Lo studio dell'Università di Stanford

Sulla luna di Giove le condizioni per ospitare la vita: l'ipotesi degli scienziati

Prove crescenti hanno rivelato che lo strato di ghiaccio che ricopre "Europa" potrebbe non essere una semplice barriera, ma più probabilmente un sistema dinamico

Sulla luna di Giove le condizioni per ospitare la vita: l'ipotesi degli scienziati
Stanford University
Rappresentazione artistica delle doppie creste su Europa, satellite di Giove

Europa, una delle numerose lune di Giove, sin dalle dalle prime visite ravvicinate con le sonde Voyager e Galileo è considerata uno dei migliori luoghi del Sistema solare per ospitare forme di vita extraterrestre. Questo perché sotto lo strato di ghiaccio spesso una decina di chilometri esisterebbero oceani di acqua liquida scaldati dal calore proveniente dal nucleo del satellite.

Ora, prove crescenti hanno rivelato che il guscio di ghiaccio potrebbe non essere una semplice barriera, ma più probabilmente un sistema dinamico e un sito di potenziale abitabilità a sé stante. A ipotizzarlo è il gruppo dell'università americana di Stanford coordinato da Riley Culberg, nello studio pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Analizzando alcune enigmatiche fratture visibili sulla superfice gelida, dette creste doppie, gli scienziati ipotizzano che la loro formazione sia dovuta alla risalita di acqua dalle profondità. Se ciò fosse vero, vorrebbe dire che tracce di acqua in risalita dall'oceano nascosto potrebbero trovarsi molto più vicino alla superficie di quanto si immaginasse finora.

E poiché questo ambiente è "più vicino alla superficie, dove si ottengono sostanze chimiche interessanti dallo spazio, da altre lune e dai vulcani di Io, allora c'è la possibilità che la vita abbia una chance, se ci sono sacche d'acqua nel guscio", ha detto l'autore senior dello studio Dustin Schroeder, professore associato di geofisica presso la School of Earth, Energy & Environmental Sciences (Stanford Earth) della Stanford University.

L'analogo terrestre
"Se il meccanismo che vediamo in Groenlandia è simile a quello di Europa, allora potrebbe esserci acqua ovunque". Dato che il sottosuolo terrestre è molto diverso dall'oceano nascosto di acqua liquida di Europa, i coautori dello studio sono rimasti sorpresi quando, durante la presentazione di un lavoro su Europa, hanno notato che le formazioni che striano la luna ghiacciata sembravano estremamente simili a una caratteristica minore sulla superficie della calotta glaciale della Groenlandia, una calotta glaciale che il gruppo ha studiato in dettaglio.

"Stavamo lavorando a qualcosa di completamente diverso in relazione al cambiamento climatico e al suo impatto sulla superficie della Groenlandia quando abbiamo visto queste minuscole doppie creste - e siamo stati in grado di vedere le creste passare da 'non formate' a 'formate' ", ha detto Schroeder. "Il meccanismo che abbiamo proposto in questo documento sarebbe stato quasi troppo audace e complicato da proporre senza vederlo accadere in Groenlandia".

Dopo ulteriori esami, sono giunti alla conclusione che la cresta a forma di "M" in Groenlandia, nota come doppia cresta, potrebbe essere una versione in miniatura di quelle molto più prominenti di Europa.

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