Il presidente del Consiglio all'Università Bocconi

Draghi: "Coerenza e credibilità sono fondamentali in politica, alle parole devono seguire i fatti"

Le parole del premier suonano come un richiamo alla calma e alla coerenza rivolto a quella parte della maggioranza di governo divisa rispetto alle indicazioni e alle linee guida del governo

Draghi: "Coerenza e credibilità sono fondamentali in politica, alle parole devono seguire i fatti"
ANSA
Il presidente del Consiglio è intervenuto alla Bocconi

"Le parole debbono essere suffragate dai fatti". In questo modo il presidente del consiglio Mario Draghi ha concluso il suo intervento alla tavola rotonda in memoria dell'economista Alberto Alesina svolta a Milano nella sede dell'Università Bocconi. 

"In politica e nell'attività legislativa - ha sottolineato - si deve essere coerenti con quello che si dice e come ex-governatore della Banca Centrale penso che la credibilità sia fondamentale". Parlando del mandato di Capo del Governo ha spiegato che "viene attribuito dagli elettori, nel mio caso dal Presidente della Repubblica e dal Parlamento che ha votato il mio Governo". "Bisogna stare nei limiti di questo mandato - ha concluso - ma cosa più importante è che le parole debbono essere suffragate dai fatti".  

"Cerco di non pormi la domanda sull'importanza delle mie esperienze pregresse come professore di economia", ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi rispondendo a una domanda sul suo passato accademico. "Più che pensare ai modelli e ai presupposti alla base degli stessi - ha argomentato - quello che ho imparato riguarda il modo in cui le persone interagiscono tra loro nel modo accademico". "Se per esempio a qualcuno viene posta una domanda - ha spiegato - bisogna rispondere e se non si ha una risposta si dice non lo so". "So che può non sembrare scontato che avvenga - ha aggiunto - ma se si dà una risposta si deve anche spiegare la ragione della stessa". "Non ho mai avuto il presupposto che sarei stato preso sul serio per chi ero prima" ha aggiunto sottolineando che "in politica e nell'attività legislativa si deve essere coerenti con quello che si dice".

Le parole del premier sembrano suonare quasi come un richiamo alla calma e alla coerenza rivolto a quella parte della sua maggioranza di governo che in questi ultimi giorni è sembrata più turbolenta e che spesso si è trovata su posizioni differenti rispetto alle indicazioni e alle linee guida del governo.

Una maggioranza all'interno della quale spesso si scoprono gli oppositori più attivi e fantasiosi. È il caso della bufera che si è abbattuta sul tesoriere pentastellato Claudio Cominardi, fedelissimo di Beppe Grillo, per un post su Instagram che ritrae il premier Mario Draghi come un cane al guinzaglio del presidente Usa Joe Biden. Un “post” che ridà vigore “all'eterno dilemma” che anima la battaglia interna tra governisti e anti-draghiani: continuare a sostenere l'esecutivo o uscire dalla maggioranza? Una domanda alla quale in molti si aspettavano una netta presa di distanza da parte di Giuseppe Conte, ma che invece è stata liquidata così: "Non mi fate parlare di una foto postata, mi hanno detto che si tratta di graffiti... non diamo importanza".  

Draghi e il gas russo

Nel corso del panel all'Università Bocconi, il premier Draghi ha avuto anche modo di soffermarsi sul tema preoccupante della dipendenza dal gas russo.  "Abbiamo finalmente affrontato, in Italia, la nostra dipendenza energetica dalla Russia che ora rischia di diventare sottomissione piuttosto che dipendenza. La risposta immediata è preparare un futuro in cui non dipenderemo più dalla Russia per il gas", ha detto.