Tribunale di Cassino

Il caso di Serena Mollicone, il medico legale: poteva essere salvata

Lo ha riferito il medico legale in aula, illustrando la consulenza disposta dalla famiglia della ragazza

Il caso di Serena Mollicone, il medico legale: poteva essere salvata
Ansa
Una immagine di archivio di Serena Mollicone

"Serena dopo il violento colpo contro la porta dell'alloggio della caserma di Arce cadde priva di sensi a causa di alcune fratture craniche ma poteva essere soccorsa. Fu lasciata, invece, in queste condizioni per 4/6 ore prima di essere uccisa dal nastro adesivo che gli è stato applicato sulla bocca e sul naso provocandone il soffocamento". E' quanto riferito oggi davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Cassino dal medico legale Luisa Regimenti che ha illustrato la consulenza disposta dalla famiglia della giovane morta il primo giugno del 2001 nella cittadina in provincia di Frosinone.

Secondo la consulente di parte civile la morte della Mollicone avvenne "tra le ore 15 e le 19" del primo giugno di 21anni fa. Nel corso del suo intervento in aula Regimenti, a chi delle difese le faceva notare che i segni trovati sullo stipite della porta sono a 150 cm da terra e quindi ad una altezza superiore a quella della vittima, ha risposto che quel giorno "Serena indossava delle scarpe con un tacco di 3 cm e una soletta interna: complessivamente cinque centimetri in più di altezza". 

Per questa vicenda sono imputate cinque persone: il maresciallo dei Carabinieri Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, la moglie Anna Maria, il figlio Marco, il maresciallo Vincenzo Quatrale e l'appuntato Francesco Suprano. I Mottola e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio e Suprano di favoreggiamento.