Lo riferisce l'Organizzazione internazionale per le migrazioni

Continua la tragedia dei naufragi: 70 migranti morti in mare in due settimane

Una conta dolorosa che non accenna a diminuire

Continua la tragedia dei naufragi: 70 migranti morti in mare in due settimane
(Ansa/archivio)

Il Mediterraneo, il Mare Nostrum è un mare listato a lutto.

Almeno 70 persone  sono annegate al largo della Libia nelle ultime due settimane. Lo riferisce l'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. 

"Sono sconvolta - afferma Safa Msehli, portavoce dell'agenzia delle Nazioni Unite - dalla continua perdita di vite umane nel Mediterraneo centrale e dalla mancanza di azione per affrontare questa tragedia in corso". 

La cronaca rimanda a continui bollettini di morte. Il 12 marzo, una barca che trasportava 25 migranti si è capovolta vicino alla costa libica di Tobruk. Recuperati sette corpi mentre 12 sono dispersi. 

Facendo scorrere le pagine della memoria di questa, che non è un emergenza ma un dato di fatto, il 27 febbraio, una barca in vetroresina partita dal porto di Sabrata, si è capovolta quattro ore dopo, per le cattive condizioni del mare. Nessun è sopravvissuto. Quindici corpi sono stati trovati qualche giorno dopo. Tra loro anche un bambino, sono stati portati a riva nei giorni successivi.  35 migranti sono ancora dispersi. 

I naufragi nel 2022 portano il numero totale di migranti dichiarati morti o dispersi nel Mediterraneo centrale a 215: persone inghiottite nel profondo blu, mamme con bambini, bambini che partono da soli, figli, padri. Quel numero allora non è “freddo”, ma ha volti, mani piccole, nodose, sorrisi, occhi spenti tra le onde del Mare Nostrum.  

L'Oim continua a chiedere "un'azione concreta per ridurre la perdita di vite umane nella rotta del Mediterraneo centrale attraverso attività di ricerca e soccorso e un meccanismo di sbarco sicuro in conformità con il diritto internazionale". 

Più della metà dei decessi di quest'anno sono stati registrati vicino alla costa libica. "Ogni denuncia - spiega Federico Soda, capo missione Oim Libia - di migranti scomparsi rappresenta una famiglia in lutto alla ricerca di risposte sui propri cari”.