Libia: rapiti i ministri libici degli Esteri Hafez Gaddour e quello dell'Educazione, Salha Al Daraw

Era in corso il loro trasferimento da Misurata verso Tobruk dove oggi era prevista la cerimonia di giuramento del nuovo governo di Fathi Bashaga

Libia: rapiti i ministri libici degli Esteri Hafez Gaddour e quello dell'Educazione, Salha Al Daraw
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Libia: sequestrato Gaddur, ex ambasciatore a Roma

Il convoglio su cui viaggiavano Gaddour e Al Darawqui è stato attaccato, era in corso il loro trasferimento da Misurata verso Tobruk dove oggi si doveva svolgere il giuramento del nuovo governo di Fathi Bashaga. Lo rendono noto diversi media libici spiegando che il convoglio di auto sarebbe stato al centro di un conflitto a fuoco questa mattina intorno alle 7, mentre lo spazio aereo libico risulta essere al momento chiuso. Una decisione, quella della chiusura dello spazio aereo, per la quale Bashaga si è rivolto al procuratore generale, Al Siddiq Al Sour "abbiamo ricevuto informazioni che il precedente governo, il cui mandato è scaduto, si è approfittato dell'autorità, in quanto non esiste una legge per chiudere completamente lo spazio aereo libico: questa è una chiara violazione del diritto di movimento costituzionalmente garantito e un attacco alle autorità costituzionali e politiche, che impedisce loro di esercitare i propri doveri e di svolgere i propri compiti".  Bashaga ha ricordato che il comportamento del governo uscente è "punibile ai sensi dell'articolo 204 del codice penale libico, il quale prevede la pena di morte contro chiunque commetta un atto che impedisca al capo dello Stato, all'autorità legislativa o al governo, in tutto o in parte, di svolgere la propria attività o di esercitare i poteri che gli sono legalmente conferiti, anche se il divieto è temporaneo".

Gaddur aveva ricevuto la fiducia dal parlamento l'altro ieri. L'ex-diplomatico ha legami decennali con l'Italia essendo stato fra l'altro ambasciatore in Italia tra il 2006 e il 2012.  Il diplomatico ha 63 anni, e frequenta l'Italia dai tempi della sua laurea specialistica in Civiltà asiatiche e africane presso l'Università la Sapienza di Roma.

Gli eventi

Una Libia sempre più tormentata a cui guarda con apprensione il Segretario Generale dell'Onu che, dopo la sessione di martedì della Camera dei Rappresentanti libica con il voto di fiducia sulla nomina di un nuovo governo, invita a evitare "azioni che possano compromettere la stabilità e aumentare le divisioni in Libia". Il Segretario Generale è, come riferito dal portavoce Stéphane Dujarric, "preoccupato" per le notizie secondo cui il voto "non è stato all'altezza degli standard attesi riguardo trasparenza e procedure" anche con "atti intimidatori prima della sessione". Due giorni fa la Camera dei Rappresentanti di Tobruk ha votato la fiducia al governo presieduto dall'ex ministro degli Interni, Fathi Bashagha, mentre da Tripoli Abdul Hamid Dbeibah ha più volte ripetuto che il suo governo di unità resterà al potere

Guterres insiste quindi "sull'importanza di preservare l'unità e la stabilità conquistata a fatica dalla firma dell'accordo per il cessate il fuoco" nell'ottobre di due anni fa e sulla "necessità di soddisfare le aspirazioni" di oltre 2,8 milioni di libici che si sono registrati per il voto, per scegliere i loro leader con "elezioni credibili, trasparenti e inclusive" sulla base di un quadro costituzionale e giuridico solido". Il portavoce Dujarric ha quindi reso noto che l'americana Stephanie Williams, consigliere speciale del segretario generale per la Libia, intende invitare "al più presto" a riunirsi una commissione congiunta della Camera dei Rappresentanti di Tobruk e dell'Alto consiglio di Stato di Tripoli per "stabilire una base costituzionale consensuale" che porti alle elezioni "il prima possibile". L'Onu in sostanza ha avallato denunce fatte dal premier incarica Abdel Hamid Dbeibah circa il voto di fiducia avvenuto in maniera controversa per alzata di mano e con una decina voti espressi via telefono o messaggistica social.

Alle dichiarazioni di Guterres si aggancia anche la notizia che il neo-ministro, Gamal Salem Shabaan, dell'Economia e del Commercio del governo parallelo libico di Fathi Bashagha, ha annunciato le proprie dimissioni perché la seduta del parlamento che ha concesso la fiducia all'esecutivo "non è stata trasparente". Lo riferisce il sito dell'emittente "218".  "Non si è tento conto delle basi procedurali e non ci si è coordinati con il Consiglio di Stato" (Hsc), ha detto l'ormai ex-ministro motivando la decisione e riferendosi al contrappeso istituzionale tripolino del parlamento insediato a Tobruk.