Il rapporto

Sono 60 milioni gli sfollati a causa di guerre e carestie

Non solo Ucraina, nel mondo crescono le persone costrette ad abbandonare le proprie case a causa di guerre, conflitti e disastri climatici. A rischio soprattutto i giovani sotto i 18 anni

Sono 60 milioni gli sfollati a causa di guerre e carestie
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Un soldato sorveglia un area di conflitto in Mali

Non solo Ucraina. Conflitti e violenze nel resto del mondo, hanno costretto anche altre popolazioni ad abbandonare le proprie case con cifre da record nel 2021. Sono quasi 60 milioni gli sfollati interni nel mondo, record storico a causa di conflitti, disastri naturali e carestie. Record storico che dovrebbe essere battuto di nuovo quest'anno, a causa dell'invasione russa dell'Ucraina.

E' quanto emerge dal rapporto delle ong Internal Displacement Monitoring Centre (Idmc) e Norwegian Refugee Council (Nrc). 

E' l'Africa subsahariana ad aver sostenuto il peso maggiore di migrazioni interne di massa causate da "grandi picchi" nei conflitti. La maggior parte di questi spostamenti forzati - 11,6 milioni, ovvero l'80% del totale - ha avuto luogo a causa della guerra nell'Etiopia settentrionale e nel Sahel fino all'Africa orientale. Luoghi in cima alla lista delle guerre nel mondo che non finiscono mai, in cui uomini, donne e bambini hanno dovuto lasciare tutto per salvarsi da attacchi o carestie.

"Paesi che hanno vissuto lunghe storie di conflitti, ma ciò che questi numeri mostrano è che i conflitti sono ben lungi dall'essere stati risolti", ha detto Alexandra Bilak, direttrice dell'IDMC. "Oltre alle crisi prolungate, ogni anno si verificano nuove ondate di violenza come in Etiopia e in Burkina Faso, enormi picchi di nuove violenze che hanno portato a un numero incredibilmente alto di sfollati e, almeno per ora, a scarse prospettive di ritorno", ha aggiunto parlando al britannico Guardian.

E se alle violenza e ai conflitti  si aggiungono problemi ambientali e climatici come siccità, inondazioni e insicurezza alimentare, queste emergenze diventano ancora più difficili da risolvere. Sono come “continui shock al sistema” segno che i numeri dell'emergenza profughi e sfollati continua ad aumentare.

Cifra che crescono costantemente da quando l'IDMC ha iniziato a documentare nel 2003. Crescono le migrazioni interne causate da disastri naturali che da conflitti, mentre diminuisce il numero di movimenti forzati a causa di disastri climatici: tempeste, inondazioni ed eruzioni vulcaniche - 23,7 milioni - è diminuito notevolmente rispetto al 2020.

Profughi ucraini al confine con la Romania GettyImages
Profughi ucraini al confine con la Romania

Poiché il rapporto si occupa del 2021, le cifre non includono ancora l'enorme ricaduta umanitaria dell'invasione russa dell'Ucraina avvenuta a fine febbraio 2022 tutt'ora in corso, dove si pensa che oltre 7 milioni di persone siano sfollate internamente e che 2,5 milioni siamo emigrate nella vicina Polonia. La maggior parte di loro circa 3 milioni dice l'Onu sono donne, bambini e anziani perchè gli uomini fino a 60 anni sono rimasti in patria per combattere l'invasore. Col progressivo cambiamento della situazione sul terreno, in controtendenza, molti profughi ucraini stanno tornando nel paese d'origine nonostante il conflitto sia ancora attivo.

Una foto diventata simbolo della fuga da Kiev, scattata all'inizio del conflitto a Febbraio 2022 Getty Images
Una foto diventata simbolo della fuga da Kiev, scattata all'inizio del conflitto a Febbraio 2022

L'unico luogo in grado di competere con questa portata di sfollamento è stata l'Etiopia, dove il conflitto - principalmente la guerra tra le forze governative e i ribelli del Tigray nel nord del paese - ha innescato 5,1 milioni di sfollamenti interni. Fino all'invasione dell'Ucraina, quella era la cifra annuale più alta mai registrata per un singolo paese.

Anche la Repubblica Democratica del Congo (RDC), che ha visto 2,7 milioni di sfollati a causa del conflitto, e l'Afghanistan, dove i talebani hanno rovesciato il governo di Ashraf Ghani, hanno registrato massimi storici. La situazione instabile in Myanmar, dove i militari hanno organizzato un sanguinoso colpo di stato, ha contribuito a triplicare la cifra complessiva dell'Asia orientale rispetto all'anno precedente.

Per quanto riguarda l'età media più della metà della popolazione mondiale di sfollati interni è sotto i 25 anni e circa 25 milioni sono sotto i 18. Le ong che hanno redatto il rapporto chiedono interventi più mirati per proteggere i bambini e i giovani dai particolari pericoli che devono affrontare. "Le difficoltà finanziarie che gli sfollati interni tendono ad affrontare possono costringere i bambini a impegnarsi in attività pericolose che generano reddito, inclusi criminalità, sesso transazionale o adesione a gruppi armati". "Rafforzare i sistemi di protezione dell'infanzia che tengano conto di questi rischi è essenziale".

Diversi i rischi a seconda del genere sessuale. Ragazze e ragazzi sfollati affrontano rischi diversi, con ragazze maggiormente a rischio di violenze sessuali e matrimoni precoci, e ragazzi reclutati da combattenti e costretti a combattere.
 

Bambini soldato in Sud Sudan Lapresse
Bambini soldato in Sud Sudan