Sin dall’antichità si sono usati messaggi cifrati o enigmatici per trasmettere leggi, decisioni di sacerdoti come la famosa Stele di Rosetta datata 196 a.C. e il cui contenuto è stato decifrato solo nel 1823.
Ma tanti sono gli esempi pensiamo a Enigma , dispositivo elettromeccanico per cifrare e decifrare messaggi, fu ampiamente usato dalle forze armate. La facilità d'uso e la presunta indecifrabilità furono le maggiori ragioni del suo ampio utilizzo.
E poi siamo arrivati ai famosi “pizzini” di Cosa Nostra. Diventati lo strumento principe della comunicazione di personaggi come Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro.
Il principio cardine dei mafiosi è “la parola migliore è quella che non si dice” e il diktat è non parlare al telefono o in ambienti chiusi. Ma nel tempo anche questo è cambiato perché la criminalità organizzata si è dotata dei migliori e più disparati sistemi per comunicare.
E lo dimostra un report della Dea americana (Drug Enforcement Administration ) che ha analizzato il sistema di comunicazione dei “narcos” scoprendo che lavorando e utilizzando i social hanno allargato il loro mercato e targhettizzato nuovi clienti soprattutto nella fascia dei più giovani.
E come comunicano? Con gli emoticon. Facciamo un esempio: l’eroina è rappresentata da un draghetto e un cuore scuro. Ci sono anche indicazioni del luogo dove ritirare la merce. E le faccine e i simboli servono anche ai componenti delle famiglie per conoscere quanto grandi sono le consegne in arrivo.
Il percorso di cambiamento nella comunicazione dei gruppi criminali è passata attraverso gli smartphone e le mail. L’esempio classico è l’uso della casella bozza per scambiarsi la messaggistica.
C’è stata la messaggistica istantanea fino a che le forze di polizia europee e statunitensi non sono riuscite a bucarle anche attraverso le pressioni sui colossi di telefonia. Grande la passione della criminalità per Google, iPhone e Telegram, come documentato in molte inchieste in Italia soprattutto legate alla ‘ndrangheta e all’estero i “narcos”.
Con le forze di polizia a rincorrere quasi sempre tutte le innovazioni tecnologiche utilizzate dalla varie famiglie in Italia come in Colombia, nei Paesi Bassi , in Australia o in Germania. Poi sono arrivati i telefoni cellulari criptati che ha dato loro un grande vantaggio e spinto gli investigatori internazionali ad un grande sforzo di innovazione e di ricerca tecnologia.
Con questo nuovo messaggio si torna alla crittografia che era alla base di “Enigma” e per decodificare i numeri della varie stringhe di comunicazione.
Quindi un mix di un sistema esistente abbinato a software sofisticati che permettono di parlare da una parte all’altra del mondo con un solo linguaggio: quello dei numeri.
Sembrava, all’inizio una “mission impossible” come quella di Alan Turing alle prese con il sistema tedesco.
La globalizzazione del crimine ha portato i vari gruppi ad avere delle software house di buon livello - in qualche caso le stesse che legalmente lavorano per l’intelligence o grandi strutture di sicurezza.
Ed è così che l’FBI è scesa in campo nella guerra dei software che decide non di “craccare” il codice ma di arrivare alla sorgente: la Phantom Secure di Vincent Ramos, condannato a 9 anni per favoreggiamento del narcotraffico e a cui sono stati confiscati 80 milioni di dollari. Aveva concluso un grande accordo con il cartello di Sinaloa.
Ma l’Europa non sta a guardare e nasce il coordinamento tra polizie di Europol e quello tra magistrature di Eurojust. E in ogni polizia del vecchio continente si trovano esperti telematici all'altezza degli ingegneri al soldo dei clan.