In Italia, nel flash survey dell'Istituto superiore di sanità del 4 Aprile, "la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante e la presenza di alcuni casi di variante ricombinante della stessa Omicron". Sono i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal ministero della Salute (assieme ai laboratori regionali ed alla Fondazione Bruno Kessler), in una fase di nuova risalita dei dati sui contagi - che ancora non impatta sui numeri dei ricoveri ospedalieri - che da la conferma della diffusione di Omicron e la presenza - anche se per ora solo in alcuni casi - di una terza "variante ricombinante".
Il metodo dell'indagine: il sequenziamento
Per l'indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome, di selezionare dei sotto-campioni di casi positivi, e di sequenziare il genoma del virus. Il campione è stato scelto dalle Regioni "in maniera casuale fra i campioni positivi", questo per garantire una certa rappresentatività geografica e per fasce di età diverse.
Coinvolti 115 laboratori in tutta Italia
In totale hanno partecipato alla flash survey tutte leRegioni e Province Autonome, con 115 laboratori coinvolti. Sequenziati 2018 campioni. Nel dettaglio, ecco le prevalenze stimate:
Omicron variante BA.1 11,8%
Omicron variante BA.2 86,6%
Omicron variante BA.3 0,2%
Omicron variante XJ 0,5%
Omicron variante XL 0,9%
"In questa indagine - spiega Paola Stefanelli, che coordina la rete di monitoraggio - sono state identificate alcune sequenze riconducibili a possibili ricombinanti BA.1 e BA.2, che sono da seguire con attenzione come indicato anche dall'Organizzazione mondiale della sanità".