Forum economico mondiale di Davos

Franco: "L'economia dell'Italia è resiliente ma lo stop del gas russo avrebbe un impatto drammatico"

"Se il quadro del conflitto si aggravasse peggiorerebbero anche le prospettive", ma in assenza di shock "ci aspettiamo di continuare a crescere nel 2022, anche se a un ritmo più basso rispetto allo scorso anno"

Franco: "L'economia dell'Italia è resiliente ma lo stop del gas russo avrebbe un impatto drammatico"
Rainews.it
Il ministro Daniele Franco al World Economic Forum Davos

“L'economia italiana dimostra di essere resiliente e nonostante i grandi rischi che si trova a fronteggiare, le imprese e le famiglie resistono”. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, in un panel al World Economic Forum di Davos. 

"Se non ci sono grossi shock ci aspettiamo che l'economia continui a crescere anche se a un ritmo nettamente inferiore anno scorso. La nostra previsione del 3% tiene conto di quello che sta avvenendo nell'attuale contesto. Ovviamente se la situazione dovesse peggiorare per un'interruzione improvvisa delle forniture di gas o altri fattori, allora l'outlook sarebbe peggiore ma questo si applica a tutti". 

"La nostra previsione per il 2022 era del 4,7% dopo il +6,6% del 2021 e l'abbiamo abbassata a circa il 3% - ha detto Franco -. Nell'analizzare questa stima va tenuto conto l'effetto di trascinamento di circa il 2,2% e la crescita addizionale sarebbe di poco meno dell'1%". Il ministro ha sottolineato i rischi che derivano dalla situazione in Ucraina e dall'andamento dei mercati energetici e ha spiegato che l'impatto di uno stop immediato delle forniture di gas russo sarebbe nel breve drammatico. "Ci sono grossi rischi - ha aggiunto - ma vediamo anche un'economia resiliente, l'export è cresciuto del +5% nel primo trimestre, l'occupazione è salita del 3,4% e anche i servizi nel settore del turismo sono in ripresa. Famiglie e imprese sono in una situazione di resilienza".

L'esposizione dell'Italia verso la Russia è limitata

I prestiti delle banche italiane verso la Russia - ha detto il ministro - erano pari nel 2021 a 21 miliardi di euro, a fronte di passività dell'Italia per 13 miliardi, dunque "l'esposizione netta è di 8 miliardi, non si tratta di un grande ammontare". Anche i prestiti alle società che esportano almeno il 10% del fatturato in Russia e Ucraina - ha aggiunto Franco - "non è così grande, quindi non ci aspettiamo grandi shock. Nel caso di una nuova grande recessione, le cose potrebbero essere diverse ma questo è un piano più generale" che non riguarda l'Italia. 

Rapporto Debito/Pil in fase calante

"Le misure di sostegno fiscale messe in campo allo scoppio della pandemia hanno permesso di attenuare l'impatto sulle imprese e sulle famiglie. Ora tuttavia il debito sta scendendo e ci aspettiamo un periodo in cui il rapporto debito/pil continuerà a scendere". Lo ha detto il ministro dell'economia Daniele Franco partecipando a un panel sull'outlook del debito globale - che lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 303 trilioni di dollari - al World economic forum a Davos. 

"Il problema è che affrontiamo un balzo dei prezzi dell'energia che fanno salire l'inflazione e questo porta a un cambiamento della politica monetaria - ha detto il ministro - e poi ovviamente c'è l'impatto della guerra. Questo rende il ritorno della fiscalità alla normalità più difficile ma dobbiamo muoverci in quella direzione. Va anche ricordato che il costo medio del debito pubblico sulle nuove emissioni è ancora in declino perché andiamo a sostituire con le nuove emissioni titoli di 10 anni fa con tassi superiori. Certamente serve prudenza fiscale e politiche per stimolare la crescita".

Saggio sospendere il patto di Stabilità anche nel 2023

"Sono convinto che dobbiamo ridurre il rapporto" tra il debito e il Pil. "Le regole sono importanti ma se hai un debito alto la preoccupazione maggiore è il mercato". In merito alla sospensione del patto di Stabilità anche nel 2023, il ministro ha osservato che è stata "una decisione saggia".

Per la Bce difficile equilibrio tra inflazione e recessione

"La Bce dovrà equilibrare la necessità di riportare sotto controllo l'inflazione con la necessità di evitare un'altra recessione in Europa, ed è un esercizio di equilibrio difficile". "Sappiamo tutti che i tassi saliranno - ha detto Franco - il punto è la velocità a cui saliranno". Franco ha sottolineato il fatto a differenza degli Stati Uniti, dove l'inflazione è guidata da un eccesso di domanda dopo la crisi pandemica, in Europa gran parte dell'inflazione in Europa è legata all'offerta, legata ai prezzi energetici. 

“Non vediamo recessione in Europa, ma ci sono rischi”

"Le previsioni, anche sulla base dei dati della Commissione europea, indicano che non avremo una recessione, anche se vediamo rischi legati agli sviluppi in Europa orientale e ai prezzi energetici, che se restano molto alti non aiutano". Il ministro Franco ha poi aggiunto che tuttavia vanno capiti i fattori di fondo dell'inflazione: negli Stati Uniti sono guidati soprattutto dalla domanda mentre in Europa dipendono soprattutto dai problemi delle catene di approvvigionamento, quindi a livello di supply.

Spesa militare al 2%? Ci vorrà tempo

L'impegno italiano a portare al 2% la spesa militare "richiederà tempo". Il ministro ha poi ricordato che a livello europeo "si spende molto ma con tante duplicazioni e molto spazio per fare economie di scala. Non significa necessariamente arrivare a un esercito europeo, ma a un coordinamento".