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Corea del Sud, il neopresidente Yoon si insedia e apre la "porta del dialogo" al Nord

Ha promesso un piano "audace" di aiuti per migliorare in modo significativo l'economia e la vita delle persone della Corea del Nord se Pyongyang sospende lo sviluppo nucleare

Corea del Sud, il neopresidente Yoon si insedia e apre la "porta del dialogo" al Nord
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Yoon Suk Yeol, il nuovo presidente della Corea del Sud, ha prestato giuramento

Yoon Suk-yeol ha prestato giuramento come nuovo presidente della Corea del Sud in una grande cerimonia allestita nella piazza dell'Assemblea nazionale alla presenza di 40.000 persone. "Giuro solennemente davanti al popolo che svolgerò fedelmente i doveri di presidente", ha scandito Yoon, ex procuratore generale di 61 anni, conservatore e cattolico, che ha leggermente “ammorbidito” la linea dura annunciata contro la Corea del Nord in un momento particolarmente difficile per le relazioni tra i due Paesi.

Il neopresidente ha promesso un piano "audace" di aiuti per migliorare in modo significativo l'economia e la vita delle persone della Corea del Nord se il Paese eremita "sospenderà lo sviluppo nucleare e passerà a una sostanziale denuclearizzazione". Nel suo discorso di insediamento ha affermato di voler lasciare "la porta aperta al dialogo" con il Nord, purché abbandoni i suoi programmi atomici, una "minaccia per la nostra sicurezza e per quella del nord est asiatico".

Il giuramento di Yoon in piazza dell'Assemblea nazionale Ap
Il giuramento di Yoon in piazza dell'Assemblea nazionale

Il nuovo ufficio presidenziale

Il neopresidente ha iniziato il suo mandato di 5 anni a mezzanotte nel bunker sotterraneo del nuovo edificio degli Uffici presidenziali a Yongsan, con un briefing del Comando di Stato maggiore. Allo scoccare della mezzanotte la nuova amministrazione è stata accolta dal suono delle campane nel centro di Seul. 

Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato oltre 40.000 persone, tra cui il 'second gentleman' Douglas Emhoff, marito di Kamala Harris, prima donna eletta vicepresidente degli Stati Uniti, e il vicepresidente cinese Wang Qishan. Assente il primo ministro nipponico Fumio Kishida, rappresentato dal ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, il quale ha consegnato una lettera a Yoon di congratulazioni e auguri

Dopo la cerimonia, Yoon si è diretto verso la nuova sede presidenziale, gli ex uffici del ministero della Difesa, scelti come segnale della volontà di "avvicinarsi al popolo": la Blue House, costruita nel 1104 da re Sukjong, tra il 1910 e il 1945 fu la residenza del governatore giapponese che amministrava la Corea. Yoon l'ha definita un "simbolo del potere imperiale".

 

Il nuovo presidente Yoon Suk Yeol Ap
Il nuovo presidente Yoon Suk Yeol

Il nuovo corso

Certo è che Yoon dovrà impegnarsi in una dura battaglia per evitare la crisi economica, ottenere la cooperazione di un parlamento controllato dall'opposizione (il Partito democratico ne ha 168 seggi su 300) e tenere a freno le minacce del Nord, oltre a conquistare la fiducia del popolo. I sondaggi mostrano che meno del 60% degli intervistati si aspetta che andrà bene nella sua presidenza, una cifra insolitamente bassa rispetto ai suoi predecessori.

Secondo i critici, Yoon, novizio di politica estera, non ha mostrato una visione chiara su come orientarsi nella decima economia più grande del mondo tra le sfide principali come, appunto, l'avanzamento dell'arsenale nucleare della Corea del Nord, un'intensificarsi della rivalità tra Stati Uniti e Cina e gli straschici della pandemia. 

Il confronto tra Stati Uniti e Cina, per esempio, è una questione di primaria importanza per la Corea del Sud che si trova divisa tra Washington, il suo principale alleato militare, e Pechino, il suo più grande partner commerciale. 

Durante la sua campagna elettorale, Yoon ha accusato Moon di tendere la mano al Nord e alla Cina a discapito di Washington, e ha promesso di abbandonare la sua politica di pacificazione, rafforzare l'alleanza con gli Stati Uniti e migliorare i legami con il Giappone.

Il nuovo presidente Yoon Suk Yeol e la moglie Kim Keon-hee Getty
Il nuovo presidente Yoon Suk Yeol e la moglie Kim Keon-hee

"Corea del Nord: la porta del dialogo resta aperta"

Il nodo nucleare e missilistico del Nord sono la questione più preoccupante in politica estera dato che Pyongyang sembra abbia intenzione di effettuare il suo settimo test atomico - il primo dal 2017 - già questo mese e dato che il leader KimJong-un ha minacciato l'uso delle armi nucleari, non solo come deterrenza, ma anche in caso di attacco "agli interessi fondamentali" del Paese.

"Malgrado i programmi sugli armamenti nucleari della Corea del Nord rappresentino una minaccia per la nostra sicurezza e per quella del nordest asiatico, la porta del dialogo rimarrà aperta in modo da poter risolvere pacificamente la questione", ha affermato Yoon, per il quale se Pyongyang "intraprendesse sul serio un processo per completare la denuclearizzazione, siamo pronti a collaborare con la comunità internazionale per presentare un piano audace che possa rafforzare notevolmente l'economia del Nord e migliorare la qualità della vita della sua gente".

L'arrivo al potere in Corea del Sud di Yoon apre comunque una nuova fase dei rapporti inter-coreani, anche se in realtà il processo di disgelo tra Seul e Pyongyang era ormai in stallo dopo il secondo vertice tra Kim e l'allora presidente americano Donald Trump, nel 2019, si è concluso con un nulla di fatto. 

L'era Moon ha portato anche a tre summit inter-coreani che avevano suscitato grandi speranze di pace. Era un altro mondo, prima della pandemia Covid-19. 

Nel suo discorso di insediamento, Yoon ha sottolineato le sfide che la Corea del Sud deve affrontare: dalla ripresa post-pandemica al consolidamento delle catene di approvvigionamento globali, dal rallentamento della crescita economica all'aumento della disoccupazione. 

"È la chiamata della nostra generazione a costruire una nazione che sposi la democrazia liberale e garantisca una fiorente economia di mercato, una nazione che adempia alle sue responsabilità come componente fidato della comunità internazionale e una nazione che appartenga veramente al popolo", ha affermato Yoon nel suo discorso di insediamento, assicurando di voler "lavorare insieme alle altre nazioni per risolvere le sfide comuni. Noi, come cittadini globali, dobbiamo prendere posizione contro qualsiasi tentativo che miri a togliere la nostra libertà, abusare dei diritti umani o distruggere la pace". 

La democrazia liberale "crea la pace duratura e la pace è ciò che salvaguarda la nostra libertà".  

La sicurezza economica e la Corea del Nord saranno in cima all'agenda del vertice che Yoon avrà con il presidente americano Joe Biden a Seul il 21 maggio, nell'ambito del suo primo tour asiatico tra Corea del Sud e Giappone.