Mercati

Materie prime protagoniste nel primo mese di guerra

L’avvio delle contrattazioni è all’insegna della cautela

Materie prime protagoniste nel primo mese di guerra
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La situazione dei mercati

Ieri la mossa di Putin di chiedere il pagamento in rubli delle forniture di gas ha scosso i mercati. L’avvio delle contrattazioni è all’insegna della cautela. Rimane elevato il prezzo del gas naturale dopo la fiammata di ieri. Per un megawattora si pagano 116 euro, con un progresso dall’inizio dell’invasione russa proprio un mese fa di oltre il 30%. Situazione analoga anche per il petrolio con il Brent del Mare del Nord a 112 dollari al barile.

Sui mercati azionari ripartono le contrattazioni a Mosca anche se con molte limitazioni. L’indice Moex, in rubli, segna un progresso del 9,52% dopo il crollo del 33% registrato nel primo giorno di guerra. Al contrario l’Rts, in dollari, che perde il 4,88%.

Si muovono a piccoli passi le borse europee, sempre molto volatili. Milano guadagna lo 0,44%, in linea con le altre piazze continentali. Il bilancio i questo prime mese di guerra vede Piazza Affari in calo del 5,94%.