- Il fatto più importante di questa notte sulla guerra in Ucraina non viene da Kiev, ma da Londra sede del quotidiano The Telegraph. Il giornale pubblica un'intervista al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che non si fa problemi a dichiarare come l'Alleanza atlantica stia elaborando piani per schierare un esercito permanente ai propri confini per contrastare future possibili aggressioni della Russia. "La Nato è in mezzo a trasformazioni fondamentali" che riflettono anche "conseguenze a lungo termine" delle azioni di Vladimir Putin, fa scrivere Stoltenberg, secondo cui "quella che abbiamo di fronte ora è la nuova normalità per la sicurezza europea". Che per Stoltenberg, evidentemente significa mettere truppe europee(?) di fronte a truppe russe lungo i confini di Estonia e Lettonia.
- Un'ora o due prima era stato Zelensky a ricordarci con il suo quotidiano video serale che: "L'aggressione russa non è limitata alla sola Ucraina, l'intera Europa è un obiettivo per la Russia". "Ecco perché - ha aggiunto Zelensky - non è solo dovere morale di tutte le democrazie europee aiutare l'Ucraina, ma è anche una strategia di protezione per ogni stato civile. Per ridare forza al diritto internazionale il prima possibile e fermare la catastrofe dall'applicazione del diritto della forza. Una catastrofe che colpirà inevitabilmente tutti".
- Chi nella catastrofe è costretto a vivere quotidianamente, si trova a dover fare i conti con l'ennesima porcheria delle truppe di occupazione russe. Nel suo ultimo aggiornamento l'intelligence della Difesa britannica afferma che dopo il ritiro dalle aree del nord, i militari russi hanno disseminato le zone che avevano occupato con ordigni esplosivi improvvisati (i cosiddetti IED), oggetti che sembrano innocui, ma che invece se toccati esplodono. Uccidono o mutilano soprattutto i bambini che non si rendono conto della loro pericolosità. È la tattica di continuare a terrorizzare i civili, dopo averli massacrati per settimane. Il rapporto di Londra fornisce anche un esempio concreto di accanimento contro la popolazione civile: l'attacco a un serbatoio di acido nitrico a Rubizhne. Quando il 'danno collaterale' diventa l'obiettivo principale di una guerra.
- Nelle aree intorno alla centrale di Chernobyl dove nelle settimane scorse le truppe russe avevano scavato trincee e cercato di costruire fortificazioni si sono registrati livelli di radiazione 10-15 volte superiori a quelli normali. Lo ha detto Petro Kotin, capo dell'operatore nucleare statale ucraino Energoatom dopo aver fatto un sopralluogo nella cosiddetta Foresta Rossa, la zona prossima alla centrale nucleare teatro dell'incidente del 1986, prima occupata e poi abbandonata dalle truppe russe. Kotin ha anche aggiunto che i livelli di radiazione interne, ricevute a seguito del contatto con il suolo di superficie, possono essere anche 160 volte superiori alla norma. "Così tutti gli occupanti che sono stati nelle trincee nella Foresta Rossa per quasi 30 giorni - ha poi aggiunto riferendosi ai russi - devono aspettarsi malattie provocate dalle radiazioni in vari gradi di gravità".
- Non si è mai capito per quale motivo a quei poveri soldati russi sia stato ordinato di scavare trincee nella terra radioattiva, ma abbiamo capito che chi lo ha fatto doveva essere un pazzo e un criminale, probabilmente entrambe le cose.