La guerra e i social

La Russia blocca Instagram: boom di vpn per aggirare le restrizioni

L’aggiornamento dell’app è diventato impossibile da questa mattina, mentre il sito è inaccessibile

La Russia blocca Instagram: boom di vpn per aggirare le restrizioni
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Instagram non è più accessibile in Russia

Dalla mezzanotte di oggi, Instagram, di proprietà del colosso americano Meta, non è più accessibile in Russia. Il social network, come Facebook e Twitter, è nell’elenco dei siti ad “accesso limitato”, pubblicato dal responsabile delle telecomunicazioni Roskomnadzor, perché accusato di diffondere appelli alla violenza contro i russi dopo l'invasione dell'Ucraina. 

L'affondo dopo l'annuncio di Meta, la società che gestisce l'impero social di Mark Zuckerberg, che ha deciso di allentare alcune forme di censura sui post anti-russi: anche quelli che prendono pesantemente di mira le truppe russe e direttamente Vladimir Putin, compresi i messaggi che invocano l'uccisione dello zar o del presidente della Bielorussia Alexandr Lukashenko.

L’aggiornamento dell’app è diventato impossibile da questa mattina, mentre il sito è inaccessibile senza una Virtual Private Network (Vpn).

Internet è l'unica fonte d'informazione alternativa alla narrazione ufficiale del Cremlino. Adesso gli occhi sono puntati su YouTube, mentre già sono stati bloccati molti siti di informazione come Bbc, Voice of America, Radio Free Europe e Deutsche Welle.

Il blocco di Instagram taglierà fuori 80 milioni di persone in Russia.

Come appare Instagram in Russia Afp/Getty
Come appare Instagram in Russia

Una delle conseguenze dello stop alle piattaforme social è proprio il boom dell'utilizzo di Vpn, strumento che maschera il reale indirizzo internet dell'utente consentendo di scavalcare la censura. Secondo dati forniti dalla società di analisi SensorTower a Cnbc, tra il 24 febbraio, giorno dell'invasione dell'Ucraina, e l'8 marzo sono stati infatti oltre 6 milioni i download di queste app tra Play Store e App Store, con un aumento del 1.500% rispetto alla finestra di 13 giorni precedente l'attacco. 

La società di servizi Vpn SurfShark ha inoltre riferito che le vendite in Russia, sempre a partire dal 24 febbraio, si sono impennate del ben 3.500%. 

I Vpn, oltre a mascherare il reale indirizzo Ip dell'utente simulano anche una posizione geografica differente rispetto a quella effettiva. In questo modo chi naviga dalla Russia può accedere a siti e servizi altrimenti bloccati o rallentati.

L'utilizzo di questo strumento consente di poter usufruire dei servizi da un lato aggirando la censura del governo, ma anche le limitazioni imposte dalle aziende tecnologiche occidentali dopo lo scoppio della guerra.   

In risposta alle restrizioni di Mosca, l'8 marzo Twitter ha lanciato una versione Tor della piattaforma, che ne garantisce la fruizione anche in caso di censura.