La guerra in Ucraina

Mosca annuncia una nuova tregua per domattina. Biden: stop all'importazione in Usa di petrolio russo

Kiev accusa: bombe su Mariupol. Zelensky al Parlamento britannico: "Combatteremo fino alla fine". Colloquio tra Scholz, Macron e Xi: sostegno a negoziati per soluzione diplomatica

Mosca annuncia una nuova tregua per domattina. Biden: stop all'importazione in Usa di petrolio russo
AP/LaPresse
Guerra Russia-Ucraina, Kiev sotto assedio: continua la fuga dei civili

La Russia ha preannunciato un nuovo cessate-il-fuoco temporaneo domani per garantire il funzionamento dei corridoi umanitari da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol: è quanto si legge in una nota del ministero della Difesa a Mosca.  Il cessate-il-fuoco sarà in vigore a partire dalle 10:00 ora di Mosca, le 08:00 in Italia.

Biden: stop al petrolio e al gas russi

Era nell'aria da giorni ma adesso è ufficiale: il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato il divieto delle importazioni negli Usa di petrolio e gas russi, in risposta all'invasione dell'Ucraina. In una dichiarazione trasmessa in tv, Biden ha spiegato di aver preso la decisione in stretto contatto con i suoi alleati e comprende che alcuni partner europei non saranno in grado di fare la stessa mossa, a causa della loro dipendenza dal petrolio russo.

McDonald's, Starbucks, Coca Cola, Pepsi e General Electric fermano le attività in Russia

E si estende l'isolamento commerciale della Russia: la Coca-Cola e la Pepsi sospenderanno le proprie attività nel Paese. Oggi lo stesso annuncio era arrivato da McDonald's e Starbucks, che chiuderanno fast-food e bar nel territorio della Federazione. "I nostri cuori sono con le persone che stanno sopportando gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina", afferma una dichiarazione della Coca-Cola. Invece General Electric ha dichiarato che sospende tutta la propria attività sul territorio russo, ad eccezione delle apparecchiature mediche ed elettriche essenziali di servizio.

Commissione Esteri, stop unanime a protocollo Italia-Russia 

"L'ufficio di presidenza ha stabilito all'unanimità che da oggi non ci sono più le condizioni perché qualsiasi attività prevista da quel Protocollo (di collaborazione tra la commissione esteri del Senato italiano e quella Affari internazionali del Parlamento russo, ndr) possa essere portata avanti. È interrotta ogni attività e contatto con l'analoga commissione del Consiglio della Federazione russa". Così il presidente della commissione Esteri del Senato,Vito Petrocelli che ha poi aggiunto: "Martedì prossimo la commissione si riconvocherà per stabilire gli aspetti tecnici con cui comunicare la nostra decisione alla controparte russa". 

La situazione dei civili

Da stamani era in corso un altro cessate il fuoco per permettere l'evacuazione di civili, secondo l'accordo siglato ieri a conclusione del terzo incontro negoziale tra la delegazione ucraina e quella Russa, dopo il flop dei corridoi umanitari che ieri non hanno avuto alcun esito. 

Sono 3.500 i civili evacuati da Sumy, nell'Ucraina orientale, secondo quanto affermato dal governatore della regione Dmytro Zhyvytsky su Telegram, che ha riferito sul numero delle persone che sono riuscite a lasciare la città. Durante la giornata ci sono stati momenti di tensione quando un gruppo di soldati russi su un carro armato che accompagnava un convoglio di armi ha iniziato a sparare in aria o contro gli alberi, ha spiegato Zhyvytskyy, ma nessun colpo è stato diretto contro i bus dei civili evacuati. Secondo quanto annunciato dal governatore la via di evacuazione fuori città dovrebbe essere stata chiusa alle 19:30 ora locale (le 18:30 in Italia), il regime di cessate il fuoco è stato concordato fino alle 21.

Corridoio Sumy - Poltava Google Maps
Corridoio Sumy - Poltava

Il ministero degli Esteri ucraino ha accusato Mosca di aver violato il cessate il fuoco e di bombardare i corridoi umanitari. "Le forze russe stanno ora bombardando il corridoio umanitario da Zaporizhzhia a Mariupol. Otto camion e trenta autobus pronti a consegnare aiuti umanitari a Mariupol e a evacuare civili a Zaporizhzhia. La pressione sulla Russia deve essere intensificata affinché mantenga i suoi impegni", si legge in un tweet del ministero degli Esteri di Kiev. Kuleba, ha accusato la Russia di "tenere in ostaggio 300 mila civili a Mariupol" e di "impedirne l'evacuazione nonostante gli accordi con la mediazione della Croce Rossa Internazionale".

