Polemica a Baldissero Torinese

Il sindaco fa togliere la bandiera della pace a scuola: "E' un simbolo politico"

"La legge prevede possano esserci solo quella regionale, nazionale ed europea" sostiene il primo cittadino Piero Cordero. E la preside espone i disegni arcobaleno dei bimbi

Il sindaco fa togliere la bandiera della pace a scuola: "E' un simbolo politico"
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Proprio ieri l'istituto Giacomo Berruto ha accolto la prima studentessa, una bambina, in fuga dall'Ucraina. "Ho soltanto chiesto il rispetto della legge", spiega il sindaco di Baldissero, poco più di 3.500 abitanti sulla collina di Torino

Diventano un caso le bandiere della pace esposte all'ingresso della scuola di Baldissero Torinese e poi rimosse su richiesta del sindaco, Piero Cordero, "perché la legge prevede possano esserci solo quella regionale, nazionale ed europea".

"Le abbiamo tolte perché adesso vogliamola guerra? Quindi viene la guerra anche qua?", sono state le domande di alcuni bambini quando non le hanno più viste. La dirigente scolastica, Cristina Brovedani, ha così deciso di accogliere la richiesta del primo cittadino, "per evitare contrapposizioni su un tema tanto delicato", ma al posto dei vessilli 'rainbow' ha esposto i disegni arcobaleno dei ragazzi e dei bambini di carta stilizzati che si tengono per mano. Proprio ieri l'istituto Giacomo Berruto ha accolto la prima studentessa, una bambina, in fuga dall'Ucraina bombardata dalla Russia.

"La bandiera è un simbolo politico. Ho soltanto chiesto il rispetto della legge", spiega il sindaco di Baldissero, poco più di 3.500 abitanti sulla collina di Torino. Dopo un confronto tra la dirigente scolastica, i docenti e i genitori degli alunni, questa mattina le bandiere non c'erano più. Al loro posto le creazioni degli stessi bambini, lavoretti in classe durante un laboratorio sul tema della pace, mai come in questi giorni tanto attuale.

"Abbiamo preferito evitare contrapposizioni su un tema tanto delicato. Così, senza ricorrere ad un linguaggio oppositivo, abbiamo pensato che la migliore risposta potesse essere proprio quella di esporre temporaneamente i lavori dei ragazzi", dice la dirigente Brovedani. Ai genitori, però, la richiesta del primo cittadino non è andata giù: "E' vergognoso sia intervenuto per fare rimuovere una semplice espressione di volontà di pace -commenta Francesca Gai, mamma e rappresentate d'Istituto -  Che questa si concretizzi con una bandiera multicolore, una scritta, una colomba bianca o una canzone, è evidente che non si tratta di una espressione politica".

Sulla questione è intervenuta perfino la Città metropolitana. "Come amministratori siamo davvero rammaricati - affermano il vicesindaco Jacopo Suppo e la consigliera delegata alle politiche giovanili Valentina Cera - per quanto accaduto. Con il sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ci siamo ritrovati in piazza Castello solo pochi giorni fa insieme a cittadini e sindaci proprio per chiedere la pace". Poi l'appello: "Ci ripensi sindaco Cordero - concludono -. Dobbiamo fare crescere i nostri ragazzi come cittadini responsabili, insegnando nelle nostre scuole l'educazione civica e i valori fondanti della nostra Repubblica, fra cui la pace".