consigli ed idee esterne. Tanto da coinvolgere una serie di esperti e consultarsi con Angela Merkel, ha appurato il domenicale della Bild, che ricorda come l'ex cancelliera conosca probabilmente il governante russo come nessun altro capo di stato occidentale ed abbia incontrato Putin diverse volte - nei momenti buoni, ma anche in quelli cattivi.

L'invio di truppe italiane si valuterà in sede Nato e serve autorizzazione del Parlamento

La decisione di un eventuale invio di truppe Italiane nell'Est Europa nell'ambito della crisi ucraina verrà presa in sede Nato. Secondo quanto apprende l'agenzia Agi l'argomento verrà discusso proprio in settimana nel corso della Ministeriale della Nato in programma a Bruxelles. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini parlando due giorni fa nel corso dell'incontro bilaterale di Riga, rivolgendosi all'omologo lettone Artis Pabriks, ha spiegato che "Eventuali scelte di ulteriori adattamenti di postura verranno, come sempre, prese insieme agli Alleati. La ministeriale Nato della prossima settimana sara' pertanto molto importante in quest'ottica". La ministeriale che riunisce tutti i ministri della Difesa dei Paesi aderenti al Patto Atlantico, è in programma a Bruxelles mercoledì 16 e giovedì 17 febbraio. Un'eventuale missione dovrà prima essere concordata in sede Nato e poi, comunque, "autorizzata dal Parlamento". È quanto fanno sapere fonti della Difesa.

Gb, Wallace: "In Europa c'è aria di Conferenza di Monaco"

Il regno Unito considera "altamente probabile" un'invasione russa dell'Ucraina e il ministro della Difesa britannico paragona la situazione a quella pre-bellica in Europa nel 1938. "C'è un soffio di Monaco nell'aria", ha dichiarato Ben Wallace in una intervista al Sunday Times, paragonando i tentativi negoziali da parte dei alcuni Paesi europei alla Conferenza di Monaco nel 1938, che diede il via libera all'annessione tedesca dei Sudeti cecoslovacchi nella speranza che questo sarebbe bastato a Hitler."Potrebbe essere che (Putin) spegne i carri armati e ce ne andiamo tutti a casa, ma c'è un soffio di Monaco nell'aria, che tira da qualche parte in Occidente" ha detto Wallace, secondo cui Mosca "potrebbe invadere in qualsiasi momento".

Kiev, non c'è motivo di chiudere lo spazio aereo

Per l'Ucraina in questo momento non c'è motivo di chiudere il suo spazio aereo, nonostante l'aumento delle tensioni con la Russia e le 130.000 truppe di Mosca ammassate al confine.   "Non ha senso e assomiglierebbe molto a un autoisolamento", ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere presidente ucraino, secondo quanto riportato dal Guardian.

Compagnie assicurative: da lunedì stop a copertura per velivoli in Ucraina

Le maggiori compagnie assicurative britanniche, che riassicurano altre società internazionali del settore, hanno informato tutti i proprietari di aeromobili mondiali che la copertura assicurativa per i velivoli in Ucraina cesserà di operare entro 48 ore. E' quanto riporta l'agenzia russa Ria Novosti.  I proprietari di jet privati hanno confermato di aver ricevuto il messaggio."Nessun aereo decollerà dall'Ucraina da circa meta' della giornata di lunedì", ha riferito una fonte. L'azione delle compagnie assicurative porterebbe a una chiusura di fatto dello spazio aereo ucraino.

Il Giappone pronto a garantire gas all'Europa

Il Giappone è pronto a garantire gas all'Europa in caso di un'operazione militare russa in Ucraina e conseguente riduzione delle forniture. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Yoshimasa Hayashi, nella conferenza stampa tenuta alle Hawaii insieme al segretario di Stato americano, Antony Blinken, e all'omologo sudcoreano, Chung Eui-yong."Per la fornitura di gas naturale chiesta dagli Stati Uniti e dall'Europa, il Giappone ha deciso di fornire il gas naturale", ha detto il ministro.