Il giallo

Carol e Charlotte, sui social le due vite della ragazza uccisa in Val Camonica

La ragazza uccisa, 26 anni, faceva la commessa. Durante il Covid si era avvicinata al mondo del porno. Il killer, Davide Fontana 43 anni impiegato di banca, ha confessato. E' il vicino di casa con cui aveva avuto una storia

Carol e Charlotte, sui social le due vite della ragazza uccisa in Val Camonica
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Carol Maltesi prima che diventasse Charlotte. Una foto di qualche anno fa in uno dei viaggi che amava condividere su fb

Faceva la commessa in un negozio di profumi di Milano ma il Covid e i continui lockdown l'avevano messa a dura prova. Così Carol Maltesi, 26 anni, originaria di Busto Arsizio, metà italiana e metà olandese, aveva deciso di cambiare vita e durante la pandemia si era avvicinata al mondo del porno, caricando i suoi video su Only Fans, il famoso social network a luci rosse. Era nata così Charlotte Angie, il suo alter ego. Poi era arrivata la notorietà, e quindi il mondo professionistico: film ma anche altre piattaforme online dedicate al mondo del sesso. Una scelta che non aveva condiviso subito con la famiglia e che le era costata anche qualche amicizia, ma della quale andava fiera, come raccontava lei stessa in qualche intervista sul web. 

Oltre ai porno, la 26enne si esibiva anche dal vivo. In rete si possono trovare varie locandine che annunciano la sua presenza nei locali a luci rosse di diverse città italiane. Al Luxy Club Milano avrebbe dovuto tenere il suo ultimo spettacolo, durante il Luxy Erotik Festival 2, da venerdì 11 a domenica 13 marzo, ma Charlotte non si era mai presentata. Era già morta. E' suo infatti il cadavere fatto a pezzi e ritrovato in un fossato a Paline di Borno, in provincia di Brescia. L'assassino arrestato nella notte, il suo vicino di casa che con lei aveva avuto una relazione, ha confessato di averla uccisa a gennaio e di averne conservato il cadavere in un freezer. 

Charlotte Angie riconosciuta grazie ai suoi 11 tatuaggi 

Il killer che l'ha ammazzata aveva infatti tentato di rendere irriconoscibile il cadavere col fuoco e poi ne aveva gettato i resti in quattro sacchi neri dell'immondizia. Alcuni dei numerosi disegni presenti sulla pelle di Charlotte hanno però resistito al calore e permesso ai carabinieri di trovare il nome della donna, otto giorni dopo la scoperta del corpo. I suoi profili online, dove condivideva video e foto, erano fermi da tempo. Questo dettaglio, insieme alla corrispondenza dei tatuaggi, ha insospettito un fan, che ha segnalato la coincidenza alle forze dell'ordine e alla redazione di BsNews, quotidiano online di Brescia. L'elenco dei tatuaggi, varie scritte in diverse parti del corpo in italiano e inglese e il gluteo destro maculato, reso pubblico per vedere se qualcuno riconosceva la vittima ha ottenuto il risultato voluto dagli investigatori. 

I social 

Aveva una doppia vita, almeno sui social, Carol Maltesi. Sul web c'è un profilo fb personale di Carol (fermo a un anno fa) che ritrae la ragazza nei suoi viaggi per il mondo. Foto familiari, in compagnia del figlio e del compagno. Una vita normale, quella di una giovane donna innamorata della vita e dei viaggi. I post raccontano di lei, di momenti familiari e di attimi di vita quotidiana. Poi il cambiamento, durante la pandemia è nata  Charlotte 

 

ll Killer

Impiegato di banca nel milanese, 43 anni si chiama Davide Fontana. Ha riferito agli inquirenti dai quali è stato sentito nella notte e poi fermato con le accuse di omicidio volontario aggravato, occultamento e distruzione di cadavere, di aver scelto il paese dell’alta Valle Camonica perché conosceva la zona per averla frequentata in passato. Dalle prime ricostruzioni l'uomo era un vicino di casa della vittima e in passato sarebbe stato legato alla donna con la quale sarebbe rimasto in rapporti di amicizia. L'omicida avrebbe ammesso di averla uccisa colpendola più volte alla testa con un oggetto contundente e poi di aver sezionato il corpo facendo ricorso a seghe e cesoie. Il 43enne avrebbe anche confessato di aver sfigurato il cadavere della giovane  attrice hard per non renderlo riconoscibile, ma non avrebbe saputo spiegare un movente dell’omicidio.  Nelle oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Brescia ha raccontato che nessuno in questi mesi ha cercato Charlotte Angie, che lui aveva ucciso a gennaio. "Solo la mamma con alcuni messaggi whatsapp e l'ex compagno sempre con messaggi. Al telefono nessuno" ha detto il 43enne impiegato di banca che ieri sera alle 22.39 è entrato nella caserma dei carabinieri a Brescia da uomo libero e ne è uscito da fermato finendo in carcere. Da gennaio ad oggi ha utilizzato il telefono della vittima. "Ho pagato anche l'affitto di casa sua" ha detto al pm Lorena Ghibaudo durante l'interrogatorio.