La crisi Ucraina

Cosa si sono detti Putin, Macron e Scholz, oggi, in 90 minuti di colloquio telefonico

I tre leader hanno affrontato vari temi: Il blocco del grano, le trattative di pace e la liberazione dei prigionieri dell’Azovstal

Cosa si sono detti Putin, Macron e Scholz, oggi, in 90 minuti di colloquio telefonico
Ap Photo / Getty Images
Telefonata fra Macron Putin e Scholz

Argomenti dal grande impatto sulla politica economica internazionale e pura schermaglia diplomatica si sono alternati nella telefonata di 90 minuti che è avvenuta oggi tra il presidente francese Emanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ed il presidente russo Vladimir Vladimirovic Putin, nel giorno in cui la Russia presenta al mondo il suo nuovo missile ipersonico definito “inarrestabile”.

Tra le schermaglie rientrano la richiesta dei leader europei a Putin di ritirarsi immediatamente dall’Ucraina come ha riferito il portavoce del governo tedesco Steffen Hebeshtreit: "Il cancelliere e il presidente francese  hanno insistito per l'immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe; e hanno invitato il presidente russo ad avviare seri negoziati diretti con il presidente ucraino e a cercare una soluzione diplomatica al conflitto". 

Il Cremlino ha naturalmente confermato la disponibilità di Mosca a continuare i colloqui di pace con Kiev, come riporta l’agenzia russa Tass , ma ha fatto presente che il negoziato "è congelato per colpa di Kiev". Putin ha comunque confermato la disponibilità russa "alla ripresa del dialogo" in qualsiasi momento", tenendo a precisare che "La fornitura di armi all'Ucraina da parte dell'Occidente rischia di destabilizzare la situazione e di aggravare la crisi umanitaria".

Quest’ultima affermazione ci riporta al vero punto della trattativa: il blocco del traffico del grano. Alla richiesta di Machron e Scholz di liberare il passaggio delle navi cariche di grano dai porti dell’Ucraina, Putin ha affermato che la Federazione russa "è pronta a cercare modi per sbloccare l'esportazione del grano, compreso quello che si trova nei porti del Mar Nero", ma che appunto “la continua fornitura di armi da parte dell’Occidente all’Ucraina” ed anche “le sanzioni” rischiano appunto di “aggravare la crisi umanitaria internazionale”. 

In seguito alla telefonata l’Eliseo ha poi diffuso una nota stampa in cui ha confermato la "promessa" fatta dal presidente russo, Vladimir Putin, al francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, di "accordare un accesso delle navi al porto" di Odessa "per l'esportazione di cereali senza che esso sia utilizzato militarmente dalla Russia" se il porto stesso "sarà stato in precedenza sminato".

Naturalmente se Putin accetterà la richiesta di ritirare le truppe dall’Ucraina il problema del blocco dei porti sarà automaticamente superato.

Macron e Scholz avrebbero chiesto a Putin anche di liberare i 2500 combattenti dell’Azovstal, non è dato sapere la risposta. Il presidente russo Vladimir Putin ha comunque rassicurato il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz che le forze russe sono impegnate "a ristabilire la pace" a Mariupol e nelle altre "città liberate" del Donbass. Inoltre Putin ha affermato che le forze russe "osservano strettamente le norme del diritto umanitario internazionale". Lo riferisce la Tass, citando il comunicato del Cremlino sulla telefonata fra i tre leader.