Da un'idea nata su Twitter, oltre 2 milioni di dollari donati

Airbnb: migliaia di richieste di prenotazioni per appartamenti in Ucraina, così la gente dona soldi

La piattaforma aveva deciso di rinunciare alle commissioni sugli affitti in Ucraina. Sono migliaia le persone che stanno prenotando stanze e case in Ucraina solo per fare donazioni

Airbnb: migliaia di richieste di prenotazioni per appartamenti in Ucraina, così la gente dona soldi
www.airbnb.it
Airbnb strutture disponibili a Kiev

Provate a immaginare una pioggia di prenotazioni per stanze e appartamenti in affitto in Ucraina su Airbnb dopo l’invasione russa. Molte migliaia di richieste, da tutto il mondo, per soggiorni più o meno lunghi a Kiev, Odessa e tutte le altre città martoriate dalla guerra. 

Così quando molti proprietari ucraini che, prima del conflitto avevano messo a disposizione le loro case, hanno visto arrivare sui loro profili Airbnb richieste di soggiorno, le hanno rifiutate. Alcuni hanno anche precisato, a scanso di equivoci, che il loro Paese era sotto attacco.

Ma quelle non erano prenotazioni reali. Nessuno degli ospiti sarebbe mai arrivato trascinando il trolley e sfoggiando l’asta dei selfie. Erano donazioni, frutto di un’idea brillante di un tale che su Twitter si fa chiamare @quentin.quarantino. 

Il denaro sarebbe così arrivato direttamente agli ucraini senza nessun tipo di intermediazione: la piattaforma, infatti, aveva deciso di rinunciare alle commissioni sugli affitti in Ucraina e aveva sospeso tutte le sue attività in Russia e Bielorussia.

Un’idea, diventata un fiume di solidarietà. Così dal 2 marzo sono decine di migliaia le richieste di prenotazioni per camere ed esperienze nel Paese in ginocchio. 

Due giorni dopo Brian Chesky, cofondatore e Ceo di AirBnb accoglieva così su Twitter questa pazzesca iniziativa: “In 48 ore sono state più di 61 mila le richieste di prenotazioni arrivate in Ucraina. Significa 1,9 milioni di dollari che arriveranno agli Host in questo momento di necessità. È un’idea fantastica che proviene dalla nostra comunità. Grazie”. 

 

Da allora sono stati superati i due milioni di dollari di donazioni, una cifra che continua a crescere. 

Tante esperienze di prenotazione sono condivise da Chesky sul suo profilo Twitter. Tra queste c’è quella di Dana e la risposta di Iryna, che aveva messo a disposizione la sua casa a Kiev.

“Cara Dana, grazie davvero per il tuo supporto e il tuo contributo per la libertà dell’Ucraina. Stiamo usando i soldi per le donazioni delle comunità di Airbnb per aiutare tutti coloro che hanno bisogno in questi tempi difficili: gli anziani, le donne, i bambini di Kiev che hanno bisogno di cibo, medicinali e indumenti caldi. Abbiamo creato un gruppo di persone e volontari che distribuiscono tutto ciò a chi serve. Grazie davvero per la tua donazione. Che Dio ti benedica”, si legge nella risposta della host. Due cuoricini, uno giallo e uno azzurro completano il messaggio. 

 

A causa della situazione disperata nel paese, tanti ucraini stanno attivando annunci di case o stanze in affitto anche se, in realtà, non hanno disponibilità reale di abitazioni, ma solo per ricevere donazioni essenziali in questo momento.

Molte stanze e case in territorio ucraino presenti su Airbnb sono già sature di prenotazioni, così tante persone da tutto il mondo stanno acquistando esperienze, ossia tour ed eventi messi a disposizioni dai cittadini.

Tanti sono gli ucraini che, ringraziando, invitano chi ha effettuato le prenotazioni a tornare davvero in Ucraina in tempi di pace. “Perché il nostro Paese è bellissimo”, scrivono.

Airbnb sta anche chiedendo aiuto per accogliere 100mila ucraini in fuga dal loro Paese: è possibile offrire alloggi in modo gratuito o scontato. Sperando che le loro case riprenderanno, in un futuro non troppo remoto, ad accogliere ancora viaggiatori da tutto il mondo.