I dati

Covid, Gimbe: lenta discesa dei contagi, stabili i ricoveri

Secondo il monitoraggio settimanale la vaccinazione è ormai ferma e anche la quarta dose registra un flop

Covid, Gimbe: lenta discesa dei contagi, stabili i ricoveri
Ansa

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe rileva, nella settimana che va dal 6 al 12 aprile, "una lieve riduzione dei nuovi casi (438.751 contro 469.479). Sono 94 le province con incidenza superiore a 500 casi per 100.000 abitanti. Sostanzialmente stabile l'occupazione dei posti letto in area medica (-39) e nelle terapie intensive (-8) mentre i decessi tornano sotto quota mille (929)".   

“Per la seconda settimana consecutiva - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si rileva una lieve riduzione dei nuovi casi settimanali (-6,5%): numeri condizionati da situazioni regionali e locali molto eterogenee".  Infatti, nella settimana 6-12 aprile "si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi in 6 Regioni (dal +2,9% dell'Emilia-Romagna al +27,4% della Valle D'Aosta) e una riduzione in 15 (dal -0,8% della Lombardia al -20,1% della Basilicata)", precisa Gimbe.   

Sul fronte degli ospedali- afferma il direttore operativo della Fondazione Gimbe, Marco Mosti- il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid rimane sostanzialmente stabile sia in terapia intensiva che in area medica”. 

“Il numero degli ingressi giornalieri in terapia intensiva- precisa Mosti- è in lieve calo: la media mobile a 7 giorni si attesta a 47 ingressi/die rispetto ai 50 della settimana precedente”. 

Torna a scendere il numero dei decessi: 929 negli ultimi 7 giorni (di cui 61 riferiti a periodi precedenti), con una media di 133 al giorno rispetto ai 150 della settimana precedente. 

Sul fronte vaccinazione la Fondazione rileva anche lo stop di fatto della campagna vaccinale che nell'ultimo mese "registra +0,1% di prime dosi, +0,3% di seconde, +1,9% di terze". 

Il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è dell'8,9% con nette differenze regionali: dall'1,1% del Molise al 38,7% del Piemonte. "Dopo un mese e mezzo dal via libera per i pazienti più fragili - commenta Cartabellotta - le esigue coperture e le rilevanti differenze regionali documentano un vero e proprio flop, alimentato dal senso di diffidenza per un ulteriore richiamo. Ecco perchè la somministrazione della dose booster non può essere affidata esclusivamente all'adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva". 

Al 13 aprile l'85,6% della popolazione (50.742.940) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+8.359 rispetto alla settimana precedente) e l'84,1% (49.808.870) ha completato il ciclo vaccinale (+30.133 rispetto alla settimana precedente). 

Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d'età (dal 99,4% degli over 80 al 37,6% della fascia 5-11), così come sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto l'89,1%, nella fascia 70-79 l'88% e in quella 60-69 anni l'84,9%. 

Nella settimana 6-12 aprile calano ancora i nuovi vaccinati: 8.501 rispetto ai 9.668 della settimana precedente (-12,1%). Di questi il 26,2% è rappresentato dalla fascia 5-11: 2.230, con una riduzione del 10,7% rispetto alla settimana precedente. In lieve risalita tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 2.236 (+7,6% rispetto alla settimana precedente). 

Al 13 aprile sono 6,9 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,65 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni. Di conseguenza, le persone attualmente vaccinabili sono circa 4,25 milioni

Alla vigilia delle festività pasquali- informa Cartabellotta- se da un lato tutti gli indicatori, ovvero nuovi casi, ricoveri, terapie intensive e decessi, certificano una fase di plateau, la circolazione del virus rimane ancora molto elevata: oltre 1,2 milioni di positivi, oltre 60 mila casi al giorno e un tasso di positività dei tamponi antigenici al 15,5%. Per tale ragione rimane indispensabile mantenere comportamenti prudenti, evitando assembramenti e soprattutto utilizzando le mascherine al chiuso”, conclude.