L’allarme degli andrologi

Crollo della fertilità maschile; due milioni di italiani a rischio di essere padri mancati

Negli ultimi 30 anni l'infertilità maschile è raddoppiata. Tra le cause, oltre ad alcol, fumo, obesità e infezioni, anche la pandemia che ha scoraggiato le visite mediche

 Crollo della fertilità maschile; due milioni di italiani a rischio di essere padri mancati
(Pixabay)
Istat registra calo delle nascite

Culle vuote, figli desiderati che non arrivano, coppie in crisi perché la famiglia non si allarga, natalità in calo del 30% negli ultimi 10 anni. L'Italia sta perdendo la prossima generazione ed è riuscita a battere un altro record negativo con poco più di 400 mila nati nel 2020.

Dati che, nel giorno in cui si celebra la festa del papà, fanno ancora più effetto, soprattutto perché, come rileva la Società italiana di andrologia (Sia), nella metà dei casi l'infertilità della coppia dipende anche da fattori maschili e, nel 30% dei casi, solo dal partner maschile.

Ovviamente le cause del fenomeno della denatalità sono da ricercarsi in diversi ambiti, ma in quello sanitario un ruolo importante riveste il crollo della fertilità maschile: preservarla e proteggerla può servire a invertire la rotta  del declino demografico.       

''Il calo delle nascite in Italia va di pari passo con l'aumento dell'infertilità maschile che negli ultimi 30 anni è raddoppiata e oggi sono circa due milioni gli italiani che rischiano di essere 'mancati' papà", spiega Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di andrologia (Sia). "Alcol, fumo, obesità e sedentarietà, ma anche le diagnosi tardive di infezioni come il varicocele, sono tutti fattori che stanno compromettendo la fertilità, su cui incide anche il riscaldamento globale. La pandemia - commenta preoccupato Palmieri - ha ulteriormente aggravato il quadro, scoraggiando visite e controlli dall'andrologo e frenando il ricorso a procedure di conservazione dei gameti”.

Neonati, culla, nido , nascite Getty
Neonati, culla, nido , nascite

Secondo l'ultima relazione ministeriale sulla legge 40, sono 1.300 i bimbi in meno nati nel 2020 da procedure assistite a basso grado di tecnologia e 7 centri italiani di Procreazione medicalmente  assistita (Pma) su 10 durante la pandemia hanno sospeso la loro  attività.

"In una situazione di declino demografico intraprendere un corretto percorso di diagnosi e cura delle cause maschili dell'infertilità - sottolinea l'esperto - potrebbe servire a frenare il calo delle nascite o quantomeno ridurre significativamente la percentuale di insuccesso delle procedure. Per questo - conclude Palmieri - è necessario sensibilizzare e aumentare l'informazione in modo che gli uomini possano rivolgersi con fiducia all'andrologo".