Ucraina, svolta diplomatica

Macron convince Biden e Putin a vedersi, ma il Cremlino frena: "Incontro prematuro"

Il summit forse nei prossimi giorni. Il portavoce del Cremlino: "Vertice non ancora in programma". In settimana incontro Lavrov-Blinken. Borrell: "Soluzione diplomatica unica via di uscita". Di Maio: "Preoccupati, in Italia massima allerta"

Macron convince Biden e Putin a vedersi, ma il Cremlino frena: "Incontro prematuro"
foto da Ap
Il presidente francese Macron e il presidente russo Putin

Al momento è "prematuro" parlare di un incontro sull'Ucraina tra i presidenti di Russia e Usa, Vladimir Putin e Joe Biden. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.   "C'è un'intesa sulla necessità di continuare il dialogo a livello di ministri degli Esteri", ha spiegato Peskov, "parlare di piani concreti per l'organizzazione di vertici è prematuro". Al momento, sono previsti colloqui solo tra il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il segretario di Stato americano Anthony Blinken. In precedenza era stato riferito che avrebbero potuto incontrarsi in Europa il 24 febbraio. "Lavrov potrebbe incontrare il suo collega americano questa settimana. Inoltre, non escludiamo contatti tra i ministri di Russia e Francia", ha aggiunto Peskov.

"Naturalmente noi non escludiamo" la possibilità di tenere dei colloqui, "se necessario certamente i presidenti di Russia e Usa in ogni momento possono prendere la decisione di avere dei contatti per telefono o di persona. Questa sarà una loro decisione", ha detto Peskov, secondo Interfax, aggiungendo allo stesso tempo che al momento non è prevista l'organizzazione di un summit del genere.  "L'incontro - ha affermato Peskov - è possibile se i leader dei due Paesi lo riterranno opportuno, al momento vi è chiara comprensione sulla necessità di continuare il dialogo a livello di ministri".

Secondo quanto riferito da Peskov, il presidente russo Vladimir Putin ha convocato oggi una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza del Paese.

La dichiarazione dopo le telefonate consecutive del presidente francese Emmanuel Macron a Vlamidir Putin per convincerlo a partecipare ad un vertice con Joe Biden. Un vertice tra il presidente Usa, Joe Biden, e quello russo Vladimir Putin "e' possibile". Ora pero' tocca al leader russo "fare la sua scelta", ha affermato l'Eliseo dopo le parole di Peskov.

L' incontro Usa-Russia

L'Eliseo ha sottolineato che Macron lavorerà "con tutte le parti coinvolte" per preparare il confronto sulla crisi ucraina. La priorità per la Francia è ristabilire il cessate il fuoco nell'Ucraina orientale, teatro di un conflitto tra l'esercito ucraino e le milizie filorusse. 

Ieri mattina il presidente francese aveva parlato al telefono sia con Putin, sia col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ed entrambi si erano detti d'accordo nel proseguire i colloqui, in ''formato Normandia'' - una configurazione diplomatica a quattro, adottata durante la guerra del Donbass, che vede al tavolo negoziale Russia, Ucraina Germania e Francia. ''Ogni giorno che passa senza guerra è un giorno guadagnato per la pace'', "La nostra preoccupazione è grande ma pensiamo che le risorse della diplomazia non siano esaurite'', dicono i consiglieri dell'Eliseo. La palla è nel campo di Putin''.  

La portavoce della Casa Bianca Jan Psaki si è premurata di ricordare che "gli Stati Uniti sono sempre pronti ad imporre conseguenze rapide e severe nel caso in cui la Russia scelga la guerra. E al momento, la Russia sembra continuare i preparativi per un assalto in larga scala contro l'Ucraina". Sempre secondo fonti americane immagini satellitari mostrerebbero nuovi schieramenti di truppe russe e di equipaggiamento militare vicino al confine ucraino. Le immagini mostrano "nuovi schieramenti sul campo di equipaggiamenti corazzati e truppe" in partenza da siti militari esistenti in foreste e campi a circa 9-19 miglia dal confine russo con l'Ucraina, ha detto la società di immagini satellitari degli Stati Uniti Maxar.

