I dati Istat

Industria, il caro-energia fa lievitare i costi alla produzione

Sopra il 30% l'incremento rispetto a un anno fa. Il fatturato, al contempo, cresce del 17%, ma beni di consumo e strumentali non tengono il passo

Industria, il caro-energia fa lievitare i costi alla produzione
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Lavoratori del comparto industriale

L'Istat ha diffuso i nuovi dati sul fatturato (aggiornati a gennaio) e sui prezzi alla produzione dell'industria (riferiti a febbraio). La crescita del primo, rispetto a un anno fa, sfiora il 17%, ma preoccupa l'incremento dei costi, di ben il 32,8%. A spingerli in alto è soprattutto l'energia: senza, l'aumento scende all'11,7%.

Il fatturato

A gennaio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali (festività, clima ecc) aumenti del 2,3% rispetto al dato di dicembre, con un andamento positivo sia sul mercato interno (+2,7%) sia su quello estero (+1,3%). Nel trimestre novembre 2021-gennaio 2022 l’indice complessivo è cresciuto del 3,7% rispetto al trimestre precedente (+3,6% sul mercato interno e +4,2% su quello estero). 

L'aumento rispetto a dicembre si riscontra in tutti i principali raggruppamenti di industrie: il dato migliore (+3,6%) è quello dei beni strumentali (come la fabbricazione di macchine e motori, di strumenti e apparecchi di misurazione e controllo, di autoveicoli). Seguono il settore energetico, con un incremento del 2,9% e quello dei beni intermedi (industria chimica, metallurgica, elettronica, tessile, del legno). Solo un lieve aumento (+0,1%) per il fatturato delle industrie che producono beni di consumo, sia durevoli (motocicli, mobili, apparecchiature audiovisive) sia non durevoli (preparazione di cibo, bevande, farmaci)

Rispetto invece a gennaio 2021, il fatturato totale cresce del 16,9%, con incrementi del 19,1% sul mercato interno e del 12,9% su quello estero. Molto marcata la variazione per quanto riguarda l’energia (+49,6%) e i beni intermedi (+27,1%), più contenuta per i beni di consumo (+8,7%) e i beni strumentali (+4,8%). In riferimento al comparto manifatturiero, crescono rispetto a un anno fa tutti i settori di attività economica, tranne quello farmaceutico.

I prezzi alla produzione

A febbraio 2022 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,4% su base mensile e del 32,8% su base annua (qui la rilevazione precedente). Sul mercato interno i prezzi aumentano dello 0,2% rispetto a gennaio 2022 e del 41,4% su base annua. Al netto del comparto energetico, la crescita dei prezzi è più sostenuta rispetto alla rilevazione precedente (+1,0%) mentre si riduce a +11,7% in confronto a un anno fa. 

Sul mercato estero, la crescita nel breve periodo (+1,0%) è più intensa rispetto a quella sul mercato interno. Su base annua, i prezzi crescono del 10,9% (+11,8% area euro, +10,4% area non euro).

Nel trimestre dicembre 2021-febbraio 2022, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione dell’industria segnano un aumento dell’11,1%, dovuto principalmente all’incremento dei prezzi sul mercato interno (+14,0%), mentre la crescita dei prezzi sul mercato estero è molto più contenuta (+2,8%).

A febbraio 2022, rispetto a un anno fa, si rilevano aumenti per tutti i settori manifatturieri sui tre mercati di riferimento (interno, euro, extra-euro), fatta eccezione per computer, prodotti di elettronica e ottica (-0,3% area euro). Gli incrementi più marcati riguardano carbone e prodotti petroliferi raffinati (+35,7% mercato interno, +14,4% area euro, +50,3% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+23,9% mercato interno, +32,1% area euro, +25,8% area non euro), prodotti chimici (+20,6% mercato interno, +20,7% area euro, +18,6% area non euro), industrie del legno, della carta e stampa (+16,0% mercato interno, +16,5% area euro, +14,6% area non euro) e articoli in gomma e materie plastiche (+14,3% mercato interno, +13,9% area non euro).

A febbraio 2022 i prezzi alla produzione delle costruzioni per edifici residenziali e non crescono dello 0,4% su base mensile e del 6,8% su base annua. I prezzi di strade e ferrovie aumentano rispettivamente dello 0,2% e del 5,7%.