Edizione straordinaria per l'Ucraina

Perugia-Assisi, una marcia per dare voce a tutte le vittime: "Fermatevi, la guerra è una follia"

"Non dobbiamo rompere i ponti con nessuno - ha detto il coordinatore del comitato organizzatore - dobbiamo lavorare anche durante la guerra per costruire la pace. Non ci sono nemici, l'unico nemico è la guerra"

Perugia-Assisi, una marcia per dare voce a tutte le vittime: "Fermatevi, la guerra è una follia"
Ansa
Marcia per la pace Perugia-Assisi

Alla  Marcia straordinaria della pace che ha raggiunto la piazza Inferiore di San Francesco ad Assisi hanno partecipato, secondo gli organizzatori, oltre 10 mila  persone.

La partenza è avvenuta, nella mattinata di oggi,  dai Giardini del Frontone di Perugia, dopo aver osservato un minuto di silenzio per tutte le vittime delle guerre. Il corteo si è mosso, fra bandiere e striscioni, per gridare, oggi più che mai, che la via delle armi non è l’unica che può condurre alla fine della guerra in Ucraina. Immancabile la grande bandiera arcobaleno divenuta ormai simbolo della manifestazione, portata dai ragazzi dell'Istituto comprensivo di Assisi. 

"Fermatevi! La guerra è una follia", il titolo di questa edizione, alla quale hanno aderito associazioni legate al volontariato, istituzioni, realtà private e pubbliche, oltre 300 città, sindacati. Tra gli altri, Fnsi, Ordine dei giornalisti, Usigrai, Articolo 21.

Marcia per la pace Perugia-Assisi ANSA/DANILO NARDONI
Marcia per la pace Perugia-Assisi

"Non dobbiamo rompere i ponti con nessuno - ha detto Flavio Lotti, il coordinatore del comitato organizzatore, nel suo intervento -, dobbiamo lavorare anche durante la guerra per costruire la pace. Non ci sono nemici, non abbiamo nemici, l'unico nemico è la guerra e tutti quelli che la alimentano, anche con la vendita delle armi. Oggi siamo qui a dire che c'è un altro modo di aiutare il popolo ucraino ed è quello di togliere la parola alle armi e darla alla politica. Non chiamateci nobili, anime belle, noi siamo qui per riprendere e rilanciare il grido di dolore di tutte le vittime delle guerre, in tutte le parti del mondo, che continuiamo a non voler vedere, che continuiamo colpevolmente ad ignorare. Abbiano il dovere di fermarle, per questo siamo qui".

“Chi chiede pace - ha proseguito Lotti- "non sono i pacifisti ma le vittime della guerra, noi siamo il loro megafono. La marcia sarà la prima risposta concreta che daremo al papa quando ci invita a chiedere a gran voce dai balconi e dalle strade pace. Lo faremo in una maniera seria, non con gli slogan o lo sventolare delle bandiere ma con lo sforzo e l'impegno di chi è angosciato per quegli ucraini, fra donne, uomini, bambini, malati, anziani che non sono potuti scappare da sotto le bombe".

Il messaggio di Lotti arriva all'indomani delle polemiche suscitate dal manifesto creato in occasione dell'iniziativa, nel quale vi è una madre con in braccio un bimbo e vi sono due proiettili (uno bianco e uno nero) che si incrociano, con la dicitura 'Fermatevi'.

Non ci sono nemici, non abbiamo nemici, l'unico nemico è la guerra e tutti quelli che la alimentano, anche con la vendita delle armi. Oggi siamo qui a dire che c'è un altro modo di aiutare il popolo ucraino ed è quello di togliere la parola alle armi e darla alla politica”

Flavio Lotti, coordinatore comitato organizzatore Marcia Perugia-Assisi

Manifesto Marcia Perugia Assisi website
Manifesto Marcia Perugia Assisi

"Abbiamo bisogno di cercare di fermare la guerra e non di fare polemiche” la risposta di Lotti.  “Le polemiche sono solo la coda di una campagna di denigrazione e di attacchi che vengono condotti ormai da due mesi a tutti coloro che pronunciano parola pace”.