Di Maio: "Preoccupati, in Italia massima allerta"

"La situazione delle ultime ore ci preoccupa molto, l'Italia è in massima allerta per affrontaregli eventi con la massima preparazione". Lo ha detto il ministrodegli Esteri Luigi di Maio dopo il consiglio affari esteri aBruxelles. L'ambasciata italiana a Kiev sta effettuando "prove di evacuazione del personale e sta chiedendo a tutti gli italiani di lasciare il Paese" ha confermato il ministro degli esteri. "Ma voglio anche ribadire che l'ambasciata italiana resta aperta e pienamente operativa. Crediamo nella diplomazia e vogliamo dare un segnale di vicinanza" al popolo ucraino, ha aggiunto Di Maio.

"E' evidente che l'unica soluzione può essere una soluzione diplomatica a questa crisi e l'Italia sta lavorando in tal senso. Da più parti, sia quando sono stato a Mosca sia quando sono stato a Kiev, mi è stata data la piena disponibilità a trovare una soluzione diplomatica. E dialogo deve essere la parola d'ordine per risolvere questa crisi" ha detto Di Maio.

L'ambasciata italiana ribadisce l'invito a lasciare l'Ucraina

L'ambasciata italiana a Kiev ribadisce oggi l'invito agli italiani perché lascino il paese, già fatto il 12 febbraio. "A causa di eventuali rapidi sviluppi della situazione, a quanti fossero tuttora presenti è ribadito l'invito a lasciare il Paese con i mezzi commerciali al momento disponibili e a seguire tutte le indicazioni delle Autorità locali", si legge nel messaggio dell'ambasciata ai connazionali.

Separatisti: colpiti l'ospedale e la centrale elettrica a Donetsk

Le milizie separatiste della autoproclamata repubblica di Donetsk, nell'est dell'Ucraina, hanno detto che l'ospedale centrale e una centrale elettrica nell'omonimo capoluogo di Donetsk sono state colpite da un bombardamento di mortai compiuto da truppe ucraine della 54/a Brigata meccanizzata. Lo riferisce l'agenzia Interfax. "Danni"non precisati sono stati inflitti alle due strutture, secondo la stessa fonte.

Kiev nega di aver colpito avamposto russo

L'Ucraina ha negato di aver colpito un avamposto delle guardie di frontiera russe a Rostov. Non possiamo impedire loro di produrre queste false informazioni ma insistiamo sul fatto che non stiamo sparando a nessuna infrastruttura civile o sulla regione di Rostov" ha dichiarato alla France Presse un portavoce dell'esercito ucraino, Pavlo Kovalchuk, "non c'e' fuoco di artiglieria sulle forze di occupazione russe".

Accordo su una missione di addestramento militare Ue

L'Ucraina e l'Unione europea hanno raggiunto "un accordo di principio" sulla creazione di una missione di formazione militare consultiva in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba a Bruxelles precisando che "non si tratta di forze di combattimento". Si tratta di un nuovo capitolo della cooperazione fra l'Ucraina e l'Ue, i parametri di questa missione e la sua messa a terra devono ancora essere discussi.Ma è d'importanza cruciale che si apra questa nuova fase nella nostra relazione", ha aggiunto Kuleba.

Colloquio telefonico Scholz-Putin nel pomeriggio

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz avrà nel pomeriggio un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin sulla crisi ucraina. Lo ha reso noto il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit nel corso di una conferenza stampa a Berlino.

von der Leyen: "Cappio militare russo attorno a Kiev"

"La Russia stringe un cappio militare attorno all'Ucraina. Vogliamo la pace e diamo sempre una possibilità alla diplomazia". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dando conto del colloquio telefonico con il cancelliere austriaco, Karl Nehammer. "L'Ue è unita e pronta a rispondere a qualsiasi ulteriore aggressione militare russa contro il nostro vicino sovrano ucraino con massicce sanzioni", aggiunge.

Air France annulla voli di domani tra Parigi e Kiev

La compagnia aerea Air France ha annullato i volti previsti domani tra Parigi e Kiev, "in relazione alla situazione sul posto e a titolo conservativo". Lo ha riferito France Info. "Air France rivaluta regolarmente la situazione e ricorda che la sicurezza dei voli, dei suoi clienti e dei suoi equipaggi, è un imperativo assoluto", afferma il vettore, che finora prevedeva due rotazioni settimanali tra Parigi e Kiev, nei giorni di martedì e domenica.

