Il governo spagnolo vuole incentivare il lavoro da casa nel settore pubblico, ma stavolta il coronavirus non c'entra. La misura allo studio dell'esecutivo vuole rispondere infatti all'emergenza degli alti costi energetici che sta investendo il paese, come molti altri negli ultimi mesi. Freno tirato quindi su “mobilità e consumi energetici evitabili”, come spiega la ministra del Tesoro María Jesús Montero in un'intervista all'agenzia di stampa Efe.
"Si può avere la falsa sensazione di potere pagare l'energia - ha affermato - ma il paese nel suo insieme non può farlo e tutti dobbiamo contribuire a un uso razionale". L'intenzione è quella di rispolverare un accordo con i sindacati raggiunto un anno fa e poi rimasto in sospeso, che stabiliva tre giorni a settimana di smart working negli ambiti dell'amministrazione pubblica in cui sia possibile farlo senza ripercussioni per l'efficienza dei servizi. Inoltre, ha aggiunto la ministra, si cercherà di ridurre possibili sprechi nell'illuminazione di edifici e spazi pubblici.
Guardando al lungo termine, Montero, che esclude un rischio di crisi energetica per la Spagna, ritiene che una delle priorità sia essere "autosufficienti in aspetti critici", come quello delle riserve energetiche. Un ambito su cui il governo, ha assicurato, sta attualmente lavorando.