Corte Internazionale di Giustizia

Reclamo della Germania all'Aia: contestate le richieste dell'Italia sulle vittime del nazismo

Berlino punta il dito sulla sentenza della Corte Costituzionale del 2014 che ha consentito di "depositare contro Stati sovrani reclami individuali di vittime di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità"

Reclamo della Germania all'Aia: contestate le richieste dell'Italia sulle vittime del nazismo
Michel Porro/Getty Images
Corte internazionale di giustizia, L'Aia

La Germania ha depositato presso la Corte Internazionale di giustizia dell'Onu, con sede all'Aia, un reclamo per le richieste di risarcimento per le vittime del nazismo che continuano ad arrivare dai tribunali italiani, nonostante i giudici dell'Aia avessero stabilito nel 2012 l'illegittimità di tali istanze.

Roma, secondo Berlino, "non ha rispettato l'immunità giurisdizionale" della Germania dal momento che, dopo il pronunciamento del 2012, i tribunali italiani hanno continuato ad accettare "un numero significativo" di richieste di compensazione per crimini commessi dalle forze di occupazione tedesche dal 1943 al 1945.     La Germania punta il dito in particolare sulla sentenza della Corte Costituzionale del 2014 che ha consentito di "depositare contro Stati sovrani reclami individuali di vittime di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità". 

Una sentenza che, secondo Berlino, è stata emessa "in consapevole violazione del diritto internazionale e del dovere dell'Italia di attenersi al giudizio del principale organo giuridico delle Nazioni Unite". La Corte dieci anni fa aveva dato ragione alla Germania che, nel dicembre 2008, aveva fatto ricorso contro le richieste di risarcimento giunte dalle famiglie italiane di vittime del nazismo. La tesi di Berlino, accolta dall'Aia, è che la questione fosse già stata chiusa nel quadro degli accordi internazionali post-bellici.

La Germania sostiene che la sentenza n. 238/2014 della Corte costituzionale italiana, "adottata in violazione consapevole del diritto internazionale e del dovere dell'Italia di conformarsi ad una sentenza del principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha avuto conseguenze di ampia portata". Aggiunge che, dopo la pronuncia della sentenza, "almeno 25 nuove cause sono state intentate contro la Germania davanti ai tribunali italiani" e che "in almeno 15 procedimenti, i tribunali nazionali italiani hanno preso in considerazione e proceduto a richieste di risarcimento contro la Germania in relazione alla condotta del Reich tedesco durante la seconda guerra mondiale".