Consiglio Ue: pronti a ulteriori e robuste sanzioni

Tutte le sanzioni approvate finora contro la Russia

Dal congelamento dei beni della banca centrale russa, al divieto di vendita dei beni di lusso fino alle sanzioni per gli oligarchi russi. Ma per Zelensky le sanzioni sono arrivate in ritardo

Tutte le sanzioni approvate finora contro la Russia
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Il rublo russo è crollato nei confronti del dollaro e dell'euro alla borsa di Mosca

Subito dopo l’inizio dell’attacco russo in Ucraina, a partire dai giorni successivi allo scorso 24 febbraio, l'Europa, gli Usa e i partner della Nato e, in un secondo momento, anche il Giappone, l'Australia e la Nuova Zelanda hanno, di comune accordo, mantenuto quanto preannunciato nelle settimane precedenti a titolo deterrente decidendo ondate successive e crescenti di pesanti sanzioni economiche contro Mosca e la leadership della Federazione russa. 

Nel tentativo di rispondere alla guerra militare con una guerra economica che punta a mettere in ginocchio la Russia, Nato, G7 e Ue hanno intenzione di continuare ad aumentare questo tipo di pressione. L'Unione europea è pronta a decidere eventuali nuove "robuste" sanzioni contro Russia e Bielorussia. È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo di ieri. Inoltre, invita tutti i Paesi "ad allinearsi alle sanzioni" contro la Russia e continua nella dichiarazione conclusiva del vertice, "eventuali tentativi di aggiramento delle sanzioni o di aiutare la Russia con altri mezzi devono essere fermati". 

Il presidente ucraino Zelensky, intervenuto al vertice,  ha ringraziato i membri del Consiglio europeo per aver imposto sanzioni alla Russia, aggiungendo però che è stato fatto" un po' tardi". In un messaggio pubblicato su Facebook in tarda serata e riportato dalla Cnn, Zelensky ha affermato che se le sanzioni fossero state preventive ci sarebbe stata una possibilità che la Russia non entrasse in guerra. "Avete bloccato il Nord Stream 2. Ve ne siamo grati. Ma è stato fatto un po' tardi. Perché se fosse stato fatto in tempo, la Russia non avrebbe creato una crisi del gas. Almeno ci sarebbe stata una possibilità", ha detto il presidente ucraino.

Le principali sanzioni approvate finora

Misure finanziarie 

I paesi occidentali hanno congelato i beni della banca centrale russa, per impedirle di usare i suoi 630 miliardi di dollari di riserve in valuta estera. La Banca di Russia è stata in particolare sospesa dalla Banca dei Regolamenti internazionali, mentre individui e imprese non possono avere a che fare con l'istituto centrale di Mosca. 

Alcune delle principali istituzioni finanziarie russe sono poi state escluse dal sistema di scambi finanziari internazionali Swift, necessario per i trasferimenti di denaro oltrefrontiera, causando i ritardi dei pagamenti da e per la Russia, in particolare nel settore dell'energia. 

Il Regno Unito ha escluso le banche russe dal sistema finanziario britannico, congelando i loro beni e impedendo alle istituzioni britanniche di concedere prestiti o finanziamenti allo Stato o alle imprese russe. 

Il quarto pacchetto Ue è stato adottato lo scorso 15 marzo e vieta tra l'altro tutte le operazioni con determinate imprese statali, la prestazione di servizi di rating del credito a qualsiasi persona o entità russa, i nuovi investimenti nel settore dell'energia della Russia. L'Ue punta così a colpire il 70% del sistema bancario russo e le principali imprese statali. L'Australia ha colpito con sanzioni analoghe la maggior parte del sistema bancario e finanziario russo così come la banca centrale, in tutto 33 società. Il Giappone ha sanzionato 7 banche e 12 enti fra pubblici e privati. 

Petrolio e gas

Gli Stati Uniti hanno deciso di vietare tutte le importazioni di petrolio e gas russo e il Regno Unito eliminerà gradualmente il petrolio russo entro la fine del 2022: l'obiettivo, secondo quanto detto dal presidente Joe Biden, è di colpire "l'arteria principale dell'economia russa". 