Corridoio Zaporizhzhia - Mariupol Google Maps
Corridoio Zaporizhzhia - Mariupol

Evacuazione dei civili in corso a Irpin, località a ovest di Kiev teatro negli ultimi giorni di feroci combattimenti tra forze ucraine e russe. Lo ha reso noto il  governatore della regione, Oleksiy Kuleba, citato dalla Bbc. Quasi 3mila i civili già assistiti.

Le forze russe stanno sabotando gli sforzi per l'evacuazione dei civili dal distretto di Bucha, centro nella regione di Kiev, secondo il numero uno dell'amministrazione regionale Oleksiy Kuleba, scrive la Bbc. "Il distretto sta preparando l'evacuazione di massa e la fornitura di aiuti umanitari. È necessario un cessate il fuoco per questo".

Bucha e Irpin, ovest di Kiev Google Maps
Bucha e Irpin, ovest di Kiev

Biden vieta l'import di gas e petrolio dalla Russia

Il presidente americano Joe Biden ha, come detto, annunciato l'embargo sulle importazioni di petrolio e gas naturale dalla Russia nell'ambito di una nuova stretta contro l'invasione dell'Ucraina. Ciò avverrà a prescindere da quello che sarà l'atteggiamento degli alleati europei che sull'argomento sono divisi. “Non sarà per sempre che Putin sarà in grado di usare i combustibili fossili come armi contro altre nazioni”, ha dichiarato il presidente americano in conferenza stampa. Biden ha aggiunto che "questa crisi è un duro promemoria per proteggere la nostra economia a lungo termine e diventare indipendenti dal punto di vista energetico", spiegando che con i partner europei è diventato pressante "svezzarsi dal petrolio russo" e "accelerare la transizione verso l'energia pulita". Il presidente ha voluto precisare che questa decisione non abbasserà i prezzi dell'energia per le famiglie, ma servirà a trasformare l'economia statunitense.

Oltre al petrolio, Washington punta a colpire l'oro di Mosca con un gruppo di senatori democratici e repubblicani che intende introdurre un provvedimento in questo senso. "Le massicce riserve di oro sono uno degli ultimi asset che Putin può usare per prevenire il collasso dell'economia russa. Imponendo sanzioni sulle riserve possiamo isolare ancora di più la Russia e rendere più difficile per Putin finanziare la sua campagna militare", affermano i senatori augurando un'approvazione della misura già in settimana.

Anche il governo britannico sta pianificando l'uscita da tutte le importazioni di petrolio russo, . La misura, riferisce Bloomberg che cita una persona a conoscenza del piano, verrà implementata nel corso dei prossimi mesi in coordinamento con gli Usa ma non coinvolgerà il gas russo.

Putin blocca l'export di alcune materie prime e beni

Interventi sulle attività di import ed export arrivano anche dalla Russia. Il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che blocca le esportazioni di una serie di materie prime e beni, assieme all'import di alcuni prodotti allo scopo di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Lo riporta l'agenzia Interfax, precisando che il provvedimento resterà in vigore fino al 31 dicembre. La lista precisa delle materie prime e prodotti oggetto delle restrizioni non è stata specificata. Sono invece già previste delle esenzioni a favore di beni esportati dalla Russia o importati da parte di cittadini e stranieri per uso personale. Al di là di petrolio e gas naturale, la Russia è uno dei maggiori produttori mondiali di grano e fertilizzanti.

Zelensky al parlamento britannico: “combatteremo fino alla fine”

E questo pomeriggio il presidente ucraino Zelensky è intervenuto in videoconferenza alla Camera dei Comuni britannica affermando che le sanzioni sono le "benvenute" ma non sono sufficienti e ribadendo la necessità di una no-fly zone sull'Ucraina. "Sono grato a Boris Johnson" per il sostegno ma bisogna "aumentare la pressione delle sanzioni contro la Russia, riconoscere che è uno Stato terrorista". Ha poi aggiunto che la decisione della Corte penale internazionale di indagare sulla Russia per crimini di guerra ha dato agli ucraini la speranza che ci saranno conseguenze, ma non è abbastanza. "Non cederemo e combatteremo fino alla fine a qualsiasi costo", ma "abbiamo bisogno del vostro aiuto", ha detto il presidente ucraino.

Dopo l'intervento di Zelensky ha parlato il premier britannico Boris Johnson: "Noi e gli alleati dobbiamo unirci e fare pressione" sulla Russia, "dobbiamo continuare a fornire armi a Kiev, dobbiamo aumentare le sanzioni attorno a Putin e quindi interromperemo l'import di petrolio russo, useremo qualsiasi metodo fino a che Putin non avrà fallito la sua impresa e l'Ucraina non sarà di nuovo un Paese libero".

