Russi e ceceni: "Resa di mille marines ucraini". Kiev smentisce

L'ultima battaglia nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, base del battaglione di estrema destra Azov

Oramai celebrati come nuovi "eroi", i militari del battaglione Azov hanno scelto lo stabilimento siderurgico come base

L'ultima battaglia nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, base del battaglione di estrema destra Azov
Ap/Maxar
Una foto satellitare dell'Acciaieria di Azovstal

È la battaglia delle battaglie, consumata anche corpo a corpo. Sopra e nei sotterranei. Determinante. Per questo le notizie che arrivano in queste ore dal fronte di Mariupol potrebbero rivelarsi delle mezze verità. “Oggi più di 1.000 marines ucraini si sono arresi a Mariupol. Ci sono centinaia di feriti tra loro. È una scelta giusta”, riporta l'agenzia di stampa russa Tass. Notizia che segue le parole del leader ceceno Kadyrov, più volte smentito dai fatti: “Altri 1.026 militari ucraini hanno deposto le armi a Mariupol, decidendo di salvarsi la vita e di arrendersi”. Kiev, però, che dapprima aveva smentito ha poi ammesso la cattura di alcuni uomini, documentata dalla tv russa: “Non mille”.

Assediata dai russi che controllano la città ma non l'acciaieria Azovstal: l'ultima sacca di resistenza, protagonista il battaglione di estrema destra Azov, da oltre 40 giorni affossa i piani del Cremlino. Per le truppe di Mosca la conquista della città portuale si tradurrebbe in una “vittoria”, e ridarebbe lustro a quella “operazione speciale” promossa da Vladimir Putin - ora - ridimensionata alla conquista del Donbas. In altre parole Mariupol è fondamentale per chiudere l'accesso all'Ucraina al Mar d'Azov e per la conquista dell'intera regione.

A descrivere la situazione drammatica a Mariupol è il consigliere presidenziale ucraino Mykhaylo Podolyak. “Sono morte decine di migliaia di persone. Il 90% delle case è stato distrutto”, ha scritto su Twitter, aggiungendo che “gli ucraini sono circondati e bloccati”. Il vicesindaco della città Sergei Orlov ha dichiarato alla BBC che “la lotta per Mariupol continua. I russi hanno occupato temporaneamente parte della città. I soldati ucraini continuano a difendere il centro e il sud, così come le aree industriali”, ha affermato. Dello stesso tono sono le dichiarazioni dell'esercito ucraino su Telegram, che assicurano: "Il collegamento con le unità delle forze di difesa che presiedono eroicamente la città è stabile e mantenuto".
 

Tra le notizie che si rincorrono, i russi starebbero completando il trasferimento delle truppe nelle regioni di Belgorod e Voronezh, città russe, vicine ai confini ucraini. C'è dell'altro, si segnala il riposizionamento dei russi al confine con la regione di Kherson. Dal fronte opposto, gli ucraini fanno sapere che i marines si sono uniti al battaglione Azov. Si tratterebbe di alcune unità della 36ma, intitolata al contrammiraglio Mykhailo Bilinsky, che sarebbero riuscite a raggiungere l'acciaieria (Nel video che segue, ndr). Una notizia veicolata su Facebook da Oleksiy Arestovych, consigliere del capo dell'ufficio del presidente Zelensky.

Per stanare il battaglione Azov, più volte è stato detto che “i russi avrebbero fatto ricorso all'uso di armi chimiche”. Sono le autorità ucraine a tornare spesso sull'argomento che ha avuto un forte eco in Occidente. Il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar ha affermato che esiste un alto rischio che la Russia usi armi chimiche contro il suo paese, riferisce la Bbc. Maliar ha affermato che le autorità stavano controllando rapporti non verificati secondo cui la Russia potrebbe aver già utilizzato armi chimiche nell'assedio di Mariupol

Anche sui corridori umanitari a Mariupol ricorrono notizie da verificare. Le milizie filo-russe, di base nel Donetsk, avrebbero evacuato circa 600 civili, di cui 100 minori. Numeri insignificanti rispetto alle affermazioni di Vadym Boichenko, sindaco della città, che stima in 100 mila le persone che starebbero aspettando di essere trasferite altrove. E così nell'impossibilità di aprire nuovi corridoi umanitari, la Turchia ha offerto delle navi per evacuare i civili rimasti intrappolati. Per il resto sarà una lunga e dura battaglia. Fino alla fine.