Le urla dai grattacieli di Shanghai annunciano disperazione. Tanta gente è allo stremo e ci sono casi di suicidio. In particolare, le restrizioni in alcune aree della città hanno di fatto reso “prigionieri” i residenti che non sono riusciti a procurarsi cibo e generi di prima necessità. Shanghai, oltre 26 milioni di abitanti, sta sperimentando da circa due settimane una restrizione forzata che di fatto sta mettendo a dura prova la resistenza dei residenti.
I video documentano rivolte popolari, persone che sfondano i cordoni della sicurezza perché stremate e talvolta anche casi di suicidio. La situazione è catastrofica, tanto da spingere le autorità locali - che sostengono la politica “zero Covid”, la stessa adottata durante le Olimpiadi di Pechino 2022 - ad annunciare un allentamento nonostante un'impennata di infezioni. Le immagini sono inquietanti e mostrano una città deserta con un malcontento diffuso che impazza.
Zhao LijianIl prolungato lockdown a Shanghai mette in ginocchio la logistica delle merci, con i container che continuano ad accumularsi. Oltre il 90% dei camion è fuori servizio e vige il divieto di entrare e uscire dalla città senza un permesso speciale, valido solo per 24 ore e solo su percorsi specifici.
In un contesto chiaramente difficile, il Dipartimento di Stato statunitense ha ordinato a tutto il personale non essenziale di lasciare la città di Shanghai a causa dell'emergenza Covid-19. Lo si legge in una nota diramata dall'Ente. Tre giorni fa era stato consigliato allo staff non essenziale del consolato e le loro famiglie di lasciare il paese e sconsigliato ai cittadini americani di recarsi nella metropoli dove da circa due settimane è in vigore il rigidissimo lockdown. Tra gli avvisi c'è l'accortezza di procurarsi una “fornitura sufficiente di denaro, farmaci, cibo e altre necessità per la famiglia in caso di restrizioni improvvise o quarantena”.
Dura la reazione della Cina che si “oppone con forza” alla decisione del dipartimento Usa vedendo nella mossa “una politicizzazione e una strumentalizzazione della questione”, commenta il portavoce del ministero degli esteri Zhao Lijian, per il quale Pechino ha "espresso solenni dichiarazioni" di protesta. “Gli Stati Uniti dovrebbero smettere immediatamente di attaccare la politica cinese di prevenzione delle epidemie, di usare l'epidemia per impegnarsi in manipolazioni politiche e di diffamare la Cina”, ha aggiunto Zhao.