Scholz, Macron e Xi, sostegno a negoziati per soluzione diplomatica

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente cinese Xi Jinping "hanno deciso di sostenere pienamente tutti i negoziati volti a una soluzione diplomatica del conflitto" tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito la cancelleria tedesca in una nota diramata al termine del vertice in video dei tre leader. "Per coordinare ulteriori sforzi per porre fine al conflitto, i ministri degli esteri di Germania, Francia e Cina lavoreranno a stretto contatto", si legge ancora nella nota.

La Cina chiede la "massima moderazione" per prevenire una crisi umanitaria su larga scala in Ucraina, valutando come massima "priorità quella di evitare che le tensioni aumentino o addirittura sfuggano al controllo", ha detto Xi Jinping.

Quello di oggi è stato il primo colloquio Xi e i leader occidentali dall'inizio della guerra in Ucraina. Il presidente cinese finora aveva parlato solo con il presidente russo, Vladimir Putin, all'indomani dell'invasione dei soldati russi nel Paese: Pechino ha ribadito anche ieri che i legami con Mosca sono "solidi come una roccia", ma si è detta pronta a un "ruolo costruttivo" per risolvere la crisi, e ha sottolineato che i rapporti con l'Unione Europea godono di "solide basi".

Sul terreno

In attesa del quarto round di incontri gli attacchi russi non si sono fermati, sono continuati nella notte. Le forze russe hanno lanciato un attacco aereo contro la città di Sumy provocando decine di vittime: 21 civili, tra cui 2 bambini secondo quanto reso noto dai media internazionali. 

Forti esplosioni sono state udite ieri sera nella città portuale di Odessa. "Abbiamo sentito tre o quattro forti esplosioni provenire da ovest. Ci è stato detto che era il sistema di difesa ucraino che abbatteva i missili russi in arrivo lanciati da una delle numerose navi da guerra situate al largo della costa", ha raccontato il corrispondente della Bbc. Già in mattinata la "marina militare Ucraina a Odessa aveva annunciato di aver colpito una nave russa provocando danni significativi".

I civili sono allo stremo in varie città. È il caso di Kiev, ma anche di Mariupol dove la situazione si fa sempre più pesante. Le persone sono al freddo, non hanno acqua, né riscaldamento né luce, e le comunicazioni cellulari non sono più disponibili dopo il bombardamento dei ripetitori telefonici. È l'Ong per i diritti umani Human Rights Watch a lanciare un appello: "I civili di Mariupol sono intrappolati in un incubo gelato e arido senza luce e vivono sotto la costante minaccia dei bombardamenti russi", dichiara in una nota Jonathan Pedneault. "Le forze russe e ucraine devono prendere i necessari provvedimenti per permettere ai civili di lasciare la città e di soddisfare i bisogni più elementari per coloro che restano".

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista alla ABC parla di un possibile compromesso: "Possiamo discutere e trovare un compromesso su come questi territori continueranno a vivere "riferendosi alla Crimea e alle "pseudo Repubbliche" separatiste del Donbass. "Sono pronto a un dialogo, non alla capitolazione", ha sottolineato. E non esclude il rischio di una terza guerra mondiale. "Questa guerra non finirà così. Scatenerà la guerra mondiale" ha detto. Zelensky afferma inoltre: "Tutti coloro che sono venuti sulla nostra terra, tutti coloro che hanno dato gli ordini... sono tutti criminali di guerra".

Intanto richiama i soldati ucraini dislocati nelle forze di peacekeeping perché rientrino in Ucraina per difendere il Paese e con un nuovo messaggio video, ribadisce di non essere fuggito: "Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (gli uffici presidenziali), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra", ha detto accusando il nemico di usare "tattiche medievali" per punire gli ucraini ha detto Zelensky.

I servizi di intelligence ucraini affermano di aver ucciso a Kharkiv, nella notte, il generale russo Vitaly Gerasimov, vicecomandante della 41/ma Armata interforze russa, durante un combattimento. La notizia, la cui veridicità non può essere verificata in modo indipendente, è rilanciata da vari social ucraini, compreso il Kyiv Independent su un tweet, in cui si dice che Gerasimov era stato decorato "per aver conquistatola Crimea".

