Guerra, crisi energetica e caro prezzi

Cingolani: "Per metà anno parte del gas che importiamo dalla Russia sarà sostituito da altre fonti"

Il ministro della Transizione ecologica al TG1: "Abbiamo bisogno di diversificare i Paesi che esportano da noi" e poi di "incrementare le fonti rinnovabili". Sul caro prezzi: "Europa si ponga come compratore unico"

Cingolani: "Per metà anno parte del gas che importiamo dalla Russia sarà sostituito da altre fonti"
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Il ministro per la Transizione Economica Roberto Cingolani, intervistato al TG1, ha parlato anche del caro prezzi: "In questo momento noi acquistiamo il gas su un mercato caotico, dove il prezzo è aumentato 10 volte. Immaginiamo uno scenario in cui tutta l'Europa si ponga come unico compratore con un prezzo uniforme rispetto ai paesi che esportano. Questo ci aiuterebbe molto"

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervistato al TG1 ha affrontato il problema energetico, e di conseguenza, il tema delle grandi quantità di gas che importiamo dalla Russia: "Oggi stiamo lavorando per ridurre questa dipendenza” dalla Russia e "per metà anno, circa la metà del gas importato dalla Russia sarà sostituita da altre fonti".

Cingolani ha ricordato che l'Europa "importa il 45-46% di gas dalla Russia" e che il gas "serve non solo per il riscaldamento ma è centrale anche per l'elettricità. Per ridurre la dipendenza dall’importazione russa abbiamo bisogno di differenziare i Paesi che esportano da noi, poi incrementare tutte le altre sorgenti energetiche rinnovabili, biogas, idrogeno". E non da ultimo, bisogna “risparmiare energia migliorando l'efficienza di tutti i nostri sistemi."

La diversificazione delle fonti, spiega il ministro, "serve a garantire la sicurezza energetica, ovvero che ci sia continuità nelle forniture". Diverso è il tema del caro bollette: "Il prezzo dipende da molti fattori. Ricordiamoci che in questo momento noi acquistiamo il gas su un mercato caotico, dove il prezzo è aumentato 10 volte. Immaginiamo uno scenario in cui tutta l'Europa si ponga come unico compratore con un prezzo uniforme rispetto ai paesi che esportano. Questo ci aiuterebbe molto".

Secondo il ministro, "molti non sanno che il prezzo dell'elettricità è connesso al prezzo del gas. Siamo all'assurdo che le energie rinnovabili che costano poco vengono prezzate al prezzo dell'energia che sarebbe prodotta col gas. Questo è un aggravio inutile in bolletta e va risolto con una negoziazione di mercato a livello europeo che cambi le regole di questo gioco".

Domani Commissione Ue presenterà "Energy Compact", il piano d'emergenza per l'energia

La dipendenza energetica dal gas russo è problema che coinvolge un po’ tutta l’Europa. Bloomberg, che cita fonti europee, scrive che domani sarà presentato un piano d'emergenza per l'energia dalla Commissione Ue (Energy Compact) che punta a ridurre dell'80% già quest'anno la dipendenza dalle importazioni di gas russo.

L’obiettivo potrà essere raggiunto soprattutto grazie a maggiori importazioni di Lng (come quelle di cui si è parlato per l'Italia in Qatar), forniture di gas attraverso gasdotti alternativi a quelli russi, il potenziamento delle rinnovabili, quote minime per gli stock nazionali per il gas, più flessibilità sugli aiuti di Stato. Questi interventi dovrebbero consentire di coprire gran parte dei 155 miliardi di metri cubi di gas oggi provenienti in Europa dalla Russia.