Guerra in Ucraina

Kiev: piccoli passi positivi per i corridoi umanitari. Pentagono: l'avanzata russa è in stallo

Mosca annuncia un "cessate il fuoco" per domattina alle 8 per le evacuazioni. Scholz, Macron, Biden e Johnson: la priorità è proteggere i civili. Putin: in Ucraina solo soldati professionisti

Kiev: piccoli passi positivi per i corridoi umanitari. Pentagono: l'avanzata russa è in stallo
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I negoziatori

È terminato il terzo round negoziale tra delegazioni russa e ucraina nella regione di Brest, in Bielorussia.

"Ci sono piccole novità positive" nel miglioramento della logistica dei corridoi umanitari, ha detto Mikhailo Podolyak, consigliere e portavoce di Zelensky. "Sono proseguite intense consultazioni sulle proposte politiche - ha aggiunto - insieme a un cessate il fuoco e garanzie di sicurezza".

Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha detto che "le nostre aspettative dai negoziati non sono state soddisfatte. Speriamo che la prossima volta saremo in grado di fare un passo in avanti più significativo".

Intanto la Russia ha annunciato per domani alle 10 (le 8 in Italia) un "cessate il fuoco" locale a Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol, per consentire l'evacuazione dei civili attraverso corridoi umanitari. Lo riferiscono le agenzie russe citando il ministero della Difesa.

Secondo quanto riporta la Reuters il quarto round di negoziati si terrà in Bielorussia.

Pentagono: nessun progresso significativo per la Russia

Il Pentagono ritiene "che i russi non abbiano compiuto nessun progresso significativo da giorni". Lo ha detto il portavoce John Kirby nel suo briefing con la stampa. "Continuano la loro avanzata nel sud, con il controllo di piccolo centri, mentre nel nord non hanno conquistato né Kiev né Kharkiv", ha detto ancora. Quanto a Mariupol, "è circondata" dalle forze di Mosca ma "non ancora presa", ha sottolineato. Parlando del "grande convoglio" avvistato fuori da Kiev Kirby ha spiegato che si trattava probabilmente di "rifornimenti" e non di veicoli armati.

Putin: non invieremo soldati di leva e altri riservisti

I soldati di leva russi non partecipano e non parteciperanno all'operazione militare in Ucraina e non ci saranno ulteriori richiami di riservisti. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. "I compiti assegnati sono svolti solo da militari professionisti. Sono sicuro che assicureranno in modo affidabile sicurezza e pace al popolo russo", ha affermato Putin, citato da Ria Novosti.

Scholz-Macron-Biden-Johnson: priorità è proteggere i civili

Questo pomeriggio il presidente Usa Joe Biden, il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz e il premier britannico Johnson si sono riuniti in videoconferenza. Al centro del colloquio, "la preoccupazione per un'ulteriore escalation russa e per la questione dell'assistenza umanitaria nell'area di crisi", si legge in una nota della cancelleria tedesca. I leader hanno "concordato che la protezione dei civili debba avere la più alta priorità" e che alla Russia resta la richiesta di "porre immediatamente fine" all'invasione che viola il diritto internazionale. Si sono inoltre detti d'accordo sulla necessità di "continuare ad alzare i costi per la Russia per la sua ingiustificata e non provocata invasione dell'Ucraina".

Domani il presidente francese Emmanuel Macron avrà una conversazione telefonica con il presidente cinese Xi Jinping sulla situazione in Ucraina. Lo ha riferito, secondo quanto riporta la Tass, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian in conferenza stampa a seguito di una riunione informale del Consiglio dell'Ue nella città di Montpellier.

Zelensky a Putin: dialogo ma non accetto ultimatum

Il presidente ucraino Zelensky ha risposto al Cremlino chiarendo di non accettare "ultimatum" per fermare l'invasione e ha chiesto al suo omologo russo, Vladimir Putin, di uscire dalla sua "bolla" e consentire il "dialogo". Lo ha fatto in un'intervista all'Abc, rispondendo ad una domanda sulla proposta di Mosca di interrompere l'offensiva se Kiev rinuncia all'adesione alla Nato, riconosce la Crimea come territorio russo e riconosce l'indipendenza del Donbass. "Questo è un altro ultimatum e non siamo per gli ultimatum", ha avvertito.

E poi: "Rimango a Kiev, a Bankova (sede della presidenza ucraina). Non mi nascondo e non ho paura di nessuno. Quanto serve per vincere questa guerra", ha aggiunto Zelensky in un video su Telegram.

I corridoi umanitari non soddisfano Kiev

In un contesto piuttosto teso, la Russia ha offerto dei corridoi umanitari che non soddisfano le richieste di Kiev. "Vie d'uscita" per la popolazione che non piacciono all'Ucraina perché, come riportano i media internazionali, sarebbero tutte dirette verso Russia e Bielorussia (l'alleato di Mosca). In particolare dalla capitale è possibile raggiungere soltanto la Bielorussia, da Kharkiv c'è un solo corridoio verso il territorio russo. Il corridoio da Mariupol porta alla città russa di Rostov sul Don, vicino al confine con l'Ucraina, mentre da Sumy ci sono due corridoi, uno verso altre città dell'Ucraina e l'altro verso la Russia. Tra l'altro, sottolinea il vice primo ministro dell'Ucraina, Mykhailo Fedorov, "ancora non aperti".

Anche l'Onu "ha bisogno di corridoi sicuri per fornire aiuti umanitari nelle aree di guerra" in Ucraina. Lo ha detto il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Martin Griffiths. "I civili in luoghi come Mariupol, Kharkiv, Melitopol e altrove hanno un disperato bisogno di aiuto, in particolare di forniture mediche salvavita", ha spiegato.

