"Putin ha nostalgia dell'impero russo"

Charles Michel: “UE e NATO non hanno mai minacciato la Russia”

Il presidente del Consiglio europeo: l'Ue deve diventare una potenza in tutti gli aspetti: economia, finanza, sanità, capacità militare

Charles Michel: “UE e NATO non hanno mai minacciato la Russia”
Rainews
Michel ospite da Mezz'ora in più

"Abbiamo avuto dei contatti telefonici, regolari, con Putin. Noi sosteniamo l'Ucraina e non crediamo alle menzogne del Cremlino che sono alla base dell'aggressione. Noi intendiamo dirimere la controversia quanto prima per il bene dell'Europa. Putin si trova in una posizione di comando al Cremlino e volente o nolente è lui l'interlocutore dei negoziati e dobbiamo mantenere la porta aperta a Putin". 

Queste le parole di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo a Mezz’ora in più su Rai3.

"Probabilmente - ha detto Michel - i calcoli effettuati da Putin sono stati sbagliati. Putin non si aspettava una resistenza così coriacea da parte degli Ucraini. Le perdite per l'esercito russo sono ingenti e Putin non si aspettava che l'Unione europea fosse così celere e risoluta nella sua reazione. Abbiamo lanciato sanzioni che esercitano una massiccia pressione sul Cremlino. Putin non si aspettava che UE, Gran Bretagna e Stati Uniti si i allineassero così velocemente ed è rimasto sorpreso. Dobbiamo continuare a sostenere Kiev".

Ed ha aggiunto "L'UE e la Nato non hanno mai minacciato la Russia o avanzato politiche aggressive, anzi abbiamo sempre cercato di mantenere dialoghi politici, oltre alla paura della democrazia, Putin ha nostalgia dell'impero russo. L'UE deve diventare una potenza in tutti gli aspetti: economia, finanza, sanità, capacità militare per difendere i nostri valori, i nostri interessi e la pace. Il progetto europeo è al servizio della pace e prosperità minacciate da guerra attuale. Per questo dobbiamo migliorare in tanti ambi, anche quello energetico".

"Sappiamo quali sono gli elementi che devono fare parte del processo di pace per arrivare a una soluzione. Sono le garanzie sulla sicurezza, in primis queste garanzie devono essere valide per l'Ucraina. Bisogna rispettare l'indipendenza e la sovranità di Zelensky e dell'Ucraina. Devono decidere loro le loro associazioni, capire loro la loro posizione in questo momento. Poi le garanzie di sicurezza sono una problematica annosa. Questa guerra dimostra che la posta in gioco è altissima".

Secondo il presidente della Commissione europea "Tutti i Paesi nella regione devono fornire garanzie di sicurezza nei confronti degli altri, del vecchio continente, è una questione di trasparenza. Queste tematiche devono essere argomento di trattativa diretta tra Russia e Ucraina ma anche l'Unione europea ha voce in capitolo. Noi vogliamo cogliere questa opportunità per potenziare difesa comune vogliamo difendere la stabilità del continente europeo",

L’Ucraina e l’Europa

"Io parlo quotidianamente con Zelensky" e anche prima della guerra "avevamo affrontato questa prospettiva, l'avvicinamento verso l'Europa con una possibile candidatura. Questa candidatura è stata ufficialmente introdotta nelle istituzioni europee, a Versailles abbiamo visto il primo dibattito. È un segnale politico forte verso l'Ucraina e abbiamo deciso di potenziare il legame con l'accordo di associazione. Quindi colleghiamo la rete politica verso Bruxelles".

“A Versailles i capi di stato e di governo hanno emesso una dichiarazione di sostegno all'Ucraina che deve scegliere il proprio destino in maniera autonoma. Poi c'è il dibattito sull'allargamento e se vogliamo un allargamento verso l'Ucraina dobbiamo agire in maniera risoluta e questo dibattito deve essere affrontato per compiere dei passi in avanti e dobbiamo tenere conto delle altre richieste di adesione di altri Paesi come Georgia e Moldavia. Il progetto europeo attrae. Rappresenta una calamita. Quanto è sicuro è che chiedendo l'opinione della Commissione abbiamo accelerato le procedure".

Nucleare e energia

“Sicuramente prendiamo in considerazione il nucleare della Russia, la situazione è grave e l'arma nucleare è una preoccupazione per noi. Al momento dei primi attacchi abbiamo cercato di porre in sicurezza le centrali nucleari, ma dichiarazioni irresponsabili e minacciose, siamo molto impegnati per sostenere l'Ucraina che combatte militarmente e resiste e dall'altra esercitare pressioni con le sanzioni. Putin è voluto tornare alla guerra fredda, non è contrapposizione tra UE, Nato e Russia, ma si stratta di una contrapposizione tra Russia e resto del mondo, condanniamo l'aggressione militare della Russia e difendiamo il diritto internazionale, ci troviamo alla soglia della terza guerra mondiale perché la Russia ha l'arma nucleare"

Secondo il presidente Michel le risorse senza precedenti a disposizione dell’Unione europea “devono essere bene investite per avere un impatto  positivo e renderci più indipendenti sul piano economico e più sicuri, con nuovi investimenti anche nella difesa e dobbiamo investire nell'innovazione tecnologica". 

"Poi dobbiamo fare in modo che gli investimenti privati siano meglio orientati verso le priorità europee. Ogni volta che ci incontriamo, cerchiamo di capire come possiamo restare uniti e trovare formule che ci consentano di raggiungere gli obiettivi comuni", per avere una "Europa più  solida, più robusta, meno dipendente nel campo energetico e della sicurezza, e più ambiziosa al servizio di tutti i cittadini europei".       

Nel recente vertice Ue a Versailles, si è sancito che "serve un  approccio più europeo anche per l'energia proprio come è stato fatto per i vaccini". "Dobbiamo essere, collettivamente, meno dipendenti a livello energetico", ha sottolineato Michel. "Il problema è la transizione. Vogliamo lasciare il segno sui prezzi,  perché il costo dell'elettricità è schizzato e questo ha un impatto  sulle famiglie e sull'economia, per questo dobbiamo agire insieme per  lasciare il segno. Dobbiamo avere probabilmente più gas liquefatto,  quindi adattare le nostre infrastrutture che dovranno essere pronte anche per l'idrogeno".

 La crisi umanitaria, i profughi

 "In passato la questione migratoria è stata al centro di aspri dibattiti all'interno dell'UE, ma vediamo che la stragrande maggioranza dei cittadini europei si è impegnata ad accogliere donne e bambini ucraini in maniera dignitosa, dobbiamo dimostrare solidarietà, lavoriamo in maniera intensa con la Commissione e dobbiamo sostenere i Paesi limitrofi all'Ucraina. Dobbiamo risolvere il problema in maniera strutturale il problema della migrazione dove l'Italia si trova in prima linea. Speriamo che riusciremo a fare passi avanti".

Il Presidente Michel si è anche soffermato sui colloqui con il presidente americano Joe Biden, che sarà a Bruxelles il 24 e 25 marzo, si parlerà principalmente del "conflitto ucraino e parleremo delle sanzioni, della comunità europea e del processo di pace", ma anche del "partenariato in campo energetico".