La crisi in Europa

Macron sente Putin. Continuano le esercitazioni congiunte Mosca-Minsk

Il presidente francese telefona all'omologo russo, il Donbass è in guerra, in 40.000 in fuga verso Rostov, mentre Mosca testa missili balistici intercontinentali mostrando ancora i muscoli e in Usa Biden convoca il Consiglio di sicurezza nazionale

Macron sente Putin. Continuano le esercitazioni congiunte Mosca-Minsk
(ApPhoto)
colpo di mortaio su un edificio di Krymske, Luhansk, Ucraina

Si continua a sparare nel Donbass dove nella notte sono avvenuti diversi bombardamenti e si sentono continui colpi di mortaio. I separatisti filo-russi nell'est dell'Ucraina chiamano la popolazione alla 'mobilitazione generale', chiunque sia in grado di prendere un'arma in mano, gli altri si mettono in cammino verso la vicina Rostov: anziani, donne e bambini.

Secondo i media russi sarebbero già circa 40mila i profughi fuggiti. E' Alexander Chupriyan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza a comunicare l'esodo. "Più di 40mila persone, che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea", ha detto.

La Tass riferisce che 950mila residenti del Donbass hanno richiesto la cittadinanza russa, mentre oltre 770mila l'hanno già ottenuta, numeri forniti dal deputato della Duma di stato della regione di Rostov, Viktor Vodolatsky che afferma: "persone continuano a rivolgersi ai servizi di migrazione e a scrivere domande per ottenere la cittadinanza russa".

Cinque edifici sarebbero stati distrutti nell'area delle autoproclamate repubbliche separatiste. Due civili sono morti nella Repubblica popolare di Lugansk "a seguito del tentativo delle forze armate ucraine di sfondare vicino al villaggio di Pionerskoye, a 7 km dal confine con la Russia", lo rende noto un portavoce della Milizia popolare dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk.

Tutto questo succede ancora, mentre oggi a Kiev si celebra l'anniversario della rivolta di piazza Maidan che nel febbraio del 2014 impresse al Paese la svolta filo-occidentale. Svolta che divide ancora profondamente la popolazione tra filorussi e ucraini filo europeisti. Una divisione, che in questi anni, ha creato 14.000 vittime.

Ieri il ministro ucraino degli interni ha rischiato di rimanere colpito da una granata scoppiata a pochi metri da lui e due soldati ucraini sarebbero rimasti uccisi dai mortai. Ma si incrociano le accuse per le decine di violazioni del cessate il fuoco degli ultimi giorni tra separatisti filorussi e forze ucraine. Violazioni che disattendono l'accordo di Minsk del 2014.

Oggi è il giorno del colloquio telefonico tra il presidente francese Macron e il presidente russo Putin. La "Telefonata difficile", secondo i media, è durata 1 ora e 45 minuti. I due si erano visti qualche giorno fa divisi da un tavolo lungo cinque metri. Al centro della telefonata fa sapere l'Eliseo c'è sempre la de-escalation del conflitto ai confini dell'Ucraina. Subito dopo Macron, già presidente di turno del semestre europeo, ha parlato a lungo anche con l'omologo Zelensky. "Siamo lo scudo dell'Europa contro l'esercito russo. Difendeteci o faremo da soli", ha detto all'Occidente il presidente ucraino Zelensky ieri nel suo intervento alla conferenza di Monaco. "Le sanzioni servono prima e non dopo l'attacco", ha aggiunto chiedendo un incontro con Putin. Oggi potrebbe esserci anche una telefonata tra il premier britannico Johnson e il leader russo.

La casa Bianca rende noto che il presidente Joe Biden ha convocato per oggi una riunione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale sulla crisi. Secondo il presidente dem, informato dal suo staff d'intelligence "la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l'Ucraina in qualsiasi momento". 

Il giorno dopo la conferenza straordinaria sulla sicurezza a Monaco, i ministri del G7 chiedono a Putin il ritiro delle truppe.

Prove dicono che la Russia sta pianificando "la più grande guerra in europa dal 1945", dice il primo ministro britannico, Boris Johnson, in un'intervista alla Bbc. E sottolinea "il piano è già iniziato", visto che le truppe russe non stavano solo progettando di entrare in Ucraina da Est, attraverso il Donbass, ma dalla Bielorussia e dall'area circostante a Kiev. 

Tutto questo mentre Mosca esibisce ancora i muscoli esercitando il suo arsenale di "deterrenza strategica" e rilanciando il suo arsenale missilistico intercontinentale, punta di diamante dell'arsenale nucleare bellico russo. Le esercitazioni dovevano essere interrotte oggi, ma a causa dell'aggravamento della situazione ai confini i due leader hanno deciso di prolungarle. E' lo stesso presidente Putin da Mosca, con il leader "amico" bielorusso Lukashenko, a guidare le esercitazioni strategiche con missili balistici.

Crisi Ucraina, esercitazioni militari della Russia LaPresse/Russian Defense Ministry Press Service via AP
Crisi Ucraina, esercitazioni militari della Russia

Lontani dal terreno conteso, a Monaco di Baviera, i rappresentanti del G7 continuano a tessere la tela diplomatica per una soluzione senza armi. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel pone un interrogativo importante "Gli alleati occidentali non possono continuare ad offrire per sempre ramoscelli d'ulivo mentre la Russia conduce test missilistici e ammassa le truppe lungo il confine con l'Ucraina". Michel pone poi ai partecipanti un interrogativo difficile: "il Cremlino vuole il dialogo"?

Michel, nel caso di un attacco russo all'Ucraina è intenzionato a convocare immediatamente un consiglio dei capi di stato e di governo dell'Ue in modo da concordare insieme le sanzioni da comminare a Mosca. 

Charles Michel alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco THOMAS KIENZLE/AFP via Getty Images
Charles Michel alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco