Intervista al presidente Sicpre

Chirurgia estetica, a chi affidarsi per evitare rischi e conseguenze indesiderate

"Gli interventi estetici vanno fatti in ambulatori accreditati, dove c’è un'equipe medica con chirurgo plastico o estetico, un aiuto chirurgo e un anestesista" spiega Carlo Magliocca, dopo il caso della 35enne morta a casa dopo un trattamento al seno

Chirurgia estetica, a chi affidarsi per evitare rischi e conseguenze indesiderate
Ansa
La causa del decesso della 35enne è ancora da accertare, quello che è certo invece è che non è il primo avvenuto in tempi recenti in situazioni analoghe

La morte ieri nel modenese di una mamma 35enne, nella sua casa, per un malore sopraggiunto dopo essersi sottoposta a delle iniezioni per risollevare il seno, riporta drammaticamente all’attenzione generale quanto sia rischioso ricorrere al “ritocco estetico” fuori dalle strutture non autorizzate. 

La causa del decesso di ieri ancora è da accertare, quello che è certo invece è che non è il primo avvenuto in tempi recenti in situazioni analoghe. Solo il 28 marzo scorso a Napoli Vanessa Cella è deceduta dopo essersi sottoposta a tre operazioni in una struttura privata a Torre del Greco.

Insomma la chirurgia estetica, come qualsiasi altro tipo di chirurgia, presenta una serie di rischi e complicazioni: da un risultato finale che non ci soddisfa, a cicatrici o deturpazioni fino, in casi estremi, la morte.

Un percorso delicato che va affrontato con consapevolezza e attenzione, soprattutto in un momento in cui il ricorso a interventi estetici, più o meno invasivi, è in aumento, spinto anche dal crescente utilizzo dei social e della propria immagine, e le offerte di trattamenti di chirurgia estetica si moltiplicano.

A fare il punto sul tema ci aiuta il professor Carlo Magliocca, presidente della Sicpre, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, che vuole dire la sua sulla notizia della morte di Samantha Migliore.

Il chirurgo plastico Carlo Magliocca Facebook
Il chirurgo plastico Carlo Magliocca

“La notizia della giovane donna morta a Maranello mi è arrivata all’alba -ci dice. È prematuro dire perché sia morta, potrebbe essere stato uno shock anafilattico o una crisi vagale con abbassamento importante del battito cardiaco. Bisogna attendere l’autopsia per chiarire le ragioni del decesso. Mi preme dire, però, che il malore grave sarebbe potuto accadere anche in un ambiente protetto, ma la differenza è che la donna avrebbe avuto a fianco un medico e un anestetista pronti a intervenire tempestivamente”. 

L’importanza di eseguire l’intervento chirurgico in una struttura adeguata e accreditata

“La cosa che mi lascia basito -continua il presidente Sicpre- è che nel 2022 ci siano ancora operatori del settore estetico che eseguono trattamenti per cui, quasi certamente, non sono autorizzati, in più a domicilio. È un fatto gravissimo! Nulla va fatto a casa, soprattutto nelle infiltrazioni alla mammella. Sono trattamenti da fare in ambulatori medici accreditati o case di cura -continua Magliocca- luoghi dove c’è sempre una equipe medica composta da un chirurgo plastico o estetico, un aiuto chirurgo abilitato e un anestesista. Non basta un master per essere autorizzati a eseguire questo tipo di interventi estetici”.

Le infiltrazioni alla mammella sono vietate

C’è un altro aspetto che al presidente della Sicpre preme particolarmente sottolineare: “Se è vero quanto riportato dai giornali, all’interno di quell’appartamento è stata seguita una prassi non autorizzata. Oggi in Italia è vietato fare iniezioni alla mammella sia di acido ialuronico che di silicone.  Non si può fare. Il silicone liquido in particolare è vietato da oltre 10 anni”. Spesso si tratta di una sostanza adulterata che si può acquistare all’estero o online pagandola poco. Può provocare reazioni infiammatorie e granulomatose anche a distanza di anni. Se per caso poi si inietta su un vaso sanguigno può provocare embolie.