Vertice Osce e colloquio Lavrov-Le Drian

La maratona diplomatica per cercare una de-escalation in Ucraina prosegue oggi con un vertice straordinario dell'Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza (Osce) in Europa, convocato su richiesta di Kiev mentre nel Donbass continuano a registrarsi violazioni del cessate il fuoco.    L'Ucraina ha chiesto il vertice per discutere "il rapido deterioramento della situazione della sicurezza sul terreno" nelle aree controllate dai separatisti filorussi, ha spiegato Adam Halacinski, rappresentante polacco presso l'Osce, su Twitter. Obiettivo della riunione è "discutere tutto quello che è accaduto nelle ultime ore e quali iniziative dovrebbe intraprendere l'Osce in questa situazione, allo scopo soprattutto di arrivare a una de-escalation della tensione", ha riferito Jablonski, "stiamo utilizzando tutti gli strumenti possibili per evitare un conflitto armato".

Mosca favorevole a un vertice del Gruppo Contatto su Donbass

La Russia è favorevole a una riunione del Gruppo di Contatto Trilaterale sul Donbass, composto da Mosca, Kiev e Osce. Lo ha riferito una fonte russa all'agenzia Ria Novosti. "Se Kiev e il Donbass accetteranno di convocare una riunione del gruppo di contatto, anche la Russia, ovviamente, parteciperà", ha affermato la fonte, "le funzioni di intermediario lo obbligano".   

Dopo il vertice telefonico tra i presidenti di Russia e Francia, Vladimir Putin ed Emmanuel Macron, una fonte dell'Eliseo aveva riferito che un incontro del Gruppo Trilaterale si sarebbe svolto già oggi ma fonti di Mosca avevano smentito, avvertendo che serviva tempo per preparare una convocazione del gruppo.

61.000 profughi del Donbass entrati in Russia

È arrivato a circa 61.000 il numero di civili in fuga dalla regione ucraina del Donbass, che sono riparate in Russia, nella regione di Rostov, dopo l'evacuazione ordinata venerdì dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk. Lo rivela stamani il ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan in una conferenza stampa, citato dall'agenzia Tass. Altre due regioni russe hanno proclamato lo stato d'emergenza per l'arrivo di profughi evacuati dalla regione del Donbass: si tratta di quelle di Penza e di Saratov, che si sono rese disponibili ad accogliere fra i 500 e i 1.500 profughi a testa. Lo scrive l'agenzia Interfax, che dice che, oltre a quella di Rostov e le due nuove, avevano già proclamato lo stato d'emergenza anche le regioni di Ryazan, Volgograd, Voronezh e Kursk. In quest'ultima, fanno sapere le autorità locali, è arrivato un treno con 525 civili dal Donbass. 

Borrell: soluzione diplomatica unica via di uscita

"La soluzione diplomatica è la migliore e unica via d'uscita alla crisi e noi lavoriamo su questo". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri in cui si parlerà della crisi ucraina con il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleb. "Il lavoro sulle sanzioni è fatto, noi siamo pronti. Quando sarà convocheremo una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e presenterò le sanzioni al momento giusto" ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera. "Siamo pronti alle sanzioni al momento giusto, ma lavoriamo e speriamo che quel momento non arrivi", ha aggiunto.

Al Consiglio è presente anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sul tavolo anche gli ultimi sviluppi politici in Bosnia ed Erzegovina e le mosse secessioniste della Republika Srpska, nonché i colloqui in corso sulla riforma costituzionale ed elettorale.

Anche Israele pronta alle sanzioni in caso di attacco russo

Se la Russia dovesse attaccare l'Ucraina, Israele potrebbe aderire alle sanzioni economiche imposte dalle nazioni occidentali. Lo ha detto questa mattina alla radio Kan Reshet Bet il ministro per gli Affari della diaspora, Nachman Shai. "Cercheremo di evitare di arrivare a questa soluzione - ha affermato -. Ma, se dovesse capitare, Israele scenderà in campo con la parte che gli è più vicino: gli Stati occidentali", ha detto Shai.