Guerra e connessioni

La Russia banna i social, tra influencer disperati. E ora il divieto colpisce YouTube

Quanto pesa il black-out dei social network tra i giovani russi? La risposta dipende da cosa accadrà se la piattaforma video di Google, numero due del Paese, viene tagliata fuori

La Russia banna i social, tra influencer disperati. E ora il divieto colpisce YouTube
Google
YouTube, il secondo social per popolarità in Russia

Youtube potrebbe  presto essere bloccato in Russia, riferisce una fonte dell'agenzia internazionale russa Ria Novosti, mentre Euronews, che cita Reuters, afferma che la Russia ha chiesto a Google di smettere di diffondere quelle che definisce minacce contro i cittadini russi su YouTube, una mossa che potrebbe presagire un blocco definitivo del servizio sul territorio russo.

I rappresentanti di Google, sia in Russia che all'estero, non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento. Anche il regolatore dei media, Roskomnadzor, afferma che i video ostili sulla piattaforma sono una prova della posizione anti-russa del gigante tecnologico statunitense: "Le azioni dell'amministrazione di YouTube sono di natura terroristica e minacciano la vita e la salute dei cittadini russi". 

Quasi 115 milioni di persone accedono a Internet in Russia, con una penetrazione di oltre l'84%, secondo il sito Statista.com. Di queste, quante sono sui social più noti in Occidente?

Circolano in queste ore video di ragazzi popolari in rete che devono fare i conti con il blocco di Instagram in Russia: blogger e influencer autoctoni presi dalla disperazione nel vedere chiusi i propri canali social e la perdita di milioni di follower. 

Blogger e Influencer russe disperate TG1
Blogger e Influencer russe disperate

I numeri però ci rivelano altro. “In Russia la piattaforma social più usata è VKontakte, posseduta da aziende molto vicine a Putin e strettamente controllata dal governo. Ha oltre 110 milioni di utenti

YouTube, al secondo posto, ha qualcosa come 100 milioni di visitatori mensili mentre Instagram si attesta sui 63 milioni di visite mensili”  Persino “TikTok (piattaforma di proprietà dell’azienda tech cinese ByteDance) ha 55 milioni di utenti, ma Facebook arriva a malapena a 10 milioni”, osserva l’analista di Social Media Vincenzo Cosenza.

“Vista l’attuale situazione di blocco di Meta, YouTube e TikTok sono quelle che possono fare i maggiori danni alla propaganda putiniana. Ma sono piattaforme che visualizzano video sulla base degli interessi degli utenti, quindi non è detto che siano efficaci per far arrivare informazioni generali sull’invasione. Anche se TikTok ha sospeso livestream e caricamento contenuto dalla Russia, resta la considerazione: i video della guerra arrivano a chi li cerca o a chi è interessato all'argomento, altrimenti no.”, conclude.

Intanto, lo specialista di marketing digitale Alexander Zobov, annuncia la risposta russa a Instragram: si chiama Rossgram, riferisce l’agenzia ufficiale Tass. "L'alternativa russa a Instagram, con funzionalità e strumenti familiari e app per Android e iOS sarà lanciata il 28 marzo", ha affermato Zobov, inizialmente riservata “ai migliori blogger, investitori e sponsor” e successivamente, da aprile, sarà accessibile agli utenti comuni.

Russi su YouTube 1420.com
Russi su YouTube

Del tutto diverso il discorso su YouTube. La Russia ha un proprio parco di celebrità, i creator locali, anche detti RuTuber.  Grazie a milioni di fedeli abbonati che sottoscrivono i profili, gli influencer russi si garantiscono redditi derivati dagli adv, gli annunci pubblicitari che anticipano i video, e dalle sponsorizzazioni dei prodotti che propongono. 

Alphabet, la casamadre di Google e di YouTube, ha però sospeso la monetizzazione dei video per tutti gli utenti in Russia, e questo si suppone avrà effetti sui ricavi delle star di Internet come A4, TheKateClapp e AdamThomasMoran.

Il solo A4 (il giovane Vlad Paper) ha milioni di fan su più social media ma il suo account su YouTube è il più popolare del Paese con 38,6 milioni di iscritti e oltre 13 miliardi di visualizzazioni dei suoi video.

Un portavoce di YouTube ha dichiarato a Newsweek: "Recentemente abbiamo sospeso tutti gli annunci di Google e YouTube in Russia. In seguito, stiamo estendendo questa sospensione a tutte le nostre funzionalità di monetizzazione". I creators russi, quindi, avranno ancora ricavi ma solo da annunci monetizzati al di fuori della Russia. 

E dal momento che molti RuTuber pubblicano video in lingua russa, è improbabile che possano raggiungere una platea internazionale. E ora che le autorità russe, dopo aver disposto il bando di Twitter, Facebook e Instagram, hanno deciso di ‘colpire’ anche YouTube, si consolida l'isolamento dei giovani russi dal resto del mondo.