La lettera

Appello del Papa al Patriarca Kirill: "Diventiamo veri operatori di pace per l'Ucraina"

Il messaggio inviato in occasione della Pasqua ortodossa

Appello del Papa al Patriarca Kirill: "Diventiamo veri operatori di pace per l'Ucraina"
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Papa Francesco e il patriarca Kirill

"Caro fratello! Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l'Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi una realtà per il popolo ucraino, desideroso di una nuova alba che porrà fine all'oscurità della guerra". 

È uno dei passaggi più importanti della lettera che papa Francesco ha inviato al patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, in occasione della Pasqua ortodossa celebrata, domenica 24 aprile, secondo il calendario giuliano. 

La breve missiva di augurio, che il Papa ha inviato anche ad altri patriarchi delle Chiese orientali, è stata pubblicata dal sito del Patriarcato russo “Mospat.ru”. 

Papa Francesco sottolinea che in questo tempo "sentiamo tutto il peso della sofferenza della nostra famiglia umana, schiacciata dalla violenza, dalla guerra e da tante ingiustizie". Nonostante questo, scrive, "guarderemo ancora con cuore grato che il Signore ha preso su di Sé tutto il male e tutto il dolore del nostro mondo".   

"La morte di Cristo - afferma ancora il Pontefice - è stata l'inizio di una nuova vita e di liberazione dai vincoli del peccato e un'occasione per la nostra gioia pasquale, aprendo a tutti la via dall'ombra delle tenebre alla luce del regno di Dio". L'invito è a pregare gli uni per gli altri "per portare una testimonianza credibile del messaggio evangelico di Cristo risorto e della Chiesa come sacramento universale di salvezza", affinché "tutti entrino nel regno della giustizia, della pace e della gioia nello Spirito Santo". 

Nei giorni scorsi il Papa ha escluso un incontro con il patriarca Kirill. In un'intervista al quotidiano argentino La Nacion ha dichiarato che la relazione col patriarca russo "è molto buona", ma cher "la nostra diplomazia ha capito che un nostro incontro in questo momento potrebbe creare molta confusione". L’incontro era in programma da tempo, dopo il primo storico incontro all’Avana nel 2016.

"Ho sempre promosso il dialogo interreligioso", ha detto Francesco. "Quando ero arcivescovo di Buenos Aires, ho riunito cristiani, ebrei e musulmani in un dialogo fruttuoso. E' stata una delle iniziative di cui sono più orgoglioso. E' la stessa politica che promuovo in Vaticano. Per me l'accordo è superiore al conflitto".

Papa Francesco e il Patriarca Kirill a L'Havana nel 2016 Getty
Papa Francesco e il Patriarca Kirill a L'Havana nel 2016

Oggi Bergoglio ha ricevuto in udienza i Partecipanti al Convegno "Solidarietà Internazionale Trinitaria", promosso dall'Ordine della Santissima Trinità (Trinitari). A loro ha detto che "un tempo c'era l'abitudine di dividere l'umanità fra buoni e cattivi", ma "in tutti i Paesi ci sono i buoni e i cattivi", la "cattiveria oggi è dappertutto, in tutti gli Stati. Anche in Vaticano, forse... Ma questo non si può dire... questo non si dica".

Poi ha scherzato anche sulla sua salute: "Dopo la foto vi saluterò ma scusatemi, devo farlo da seduto perché mi fa male il ginocchio". Questa "malattia un tempo si chiamava 'male di suora' - ha detto ai presenti -, perché pregavano in ginocchio e si ammalavano. Questo guarirà ma intanto dobbiamo fare le cose bene".