Sono giovani, sono interconnessi, sono abituati ad accorciare le distanze attraverso la rete. Sono due ragazzi di 18 e 19 anni che hanno creato una piattaforma online che collega la popolazione ucraina a chi offre ospitalità.
Avi Schiffmann, sviluppatore web californiano - creatore di uno dei più grandi siti web per informazioni, a livello mondiale, sulla diffusione del SARS-CoV-2 - tornando da una manifestazione contro la guerra, aveva deciso di voler dare il proprio contributo per aiutare i milioni di profughi in fuga dall’orrore del conflitto e si è reso conto che sul web mancava una connessione diretta tra coloro che hanno bisogno di aiuto e i servizi di accoglienza messi a disposizione.
Insieme al suo compagno di università e programmatore web ad Harvard, Marco Burstein, Avi Schiffmann ha lanciato UkraineTakeShelter.com, un sito in 12 lingue, semplice da usare, dove vengono indicati annunci di ospitalità da tutto il mondo: in Israele, come in Australia, in Germania, come in Polonia. C’è chi offre un tetto in un piccolo villaggio della Slovenia e chi in una villa sul lago di Garda. Chi è pronto a condividere la propria stanza da universitario a Bologna e chi mette a disposizione un appartamento.
Per trovare alloggio basta poter raggiungere il sito, inserire il luogo in cui ci si trova e scorrere gli annunci che compaiono automaticamente.
Per il suo ncov2019.live, il sito che monitora su scala mondiale l’andamento della pandemia del virus SARS-CoV-2, ad Avi erano stati offerti 8 milioni di dollari che il ragazzo aveva rifiutato per non speculare sul Covid e anche oggi usa il proprio ingegno e le proprie competenze per aiutare chi soffre.
Avi Schiffmann e Marco Burstein si propongono di ampliare il nuovo sito e renderlo un bollettino globale dell’accoglienza perché sebbene la rete, a volte, limiti i rapporti umani, grazie a idee come la loro, può offre un patrimonio di informazioni e aiuti concreti a chi, altrimenti, non avrebbe modo di accedere ai dati.