La posizione di noi chirurghi plastici su questo fronte è talmente rigida -prosegue Magliocca- che recentemente è uscito sul mercato un prodotto accreditato dalla CE, ma tutti noi chirurghi aderenti  alle principali associazioni di categoria abbiamo chiesto che venga tolto dal commercio perché può dare effetti negativi. 

Non si può intervenire con iniezioni sulla mammella se non con il lipofilling, utilizzando cioè lo stesso grasso della paziente trattato e poi inserito. Questo è l’unico trattamento estetico ammesso altrimenti c’è la chirurgia plastica".

Team sala operatoria Ansa
Team sala operatoria

La spinta agli interventi estetici dal web e dai social e il rischio delle offerte low-cost

Sul numero di interventi estetici effettuati in Italia nell’ultimo anno non ci sono dati ufficiali. Non esiste un registro, una raccolta dati. Gli unici disponibili arrivano dal monitoraggio di ISAPS, la Società Internazionale di Chirurgia Plastica Estetica e risalgono al 2020, anno in cui si registrano nel nostro Paese  830 interventi tra chirurgia plastica ed estetica. 

Pochi probabilmente rispetto al numero reale di quelli eseguiti, anche perché i trattamenti devono essere comunicati volontariamente all’Ente internazionale attraverso dei questionari. 

Sembra però che una crescente corsa al “ritocco estetico” sia dovuta soprattutto all’influenza del web e dei social, come tiene a evidenziare Carlo Magliocca: “Oggi c’è un aumento indiscriminato di messaggi e promozioni di interventi estetici attraverso i canali web e i social media. I promoter sponsorizzano continuamente centri di medicina estetica senza alcuna informazione precisa e questo non aiuta. Ho visto addirittura pubblicità dei Botox bar, che altro non sono che ambulatori non accreditati, aberrante. Non si parla più con il chirurgo, oggi si va su internet e si vedono le foto, si guardano i prezzi scontati, così i rischi aumentano.  

Un capitolo a parte sono poi i pacchetti viaggio low cost per l’estero con inclusa la chirurgia estetica. Anche qui spesso non si danno informazioni adeguate. Si risparmia ma se c’è una complicanza poi non c’è chi ti segue”. 

I passi da seguire quando si ricorre a un intervento di chirurgia estetica

Al presidente Sicpre chiediamo dunque di fissare alcuni punti fondamentali per eseguire un intervento estetico in sicurezza.

“Prima di tutto, come ho già detto bisogna ricorrere a specialisti in chirurgia plastica o estetica. Meglio ancora se lavorano anche in ospedale perché subentra anche una formazione etica e deontologica. Altrimenti devono essere medici che abbiano seguito un corso di medicina estetica della durata stabilita di 5 anni. 

In secondo luogo ribadisco che i trattamenti non vanno mai eseguiti a domicilio, ma in strutture mediche accreditate, case di cura. Il medico deve fare un' anamnesi accurata del paziente, di eventuali patologie croniche e altro. Allora è in mani sicure.

È poi necessario instaurare un rapporto di trasparenza con il paziente sui prodotti utilizzati, soprattutto in caso di filler da iniettare. Qualsiasi medico accreditato deve consegnare l’etichetta del materiale che utilizzerà per il trattamento e il paziente deve pretenderla. 

Attraverso un colloquio si deve poi informare chi si accinge all'intervento di tutti i rischi e le complicanze a cui potrebbe andare incontro, prima verbalmente, poi facendo firmare al paziente un consenso informato. Mai promettere un risultato identico a quello visto in una foto, perché ogni persona è diversa dall’altra e quello che va bene per l’una non si addice all’altra.

L’età in cui è bene non eseguire interventi estetici

Sul fronte dell’età, infine, il professor Magliocca ha le idee chiare: “E’ bene avere almeno raggiunto la maggiore età, prima sconsiglio trattamenti. Per esempio il ricorso a una protesi mammaria è sconsigliata prima dei 18 anni perché una ragazza di 16 anni non ha ancora completato lo sviluppo sia psicologico che fisico. Personalmente consiglio di aspettare”.