Guerra e economia

La Bce taglia le stime di crescita a causa della guerra: Pil al 3,7% nel 2022. Previsioni al ribasso

L'invasione dell'Ucraina è "uno spartiacque per l'Europa", afferma la presidente, che indossa una spilla con i colori della bandiera ucraina

La Bce taglia le stime di crescita a causa della guerra: Pil al 3,7% nel 2022. Previsioni al ribasso
Rainews24
Christine Lagarde con spilla della bandiera Ucraina

Alla luce delle "prime valutazioni" sull'impatto della crisi aperta dall'invasione dell'Ucraina la Bce ha rivisto al ribasso le stime per la crescita del Pil nell'Eurozona. Lo spiega la presidente della Bce Christine Lagarde, in conferenza stampa. Le nuove previsioni sono di una crescita del Pil del 3,7% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e dell'1,6% nel 2024. A dicembre gli economisti della Banca centrale europea avevano previsto un'espansione annua del Pil pari al 4,2% nel 2022, al 2,9% nel 2023 e all'1,6% nel 2024.
 
La presidente della Bce si presenta in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo con una vistosa spilla con la bandiera dell'Ucraina. Aprendo il suo discorso la Lagarde ribadisce come l'invasione russa dell'Ucraina è "uno spartiacque per l'Europa". La guerra russo ucraina, ha proseguito Lagarde,  "avrà un impatto concreto su economia e inflazione, indebolendo il commercio internazionale e il clima di fiducia, i suoi effetti dipenderanno dagli sviluppi del conflitto e da possibili ulteriori misure". 

"Le aspettative di inflazione a lungo termine in una serie di misure si sono riancorate al nostro obiettivo. Il Consiglio direttivo ritiene sempre più probabile che l'inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del due per cento
nel medio termine", afferma Lagarde, che però avverte: l'inflazione "potrebbe essere considerevolmente più alta nel breve termine".

Oggi l'istituzione ha rivisto in senso restrittivo i piani di acquisto di titoli con il programma App, aggiungendo che gli acquisti netti potrebbero concludersi nel terzo trimestre. "Le decisioni che stiamo prendendo oggi sono la continuazione logica delle decisioni di dicembre, delle comunicazioni di febbraio, e siamo su questo cammino guidati dai dati e dal nostro mandato che è la stabilità dei prezzi. Noi parliamo di normalizzazione perché abbiamo a che fare con un'inflazione alta, abbiamo aggiunto flessibilità per rispondere in modo agile". Così la presidente Bce Christine Lagarde rispondendo alle domande in conferenza stampa. "Un po' di tempo dopo" per il rialzo dei tassi con la fine degli acquisti app "può significare una settimana o qualche mese", ha aggiunto.

Nel quadro di "una discussione molto intensa" legata allo scenario economico anche in considerazione della guerra in Ucraina "alcuni membri pensavano che in uno scenario di incertezza anche noi dovevamo essere 'incerti' e non far niente" mentre altri membri erano su una posizione diametralmente opposta premendo per una riduzione degli acquisti "senza condizionalità",  rivela la presidente della Bce,  spiegando come alla fine abbia prevalso "la proposta del capo economista Philip Lane con un approccio bilanciato" che "valuta i numeri dell'inflazione e le prospettive a medio termine per proporre un percorso di riduzione e conclusione degli acquisti netti basato sui dati in arrivo".

Infine, "stiamo studiando insieme ad altre autorità europee e in particolare la Commissione europea su come possiamo supportare il popolo e le autorità dell'Ucraina. Abbiamo swap-line e repo-line e chiaramente abbiamo delle condizioni in base alle quali possiamo estendere queste linee. Se non sarà possibile con queste, ne cercheremo delle altre. Stiamo lavorando su questo", ha concluso Christine Lagarde la conferenza stampa a Francoforte.