Sanzioni contro la Russia

Nel mirino gli yacht degli oligarchi: sequestri in Francia e Germania

L'ultima ad essere sequestrata dal governo francese è Amore Vero, l'imbarcazione di una società collegata a Igor Sechin, patron del gruppo petrolifero russo Rosneft

Nel mirino gli yacht degli oligarchi: sequestri in Francia e Germania
Getty
Yacht a Marbella

Il governo francese ha sequestrato uno yacht di proprietà di una società collegata a Igor Sechin, patron del gruppo petrolifero russo Rosneft. L'imbarcazione si trovava in un cantiere navale di La Ciotat, nel sud della Francia.

"La dogana francese ha proceduto al sequestro dello yacht Amore Vero a La Ciotat, in seguito alle sanzioni dell'Unione Europea nei confronti della Russia", ha spiegato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, in un comunicato.

L'imbarcazione è "di proprietà di una società di cui Igor Sechin, dirigente della società Rosneft, è stato identificato come principale azionista".

Arrivato a La Ciotat lo scorso 3 gennaio lo yacht doveva restare nel porto fino al primo aprile per effettuare delle riparazioni. "Al momento del controllo lo yacht stava prendendo delle disposizioni per salpare in tutta fretta senza aver completato i lavori di manutenzione previsti". Al termine del controllo da parte delle Dogane francesi "è stato osservato che questo tentativo di uscita dalle acque territoriali francesi costituiva una infrazione alle sanzioni dell'Ue. Pertanto la nave è stata sequestrata".

Sechin figura insieme al figlio Ivan (dirigente della stessa azienda), nell'elenco degli oligarchi in black list pubblicata sulla Gazzetta europea. Con lui ci sono il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, Mikhail Fridman e Petr Olegovich Aven, legati ad Alfa Group e alla principale banca nazionale, AlfaBank, ma anche il ministro dei Trasporti, il titolare del Dicastero dell'Edilizia e Sergei Pavlovich Rodulgin, tra i più più vicini allo zar. Insomma, nomi chiave dell'economia russa che l'Ue ha colpito ritenendoli correi dell'attacco all'Ucraina.

Igor Sechin con Putin, 2020 Ansa
Igor Sechin con Putin, 2020

Dei giorni scorsi è invece il sequestro da parte delle autorità tedesche del superyacht da 600 milioni di dollari del miliardario russo Alisher Usmanov in un cantiere navale di Amburgo.

Anche Usmanov era nella lista di miliardari colpiti dalle sanzioni dell'Unione Europea in risposta all'invasione russa dell'Ucraina.

Lo yacht Dilbar di 512 piedi, del valore di quasi 600 milioni di dollari, è stato sequestrato dalle autorità tedesche nella città settentrionale di Amburgo.

Usmanov ha acquistato Dilbar nel 2016 dal costruttore navale tedesco Lürssen, che lo ha costruito su misura per lui in 52 mesi. L'azienda lo definisce "uno degli yacht più complessi e impegnativi mai costruiti, in termini sia di dimensioni che di tecnologia". Con 15.917 tonnellate, è lo yacht a motore più grande del mondo per stazza lorda e ha un equipaggio di 96 persone. Dilbar vanta anche la più grande piscina mai installata su uno yacht, oltre a due elicotteri, una sauna, un salone di bellezza e una palestra. I suoi interni hanno più di 1.000 cuscini per divani e può ospitare fino a 24 persone in 12 suite.

Sequestrato anche il megayacht che trionfava ogni estate al largo della Costa Smeralda.

Usmanov, 68 anni, origine uzbeke, ha un patrimonio stimato di 19,3 miliardi di dollari secondo Bloomberg Billionaires Index (14,3 miliardi di dollari per Forbes). Vanta investimenti anche nel calcio inglese (Arsenal ed Everton) e dal 2008 era presidente della Federazione internazionale della scherma. Si è dimesso pochi giorni fa protestando contro "le ingiuste sanzioni".

Lo yacht Dilbar di Usmanov in Costa Smeralda nell'estate 2021 Ansa
Lo yacht Dilbar di Usmanov in Costa Smeralda nell'estate 2021

La "caccia" in Occidente agli oligarchi del business russo non risparmia neppure Aleksei Mordashov, 56 anni, accreditato da Forbes nel 2021 come l'uomo più ricco di Russia - con un patrimonio stimato a oltre 29 miliardi di dollari - preso di mira da una nuova raffica di sanzioni firmate Ue.  

L'obiettivo di Bruxelles, come di Washington o di Londra, è non solo mettere sotto tiro proprietà da mille una notte, yacht, beni vari e conti bancari custoditi all'estero dalle elite moscovite, ma soprattutto usare le sanzioni come una sorta di leva politica.

Nato in una famiglia operaia della regione di Vologda ed emerso dal nulla come altri nel far west delle privatizzazioni degli anni '90 fino a farsi padrone dei ciclopici impianti siderurgici targati ora Severstal, nel Grande Nord, Mordashov è uno dei re dell'acciaio a livello planetario. E' di casa nella City; ha rilevato in Germania in piena pandemia quasi il 35% del colosso turistico internazionale Tui divenendone il maggior azionista; possiede giacimenti d'oro; fa affari in India e Cina; viaggia su un jet privato Bombardier Global 6000 tracciato di recente in volo fra Londra e Pechino e poi fra le Seychelles e Mosca. Il suo yacht da favola, il Nord, 144 metri di lunghezza, è stato mandato secondo il Guardian a svernare nell'Oceano Indiano.

L'Unione Europea lo ha inserito nella sua black list per le quote che detiene in seno a Rossiya Bank. Lui si difende affermando di non avere "assolutamente nulla a che fare" con quella che definisce "l'attuale tensione geopolitica", giurando di non volere la guerra ("una tragedia fra due popoli fratelli") e deplorando le sofferenze e la morte di tanti" ucraini e russi".

Ma intanto si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Tui. E le sue quote, con un valore di mercato di poco inferiore a 1,2 miliardi di euro, sono state congelate.

Lo Yacht 'Nord', di Alexei Mordashov, alle Baleari nel 2021 Ansa
Lo Yacht 'Nord', di Alexei Mordashov, alle Baleari nel 2021

La mappa degli yacht

Sulla mappa del collettivo "Putin is a virus" l'indicazione di dove si trovano gli yachts degli oligarchi nel mirino delle sanzioni.