Guerra e sanzioni

Ue: il petrolio entrerà nel sesto pacchetto di sanzioni

Dopo vari rinvii il petrolio entrerà nel prossimo pacchetto di sanzioni alla Russia studiato da Bruxelles. Per Mosca, secondo alcuni già a un passo dal default, sarebbe un duro colpo

Ue: il petrolio entrerà nel sesto pacchetto di sanzioni
ANSA/MAXIM SHIPENKOV
Raffineria di petrolio JSC Gazpromneft MNPZ a Mosca, Russia

Mentre l'attacco russo in Ucraina si acuisce a Est, a Bruxelles si lavora ad altre misure sanzionatorie contro Mosca compreso l'embargo sul petrolio, materia prima rimasta fuori dai pacchetti di sanzioni precedenti a causa del suo impatto sulle economie in vari paesi del mondo. 

L'embargo petrolifero "farà sicuramente parte" del prossimo pacchetto di sanzioni, precisamente il sesto, studiato dall'Unione Europea contro la Russia. Lo ha detto Ivo Schmidt, della Dg Ener (Direzione Energia) e funzionario della Commissione europea che si occupa del settore energetico, in un'audizione a Bruxelles, citato da EUobserver. La cosa avrà un "enorme impatto" su Mosca quando entrerà in vigore, ha aggiunto, anche se la Russia sta già perdendo entrate petrolifere a causa della minaccia di un futuro embargo dell'Ue. 

La Russia è il secondo esportatore di petrolio dopo l'Arabia Saudita al mondo e la metà del suo export va nel mercato premium dell'Ue per un totale che nel 2020 è stato di circa 45 miliardi di euro", ha spiegato Ivo Schmidt intervenendo a nome dell'esecutivo di Bruxelles alla commissione Affari esteri del Europarlamento. "Naturalmente teniamo conto delle specificità degli Stati per evitare impatti sproporzionati".

Le conseguenze economiche globali avranno comunque un impatto importante a livello macroeconomico, ne è convinto Paolo Gentiloni: "Le responsabilità della Russia sono enormi", ha scritto su Twitter il commissario per gli Affari economici dell'Ue. E la questione della presenza russa al G20 finanziario diventa un caso.

Dunque un nuovo pacchetto di misure potrebbe essere annunciato già nei prossimi giorni su entrambe le sponde dell'Atlantico. Obiettivo: colpire la Russia con nuove e più pesanti sanzioni, per aumentare la stretta economica su un Paese che in molti, a torto o a ragione, danno a un passo dal default. "Dobbiamo essere pronti a tutto per non far vincere Putin", concordano i leader alleati. "Restiamo fermamente uniti nel sostegno all'Ucraina. Irrigidiremo ulteriormente le nostre sanzioni contro la Russia e aumenteremo la nostra assistenza finanziaria e sul fronte della sicurezza a favore di Kiev", ha affermato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine di una videochiamata durata circa un'ora e quaranta minuti. Mentre Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha assicurato che Bruxelles svilupperà il Fondo di solidarietà per l'Ucraina, fondo le cui risorse dovranno servire a garantire sia un sostegno immediato al Paese aggredito sia la sua ricostruzione dopo la devastazione causata dal conflitto.

Il Fondo monetario internazionale, come previsto, ha tagliato le stime dell'economia mondiale, a causa soprattutto della guerra e delle sanzioni contro la Russia, che hanno provocato grossi rialzi dei prezzi energetici e dei generi alimentari, vista la dipendenza dal gas e dal petrolio russo e dai cereali provenienti da Russia e Ucraina. Il Pil mondiale per il 2022 è stato rivisto dal 4,4% al 3,6%, quello degli Stati Uniti dal 4% al 3,7%.