Il disastro dell'aprile 1991

Moby Prince, l'ambasciatore russo alla commissione d'inchiesta: "Non abbiamo foto satellitari"

"Ne prendo atto a malincuore come di un'occasione persa affinché Mosca potesse contribuire a far luce su una tragedia tanto dolorosa" commenta il presidente della commissione Andrea Romano

Moby Prince, l'ambasciatore russo alla commissione d'inchiesta: "Non abbiamo foto satellitari"
Ansa
Moby Prince dopo la collisione con della petroliera Agip Abruzzo, 1991

"Ho ricevuto oggi la lettera  dell'Ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov, con la quale mi  informa che ''la Federazione russa non possiede materiali satellitari  e radar relativi al porto di Livorno per le giornate del 10 e 11 aprile". Lo dichiara Andrea Romano presidente della Commissione  d'inchiesta parlamentare sul disastro della Moby Prince, che ricorda  come la Commissione da lui presieduta avesse chiesto ufficialmente a  Mosca la condivisione di ogni materiale relativo a far luce sulla  tragedia.

"Ne prendo atto a malincuore - aggiunge Romano - come di un'occasione  persa affinché Mosca potesse contribuire a far luce su una tragedia  tanto dolorosa per i familiari delle vittime e per la coscienza civile del nostro paese. Certo, appare altresì inverosimile che l'Unione  Sovietica non monitorasse in quegli anni con i propri sistemi  satellitari la zona costiera di Livorno, considerando il suo valore  strategico dal punto di vista logistico e militare. Evidentemente si è scelto di non collaborare, e questo non può che indurre profonda amarezza".

Il disastro della Moby Prince avvenne la sera del 10 aprile 1991, quando il traghetto, di proprietà della Nav.Ar.Ma., entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno. In seguito alla collisione, si sviluppò un enorme incendio alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera, che causò la morte di tutte le 140 persone a bordo tra equipaggio e passeggeri, eccetto un giovane mozzo.