Calcio

Europa league, la sfida finale tra Eintracht e Rangers

A Siviglia si assegna stasera il primo titolo continentale della stagione

Europa league, la sfida finale tra Eintracht e Rangers
Getty
Stadio Ramón Sánchez-Pizjuán di Siviglia

Febbre da finale. A Siviglia stasera si affrontano Eintracht Francoforte e Rangers Glasgow nella sfida che assegnerà l'Europa League. In arrivo 80mila scozzesi e 50 mila supporter tedeschi. Peccato però che lo stadio Sánchez-Pizjuán che ospita l'evento possa contenere soltanto 43.800 spettatori, e che alle due squadre siano stati concessi dall'Uefa solo diecimila tagliandi a testa. Ecco quindi che per la autorità locali si pone il problema di come contenere la marea di chi non ha il biglietto. Per questo è stato deciso di aprire un altro stadio cittadino, La Cartuja, e di allestire un altro paio di 'fan zone', ma l'allerta per la sicurezza rimane al massimo considerando anche quanto fecero, leggi violenze di vario tipo e scontri con la polizia, i supporter dei Rangers nel 2008 a Manchester, dove la loro squadra perse la finale di Coppa Uefa contro lo Zenit San Pietroburgo.

La squadra dei protestanti di Glasgow, che ha cominciato la sua avventura in Europa dai preliminari di Champions, nella fase ad eliminazione diretta dell'Europa League ha fatto fuori, tra le altre, due squadre tedesche di rango, Borussia Dortmund e Lipsia e gradirebbe fare il tris, conquistando un trofeo europeo, che ai Rangers manca dal 1972 (vinsero la Coppa delle Coppe), nell'anno del loro 150° anniversario. La squadra allenata dall'olandese Van Bronckhorst diventerebbe anche la prima scozzese a trionfare in Europa dal 1983 (Aberdeen, sempre in Coppa delle Coppe) a oggi.

Non sarà facile perché l'Eintracht, team di metà classifica nella Bundesliga, in Europa arriva alla finale imbattuto e ancora sull'onda dell'entusiasmo che, nei quarti, gli ha permesso di eliminare a sorpresa il Barcellona vincendo al Camp Nou, per la gioia di 34mila tifosi tedeschi che erano riusciti a entrare nel 'tempio' del nemico. Nel gruppo del tecnico austriaco Oliver Glasner, c'è però una 'assenza' pesante: a Siviglia non ci sarà l'aquila Attila. Mascotte e simbolo della squadra tedesca, dal 2006 il rapace sorvola il cielo dello stadio Deutsche Bank Park prima di ogni partita casalinga, ma non potrà farlo nel cielo sopra il Sánchez-Pizjuán. Infatti la legislazione spagnola prevede 15 giorni di quarantena per l'ingresso di animali vivi nel paese e per questo la dirigenza dell'Eintracht ha deciso di lasciare Attila a Francoforte. Glasner, che è un tipo scaramantico, farà invece in tempo a indossare i pantaloni che ha messo a ogni impegno in Europa e che, prima della finale, aveva mandato in tintoria, come ha rivelato lui stesso. "Ma in primis devono essere i giocatori a realizzare questo sogno", precisa. Van Bronckhorst, invece, teme il caldo già eccessivo di Siviglia e fa sapere che Kamara e l'ex Juve Ramsey ("sta migliorando, ha giocato nelle ultime settimane e nelle ultime due partite. Sono contento di lui") hanno recuperato e che "la spinta dei nostri tifosi potrebbe essere un fattore". Si vedrà mercoledì sera fino a che punto.