La premier forma l'esecutivo

Francia, ecco il governo Borne: agli Esteri Catherine Colonna, ex ambasciatrice in Italia

Video - Colonna è tra le principali novità. Bruno Le Maire, in carica dal 2017, resta all'Economia

Francia, ecco il governo Borne: agli Esteri Catherine Colonna, ex ambasciatrice in Italia
TIZIANA FABI/AFP via Getty Images
Catherine Colonna, ministro degli Esteri della Repubblica francese

Il segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, ha annunciato al composizione del nuovo governo francese, solo quattro giorni dopo la nomina a capo dell'esecutivo di Elisabeth Borne, che parlerà in diretta alle 20:00 del telegiornale di TF1, la rete televisiva più seguita nel paese: “Risponderà in esclusiva alle domande di Anne-Claire Coudray”, ha annunciato l'emittente. Il primo consiglio dei ministri è stato convocato per questo lunedì alle ore 10.

Rispetto al precedente governo Castex, ci sono elementi di rinnovamento e altri di continuità. La novità più importante è probabilmente la nomina dell'ex ambasciatrice in Italia e fino a oggi nel Regno Unito Catherine Colonna al ministero degli Esteri. 

Le conferme di maggiore peso sono quelle di Bruno Le Maire (sempre in carica dal 17 maggio 2017), Gérald Darmanin e Eric Dupond-Moretti rispettivamente a Economia, Interno e Giustizia. La squadra è formata complessivamente da 22 persone, undici donne e undici uomini.

Lo storico Pap Ndiaye prende il posto di Jean-Michel Blanquer alla guida del ministero dell'Istruzione, suscitando immediatamente le ire di Marine Le Pen, che lo ha definito "un indigenista che rivendica di esserlo, l'ultima pietra della demolizione del nostro paese, dei suoi valori e del suo avvenire". 

Clément Beaune, europeista di ferro, è titolare del dicastero agli Affari europei, il ministero della Difesa è andato a Sebastien Lecornu, mentre Olivia Grégoire sarà la nuova portavoce del governo francese al posto di Gabriel Attal, nominato a sua volta responsabile dei Conti pubblici. L'ex viceministra responsabile dell'Industria, Agnès Pannier-Runacher, è invece chiamata a dirigere il ministero della Transizione energetica. L'ex ministra responsabile della Funzione Pubblica, Amélie de Montchalin, è stata nominata come nuova ministra per la Pianificazione ecologica e i Territori. Alla Cultura, al posto di Roselyne Bachelot, la franco-libanese Rima Abdul Malak, già consigliera per la Cultura di Emmanuel Macron. 

Il posto di ministra del Lavoro lasciato vuoto da Borne viene occupato da Olivier Dussopt, la nuova ministra della Ricerca è la rettrice dell'Universite' Paris-Saclay Sylvie Retailleau, per l'Agricoltura è stato designato Marc Fesneau. Sarà sostituito come ministro delle Relazioni con il Parlamento da Olivier Veran, che a sua volta lascia il ministero della Salute all'ex delegata all'Autonomia, Brigitte Bourguignon. Il delegato generale della Republique en Marche, Stanislas Guerini, è stato scelto per il ministero della Funzione pubblica. Ministro della Solidarietà è Damien Abad

Jean-Luc Mélenchon, leader di Nupes (Nuova Unione Popolare ecologica e sociale), la coalizione delle formazioni di sinistra e ecologiste per le elezioni legislative in programma fra 3 settimane, ha parlato di un governo “cupo e grigio” e promesso che "tra un mese tutto cambierà", non nascondendo l'ambizione di conquistare la maggioranza parlamentare e farsi nominare primo ministro al poste di Borne.