Quanto all'Ue, che si rifornisce dalla Federazione per il 25% del petrolio e il 40% del gas, si renderà indipendente in modo necessariamente più graduale ma "molto prima del 2030". 

La Germania ha bloccato l'inizio dell'attività del gasdotto Nord Stream 2. 

 

Beni di lusso 

La vendita di beni di lusso alla Russia, fra i quali anche auto, aerei e imbarcazioni, i prodotti dell'alta moda e le opere d'arte, è vietata dal Regno Unito e dall'Unione europea. Il Regno Unito ha deciso di imporre una tassa del 35% su alcune importazioni dalla Russia, compresa la vodka. L'Ue ha introdotto inoltre restrizioni commerciali per i prodotti siderurgici e i beni di lusso. 

Aziende russe Ue, Usa e Regno Unito hanno vietato le esportazioni di beni destinati alle aziende russe, fra cui anche i cosiddetti prodotti a "doppio uso" civile e militare, prodotti chimici e laser. Inoltre, Ue ha ampliato l'elenco delle persone collegate alla base industriale e di difesa della Russia, cui sono state imposte restrizioni più rigorose sulle esportazioni di beni a duplice uso e di beni e tecnologie in grado di contribuire al rafforzamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia. 

L'Australia ha deciso di bloccare le esportazioni di alluminio, che rappresentano il 20% del fabbisogno russo. 

Trasporto aereo 

Tutti i voli delle compagnie aeree russe sono banditi dallo spazio aereo di USA, Regno Unito, UE e Canada. Il Regno Unito ha anche vietato i jet privati noleggiati dai russi. Il G7 toglierà alla Russia il suo statuto di "nazione più favorita", il che significa che perderà molti benefici commerciali. 

Individui, politici e oligarchi

Quanto ai singoli, l'UE, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a centinaia di persone collegate al regime russo e ai ricchi imprenditori, i cosiddetti oligarchi, che sono considerati vicini al Cremlino.

Il Regno Unito, la cui capitale è stata scelta come sede da molti di questi imprenditori meritandosi il soprannome di Londongrad, ha anche introdotto divieti di viaggio e congelamento dei beni all'ex presidente russo Dmitry Medvedev, che in una intervista a Ria Novisti ha dichiarato che le "stupide sanzioni" imposte alla Russia per far rivoltare il popolo russo contro il governo ottengono la reazione contraria: consolidano la società, poiché i russi hanno una mentalità diversa. Lo stesso trattamento è stato dedicato al ministro della difesa Serghei Shoigu e al proprietario del Chelsea RC Roman Abramovich. Insieme a Ue e USA, ha anche imposto sanzioni a 386 membri del parlamento russo. I beni appartenenti al presidente russo Vladimir Putin e al suo ministro degli esteri Sergei Lavrov sono stati congelati anche negli Stati Uniti, nell'UE, nel Regno Unito e in Canada. 

Anche l'Australia ha imposto un totale di 476 sanzioni su 443 individui, comprese figure del mondo degli affari vicine al presidente Vladimir Putin, mentre il Giappone ha colpito 76 persone. Alcuni oligarchi, come il miliardario Alisher Usmanov sostengono di avere alienato una parte delle proprietà "congelate", e questo rende difficile l'applicazione delle sanzioni su beni come case o yacht. 

Difesa e energia 

Nel mirino del Regno Unito anche la società militare privata russa Wagner, che sarebbe stata incaricata di uccidere il presidente ucraino. L'ultima tornata britannica prevede 65 sanzioni. Fra le società colpite la maggior parte sono attive nel settore della difesa e dell'energia, oltre che finanziarie: il costruttore di droni Kronshtadt; Alrosa, la società mineraria russa di diamanti; la banca privata Alfa e altre cinque banche russe, e le ferrovie russe, ma anche il magnate del petrolio Eugene Shvidler, banchieri e altri dirigenti del settore dell'energia.