Pellissier torna in campo a 43 anni per spingere la sua Clivense

Lo aveva promesso. E la promessa l'ha mantenuta. A 3 anni dall'addio al calcio, lo storico capitano del Chievo ha rimesso gli scarpini. Ma lo slogan della serata "S3rg1o is back" lascia presupporre che non finisce qui

Lo aveva promesso, lo ha fatto. Quasi 20 anni di serie A. Ha vestito la maglia della nazionale italiana, segnando anche un gol. Una carriera da capitano e protagonista della “favola del Chievo”.

Esattamente il giorno dopo aver spento le sue 43 candeline, Sergio Pellissier è tornato a mettere gli scarpini per giocare con la “sua” Clivense. E’ tornato a indossare quel numero 31 che ormai è diventato un marchio di fabbrica. Al punto tale che quando lui lasciò, la maglia 31 fu ritirata, come si fa con le bandiere di un club.

E lo ha fatto nel giorno in cui la squadra, di cui è fondatore e presidente, ha conquistato la promozione dalla terza categoria alla seconda. Contro il Pozzo è finita 5 a 0.

E dato che il destino quando ci vuole mettere lo zampino sa come farlo: è proprio al minuto 31 del primo tempo che c'è il fallo da rigore su Pellissier. Dal dischetto il capitano non sbaglia. Il sigillo alla serata arriva con la doppietta firmata al 26esimo del secondo tempo. Al 31esimo del secondo tempo la sostituzione per regalargli l'abbraccio dei tifosi.

Ma è evidente che il risultato del campo oggi era la notizia meno interessante. Allo stadio Aldo Olivieri di Verona, oltre 1500 persone sono venute per salutare lui, il capitano che tornava a giocare.

Il capitano non solo di una squadra. Il capitano di una comunità. Che era nata e cresciuta intorno al Chievo. E che però aveva ancora bisogno di lui. E’ per loro che – dopo aver detto addio al calcio nel 2019 – Pellissier è tornato in campo: fondando la Clivense, e oggi rimettendo anche gli scarpini.

Ma l’atmosfera che si respirava allo stadio dava chiara l’impressione che c’era qualcosa in più. Certo, una promessa da mantenere. Ma non solo. L’atmosfera era quella di un progetto che è solo all’inizio. In fondo la Clivense è stata fondata neanche un anno fa. Ma chi come noi stasera era sul campo capiva che quella tifoseria, quei cori, il capitano che torna in campo, sono tutti pezzi di un puzzle che si va costruendo. Non un qualcosa che possa fermarsi né accontentarsi dei campionati di categoria.

Lo slogan “S3rg1o is back” lascia presupporre che qualcosa bolle in pentola. E nel breve termine è anche facile immaginarlo: il titolo sportivo del Chievo è lì in Figc, e potrebbe essere il passaggio successivo per portare la Clivense in Serie D. Ma dopo che hai militato 20 anni in serie A, e dopo che hai portato il “piccolo” Chievo in Europa, non ti puoi fermare lì. E non puoi farlo quando sai di poter contare su quella comunità che stasera è venuta lì per te.

Insomma, quella di stasera sembra essere la prima di una serie di puntate per la storia della Clivense. E noi di Rainews.it saremo lì a seguirla.