Forti esplosioni sono state udite in tarda serata nella città portuale di Odessa. Lo riferisce il corrispondente della Bbc. "Abbiamo appena sentito tre o quattro forti esplosioni provenire da ovest. Ci è stato detto che era il sistema di difesa ucraino che abbatteva i missili russi in arrivo lanciati da una delle numerose navi da guerra situate allargo della costa qui". Questa mattina la Marina militare ucraina ad Odessa aveva annunciato di aver colpito una nave russa provocando danni significativi.

Sul terreno

Le sirene antiaereo sono tornate a suonare in serata a Kiev. Lo ha annunciato la municipalità sul proprio profilo Telegram invitando i cittadini a nascondersi nei rifugi.

Due attacchi aerei russi hanno colpito i depositi di petrolio di Zhytomyr e Chernyakhiv, nella regione ucraina di Zhytomyr. In seguito agli attacchi si sono verificati incendi nei depositi, non ci sono vittime. Lo rende noto Ukrainska Pravda.

Nella regione di Mykolaiv otto soldati ucraini sono rimasti uccisi in un raid aereo russo. Lo ha reso noto il governatore della regione, Vitaly Kim, secondo cui altri 19 militari sono rimasti feriti dal lancio di un missile finito sulla loro caserma. Altri 13 persone sono morte nel bombardamento contro un panificio a ovest della capitale ucraina nella zona di Makariv.

Le forze armate russe hanno preso il controllo della torre tv di Melitopol. Ad annunciarlo, in una diretta su Facebook, è il sindaco della città, Ivan Fedorov. "La torre della televisione della città, così come le torri della radio - ha detto -, sono sotto il controllo degli occupanti della città di Melitopol, le forze armate della Federazione Russa".

E se le forze armate ucraine avrebbero "colpito una nave russa nel Mar Nero", una notizia al momento non verificabile, ciò che appare evidente, anche grazie alle foto satellitari, è l'avanzata delle truppe russe intorno a Kiev. "La Russia avrebbe iniziato ad ammassare truppe e mezzi militari alle porte della capitale in preparazione dell'atteso assalto". Nella regione di Zaporizhzhia i militari russi avrebbero sparato sull'auto delle poste ucraine e poi, con un carro armato, vi sarebbero passati sopra. Due le vittime.

Usa valutano fornitura sistemi difesa aerei a alleati Nato

Gli Stati Uniti stanno considerando l'ipotesi di fornire sistemi di difesa aerea agli alleati della Nato nell'Europa orientale mentre aumenta il timore che i russi possano prendere in considerazione il lancio di missili contro il fianco orientale dell'alleanza. Lo ha riferito un funzionario statunitense alla Cnn. E il Dipartimento della Difesa americano ha ordinato l'invio di altri 500 soldati in Europa. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg citando un funzionario del Pentagono, secondo il quale gli Usa avranno circa 100.000 soldati in Europa.

L'Ungheria autorizza il dispiegamento delle truppe Nato nella parte occidentale del Paese e il trasferimento di armi dirette in altri Stati dell'Alleanza transatlantica attraverso il proprio territorio. È quanto stabilisce il decreto firmato dal premier magiaro e pubblicato oggi in Gazzetta. Lo rende noto il premier, Viktor Orban, in un video pubblicato su Twitter al termine della riunione odierna del Consiglio per la sicurezza nazionale, convocata per fare il punto sulla situazione. Orban ha anche annunciato un incontro dei premier dei Paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) domani a Londra.

Intanto si iniziano a quantificare i danni di questa guerra. Il ministro delle Infrastrutture in Ucraina Oleksander Kubrakov ha affermato che dall'inizio dell'invasione russa sono stati causati danni alle infrastrutture del Paese da 10 miliardi di dollari. Lo riportano i media internazionali.

Da sud a nord, secondo l'esercito ucraino, la Russia starebbe per iniziare l'assalto a Kiev. Il rapporto militare fa luce sull'avanzata russa - si legge - nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale: "Le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil". Il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall'emittente locale Belsat Tv, ha messo in evidenza una situazione "catastrofica" nei sobborghi di Bucha, Hostomel e appunto Irpin. Mosca, inoltre, per riuscire nel suo intento, avrebbe reclutato miliziani siriani. La tesi è sostenuta dal Wall Street Journal, che cita quattro funzionari Usa.

Nella città di Gostomel è morto il primo cittadino, Yuri Illich Prylipko, mentre distribuiva pane e medicine ai malati e confortava i feriti.

Stando alle dichiarazioni di un alto dirigente del Pentagono, l'impegno di Mosca è quasi totale. La Russia avrebbe mobilitato circa il 95% delle sue forze all'interno dell'Ucraina ed ha lanciato 600 missili dall'inizio dell'invasione. Tuttavia, l'appoggio a Kiev da parte di Usa e Nato è altrettanto massiccio, con oltre 17 mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times. La situazione peggiora di ora in ora, anche se il ministero della difesa britannico riferisce in un rapporto che durante il fine settimana l'avanzata di terra delle forze russe è stata "probabilmente minima" ed è "altamente improbabile che la Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi". 

In un discorso alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette di "punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra" e di non perdonare, né dimenticare. E avverte: "Troveremo quelli che hanno sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba". Nel frattempo presso la Corte penale internazionale a L'Aja sono iniziate le udienze per valutare eventuali crimini di guerra commessi da Mosca. La Russia si è rifiutata di partecipare.