La psicosi dei veleni

Le raccomandazioni di Kuleba ai negoziatori: "Non mangiate, non bevete, non toccate le superfici"

Dopo il caso di Abramovich e di due ucraini, che hanno denunciato un possibile principio di avvelenamento, si diffonde la paura tra i diplomatici seduti al tavolo dei negoziati in Turchia

Il pericolo potrebbe arrivare da un tavolo come questo. Una delle tante sale riunioni utilizzate per i negoziati tra russi e ucraini. I luoghi cambiano di volta in volta, ma sono tutti simili. I delegati si confrontano seduti intorno a un tavolo, distribuiti sui due lati. 

I negoziati a Istanbul Ap
I negoziati a Istanbul

Guardiamo meglio cosa c'è sul tavolo da un'altra prospettiva. Cuffie, microfoni e bandiere nazionali, bottiglie d'acqua, bicchieri e fiori. 

I negoziati a Istanbul Ap
I negoziati a Istanbul

Ha tutta l'aria di un luogo sicuro. Almeno fino a ieri sera. La distensione di un luogo di compensazione, come quello in cui opera la diplomazia tra le parti, è stata messa in dubbio dalla notizia di un presunto avvelenamento. Pare infatti che l'oligarca russo Roman Abramovich e due negoziatori ucraini abbiano accusato dei sintomi poco rassicuranti, quali il bruciore agli occhi e la pelle squamata. Ancora prima di averne conferma, la notizia ha fatto il giro del mondo e ha fatto scattare la psicosi tra i convitati.

I precedenti del resto ci sono, avvelenati chi col polonio, chi con agenti nervini o altre sostanze sconosciute: da Alexei Navalny a Alexander Litvinenko, all'ex presidente ucraino Viktor Yushchenko e all'ex agente dell'intelligence militare russa Sergei Skripal.

L'avvertimento questa mattina arriva direttamente dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che avalla di fatto il clima di grande sospetto: "Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare  qualunque superficie", ha affermato, secondo quanto riporta l'emittente britannica Sky News.

Dmytro Kuleba Getty Images
Dmytro Kuleba