A Leopoli sono circa 200mila gli sfollati ucraini arrivati dopo essere fuggiti dalle aree dell'Ucraina, ha spiegato il sindaco di questa città nell'Ovest del Paese, Andriy Sadovyi, precisando che le autorità locali sono impegnate in una strenua lotta per fornire cibo e alloggi a questi cittadini. "Circa 200.000 ucraini sono già arrivati a Leopoli. Donne, bambini, anziani, nascosti da bombardamenti, sono stati costretti a fuggire dalle loro case. Ospitiamo tutti, forniamo cibo e tutto il necessario. Ma i treni continuano ad arrivare e i numeri stanno crescendo", ha detto il sindaco, esortando le organizzazioni internazionali a fornire aiuto "qui a Leopoli, in Ucraina". "Abbiamo bisogno di centri mobili per soggiorni temporanei con bagni attrezzati e punti ristoro. Supporto medico e psicologico, medicinali, giubbotti antiproiettile e caschi. Ospedali mobili per bambini e adulti", ha detto Sadovyi.

Il numero dei rifugiati ucraini ha superato la soglia dei due milioni. Lo ha riferito l'Alto commissariato per i rifugiati nel mondo, metà dai quali potrebbero essere bambini. "Non sappiamo esattamente quanti bambini ci siano tra i due milioni di rifugiati arrivati in Ue. Ma ciò che ho visto ai confini, potrebbero essere la metà. È un numero alto. E avete tutti visto i bambini da soli che arrivano con le piccole valigie, senza genitori, senza familiari. Hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno di normalità nella vita. Hanno bisogno di andare a scuola". Lo ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, presentando il piano dell'Ue per la gestione dei rifugiati ucraini.

Yanukovich a Zelensky: "Ferma lo spargimento di sangue"

"Ferma lo spargimento di sangue": l'ex presidente filorusso dell'Ucraina, Viktor Yanukovich, chiede all'attuale numero uno, Zelensky, di "mettere da parte l'orgoglio" e di fermare la guerra "ad ogni costo". L'appello è contenuto in una lettera pubblicata dai media russi, secondo quanto riportato dal Kyiv Independent. "Voglio fare una richiesta, in modo presidenziale e anche un po' paterno, a Zelensky", ha detto l'ex presidente. "Volodymir, forse sogni di diventare un vero eroe, ma l'eroismo non è ostentazione, non è combattere fino all'ultimo ucraino".

Colloquio tra Lavrov e il cardinale Parolin

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha avuto oggi un colloquio telefonico con il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo. "Le parti hanno espresso speranza per il prossimo round di colloqui tra Mosca e Kiev e per un accordo sulle questioni fondamentali che sono al centro della crisi ucraina, al fine di arrivare a una soluzione e far cessare le ostilità - si legge nel comunicato riportato dall'agenzia di stampa Interfax - dopo che Parolin ha espresso preoccupazione per la situazione in Ucraina, Lavrov lo ha informato sulla posizione russa sulle cause e gli obiettivi dell'operazione militare speciale condotta in Ucraina". E "speciale attenzione è stata posta alle questioni umanitarie legate al conflitto, tra cui misure per proteggere i civili, l'organizzazione e il funzionamento dei corridoi umanitari e l'assistenza ai profughi", ha aggiunto Mosca.

Borrell: "Propaganda russa è parte dell'aggressione"

"L'interferenza straniera e la manipolazione dell'informazione è qualcosa che la macchina della propaganda russa usa attivamente. Accompagnando la campagna militare, diffondendo false informazioni tra la sua popolazione". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento in plenaria. "E' da settimane che il Cremlino preparava il campo, presentando la Russia come vittima, e accusando di Zelensky di essere un criminale responsabile di un genocidio contro la minoranza russa. A Kiev, secondo la propaganda, ci sarebbe stata una seconda Norimberga per pulire l'Ucraina dal nazismo", ha aggiunto il capo della diplomazia Ue.  "I media statali e l'ecosistema attorno vengono usati come strumenti per spingere questa narrativa, per manipolare e ingannare l'opinione pubblica. E sono una parte integrale dell'aggressione. Non si tratta solo di bombardare le case, le infrastrutture, i corpi delle persone. Ma stanno bombardando anche le loro menti, il loro spirito", ha aggiunto l'Alto rappresentante.

Corea del Sud, stop a rapporti con la Banca centrale russa

La Corea del Sud si è unita a Stati Uniti, Unione Europea e alleati, rendendo da oggi operativo il divieto delle transazioni con la Banca centrale russa e i fondi sovrani di Mosca in risposta all'invasione dell'Ucraina.  Le operazioni con la Banca di Russia, il National Wealth Fund della Federazione Russa e il Russian Direct Investment Fund si sono interrotte, secondo una dichiarazione del ministero delle Finanze. Ieri, il ministero degli Esteri aveva reso noto che "a seguito delle sanzioni contro la Russia entrate in vigore dal primo marzo, la Corea del Sud ha deciso di aderire alle sanzioni aggiuntive come il divieto di transazioni con la Banca centrale russa in considerazione del livello di sanzioni economiche della comunità internazionale contro la Russia".