I sospetti russi e la risposta ucraina

"Il karma è crudele". Gli ucraini né rivendicano né smentiscono l'attacco di Belgorod

Esplosioni e fiamme nei depositi di munizioni russi, al confine con l'Ucraina. Per Mosca si tratta di un attacco missilistico ma, al momento, non ci sono certezze

"Il karma è crudele". Gli ucraini né rivendicano né smentiscono l'attacco di Belgorod
(ApPhoto)
incendio in un deposito petrolifero nella regione di Belgorod, Russia

“Alle 3.35 circa mi sono svegliato per un forte botto che sembrava un'esplosione”. A parlare e a lanciare su Telegram l'allerta è stato questa mattina Vyacheslav Gladkov, governatore russo della regione di Belgorod. Le fiamme, innescate da quelle esplosioni, sono andate avanti tutto il giorno. La testimonianza affidata al social network continuava dicendo: "Mentre scrivevo questo post, si sono sentite altre tre esplosioni. Secondo le informazioni preliminari, un deposito di munizioni è in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka".

Tutti hanno subito pensato a un'attacco missilistico ucraino. Ma, al momento, non ci sono conferme ufficiali in tal senso. O meglio, nessuna davvero esplicita. Perché una risposta un po' evasiva è stata data, forse con un intento beffardo: “Il karma è crudele”. Questa frase sibillina è del consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, l'unico ad aver commentato il fatto. Senza ammettere direttamente la responsabilità, il consigliere ucraino ha però aggiunto: "Se decidi di attaccare massicciamente un altro paese, uccidere tutti, schiacciare la gente pacifica con i carri armati, allora prima o poi i debiti dovranno essere ripagati. Pertanto, il disarmo dei magazzini degli assassini di Belgorod e Voronezh è un processo assolutamente naturale. Il karma è una cosa crudele".

Le fiamme di Belgorod, del villaggio russo di Staraya Nelidovka, non sono state le uniche a rischiarare, in modo sinistro, la scorsa notte.

immagine satellitare di Planet Labs PBC mostra carri armati e veicoli corazzati russi vicino al confine ucraino nella regione russa di Belgorod (ApPhoto)
immagine satellitare di Planet Labs PBC mostra carri armati e veicoli corazzati russi vicino al confine ucraino nella regione russa di Belgorod

I residenti di Voronezh, che si trova a circa 160 chilometri dal confine, hanno riferito di altre due esplosioni a sud-ovest della città. Inoltre, alcune fonti russe dicono di aver abbattuto dei droni proprio in quella zona. Esplosioni sono state sentite anche vicino alla città di Kursk, a circa 100 chilometri dal confine, anche se: "Non ci sono vittime o distruzioni", ha dichiarato il governatore di Kursk Roman Starovoyt. Dei droni ucraini pare siano stati abbattuti anche nella città di Oboyan. Ma non c'è dubbio che Belgorod sia stato il bersaglio che ha causato le perdite maggiori per i russi dal punto di vista militare: gli attacchi missilistici e un raid di elicotteri hanno distrutto i depositi di carburante e di munizioni, oltre ad aver abbattuto un ponte ferroviario nella stessa regione. 

In una guerra la logistica dei rifornimenti è tutto. Sia quelli di carburante, che fanno avanzare i carri armati, sia quelli di munizioni, che riforniscono le truppe. Dunque colpire Belgorod vuol dire indebolire i convogli di armamenti russi diretti nel fronte “caldo” del Donbass.