Lutto nell'arte

Addio ad Hermann Nitsch, guru del "teatro orgiastico" austriaco

E' morto ad 83 anni. Nella sua arte la "volontà di liberazione del corpo e dello spirito, dalle imposizioni della società borghese e da ogni forma di tabù religioso, moralistico e sessuale"

Addio ad Hermann Nitsch, guru del "teatro orgiastico" austriaco
HANS KLAUS TECHT/APA/AFP via Getty Images
Hermann Nitsch

E' morto ad 83 anni l'austriaco Hermann Nitsch, considerato il "guru" del cosiddetto teatro orgastico: nelle sue performance, leggendarie le tracce di sangue, i corpi nudi, interiora ed animali sgozzati. Una figura controversa che fu un pioniere dell'Azionismo viennese, che in Italia trovò l'America: nel 1974 a Napoli, per fermare una delle sue ardite e coinvolgenti performance - La "Aktion n.45", nello studio del gallerista Peppe Morra intervenne addirittura la polizia: fu chiamata dagli inquilini del palazzo allarmati dal sangue che i tantissimi visitatori uscendo, avevano lasciato sulle scale.

L'artista austriaco è morto proprio nei giorni in cui Venezia, per l'apertura della Biennale d'Arte, gli dedica una mostra alle Oficine 800 alla Giudecca.

Fu artista poliedrico: pittore, grafico, scenografo, scrittore e compositore. Nel suo "Orgien Mysterien Theater"  - il Teatro delle Orge e dei Misteri - metteva in pratica la sua idea di opera d'arte totale, cioè che deve coinvolgere tutti i cinque sensi. 
 

Una coppia che indossa una maschera guarda il dipinto di Hermann Nitsch "La stazione della croce" nell'ambito della mostra "L'inizio" al museo d'arte moderna Albertina riaperto a Vienna JOE KLAMAR/AFP via Getty Images
Una coppia che indossa una maschera guarda il dipinto di Hermann Nitsch "La stazione della croce" nell'ambito della mostra "L'inizio" al museo d'arte moderna Albertina riaperto a Vienna

Gli eccessi e l'eccentricità per "l'arte totale"
Nel 1971 acquistò il castello di Prinzendorf, in Austria, dove dopo 20 anni di preparazione, nel 1998 fece la sua ultima azione: una performing di 6 giorni. 

L'Austria gli ha dedicato un museo nel 2007, a Mistelbach, dove la sua opera viene presentata in tutte le sue sfaccettature, un museo in suo nome anche a Napoli dal 2008, aperto dal gallerista Giuseppe Morra. Invitato più volte alla Biennale ha realizzato più di 150 "azioni" in tutto il mondo. La sua ricerca è caratterizzata dalla "volontà di liberazione del corpo e dello spirito, dalle imposizioni della società borghese e da ogni forma di tabù religioso, moralistico e sessuale".  

La rassegna in corso a Venezia
Intitolata "Hermann Nitsch: 20th painting action", la rassegna attualmente in corso a Venezia presenta per la prima volta in Italia l'intera "20.malaktion" (realizzata da Nitschal nel 1987): si tratta di un'imponente raccolta di painting action che comprende 52 opere - tra cui il più grande dipinto che l'artista abbia mai realizzato durante la sua carriera: 20 metri di lunghezza - mescolando nel rosso intenso di sangue e pittura, il sacro ed il profano, il reale ed il simbolico:

Come esprime in uno dei suo ultimi tweet sul suo profilo - che sembra proprio oggi, un pò il suo testamento spirituale - dove scrive: "Prendo su di me tutto ciò che appare negativo, sgradevole, perverso ed osceno: la lussuria e la conseguente isteria sacrificale, per risparmiarvi la contaminazione e la vergogna che comporta la discesa nell'estremo". 

Cos'è l'azionismo viennese
E' una corrente artistica del Novecento nata in Austria verso la prima metà degli anni sessanta, affine alle contemporanee esperienze degli "happening" e della "performance art": un'arte dinamica, "reale", che punta - dalla pittura, al teatro, ad ogni forma artistica - al coinvolgimento - in alcuni casi anche diretto - dello spettatore, superando la staticità tradizionale delle opere utilizzando il movimento e "l'azione", l'happening, quello che accade nel momento della fruizione dell'opera. Rispetto agli altri movimenti artistici d'avanguardia degli anni sessanta, l'azionismo viennese è meno volto a suscitare reazioni nel pubblico: il suo linguaggio crudo tende a mettere in imbarazzo gli spettatori della performance.