Alla fine il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sugli aiuti senza il voto di M5s, in dissenso per l'inceneritore di Roma. Le obiezioni dei grillini, però, non hanno modificato le decisioni.
I sussidi per le famiglie e le imprese saliranno a 14 miliardi (doppio del previsto) con un intervento anche su Iva e accise fino all'8 luglio. Saranno finanziati dall'aumento della tassazione degli extraprofitti realizzati dalle società del settore energetico.
Ai Comuni che accolgono minori non accompagnati provenienti dall'Ucraina, vengono rimborsati i costi sostenuti, fino a un massimo di cento euro al giorno pro-capite. A questo scopo, il Fondo per le emergenze nazionali sarà incrementato di 58,5 milioni per il 2022. Sono queste in buona sostanza le decisioni più importanti prese dal consiglio dei ministri nella lunga giornata di oggi. Il decreto contiene una grande sventagliata di aiuti per sopperire ai problemi creati dal conflitto in Ucraina. A cominciare dall'inflazione.
Nonostante l'ampiezza degli interventi non sono mancate le insoddisfazioni. Oltre a quello manifestato da M5s c'è da registrare il pressing del Pd per un taglio del cuneo fiscale che prenderà la forma di un contributo una tantum per lavoratori e pensionati. Per soddisfare i grillini non è bastato prorogare dal 30 giugno al 30 settembre il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell'accesso al Superbonus 110%. Nel computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati Per finanziare tutti questi interventi e tenere insieme la maggioranza è stato necessario raddoppiare la dotazione del decreto da 6,5 a 14 miliardi.
Le nuove risorse sono state reperite grazie all'estensione della tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche. Per le famiglie diventa retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l'Isee.
Arrivano aiuti per gli affitti (100 milioni) e anche per i trasporti pubblici. Per le imprese invece ci sarà un'estensione del credito di imposta per le energivore, ed arriva anche una dotazione da circa 200 milioni di euro a fondo perduto alle aziende che esportano nei Paesi in guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia). Avranno una corsia rapida, grazie a una serie di semplificazioni, quelle che effettueranno investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche.
Il governo interviene anche sulle imprese che hanno preso appalti pubblici e ora devono affrontare re gli aumenti eccezionali dei prezzi. A sostegno degli obiettivi del Pnrr arriva un fondo da 600 milioni di euro per le grandi città. Sul fronte energia arriva poi l'attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l'utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l'emergenza.
Infine, il decreto assegna al commissario straordinario per il Giubileo, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, nuove competenze fra cui quella di predisporre e adottare il piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale. Potrà approvare i progetti di nuovi impianti per la gestione di rifiuti, anche pericolosi. Su questo punto si è coagulato il dissenso dei grillini.
La nota dei 5stelle capitolini
"Esprimiamo sconcerto e disapprovazione per la decisione del Consiglio dei Ministri di dar seguito al decreto che dà il via libera a Gualtieri per l'utilizzo di poteri straordinari per realizzare un inceneritore a Roma. Una decisione che si pone in netto contrasto con la normativa comunitaria, da tempo contraria alla realizzazione dei termovalorizzatori, e contro la riforma Costituzionale da poco approvata, poiché scarica sulle generazioni future le conseguenze di una scelta frettolosa, antica e inquinante sia per la salute che per l'ambiente. Come ha dichiarato il Sindaco, senza avviare alcun dibattito sulle tecnologie alternative attualmente esistenti per trattare i rifiuti indifferenziati, l'inceneritore si farà. E questo in barba a quelle forze politiche della sua maggioranza che, almeno a parole, si sono dichiarate contrarie. Una scelta, peraltro, che ricadrà sui cittadini a colpi di Decreto e in totale spregio al divieto della Legge regionale. In questo inquietante scenario, tanto nel metodo e quanto nel merito, siamo rimasti oramai soli e annunciamo battaglia in aula e sul territorio. Ciò non ci scoraggia, tutt'altro. Ci dà ulteriore forza per proseguire nella nostra opposizione, in cui avremo bisogno del sostegno dei nostri rappresentanti in Regione e in Parlamento che, certamente, non mancherà. La nostra battaglia a sostegno di modelli di economia circolare e della transizione ecologica andrà avanti con fermezza e decisione. Così come la nostra strenua opposizione ad un impianto vecchio di 20 anni e ai pericoli che esso comporta. Andremo avanti con fermezza, determinazione. L'orgoglio di chi sa di stare dalla parte giusta, l'unica con cui dovrebbe sempre schierarsi la politica: quella dei cittadini e dell'interesse pubblico". Lo dichiarano, in una nota, i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Virginia Raggi.