I bielorussi in Ucraina hanno formato il battaglione "Kalinouski"

I fighters bielorussi che sperano di aiutare anche se stessi a liberarsi dall'oppressore Lukashenko

Le testimonianze di alcuni volontari bielorussi che combattendo in Ucraina sperano di indebolire anche il regime dell'alleato più fedele di Putin, Alexander Lukashenko

I fighters bielorussi che sperano di aiutare anche se stessi a liberarsi dall'oppressore Lukashenko
@AP
I volontari Bielorussi sono stati intervistati da Associated Press durante un periodo di esercitazioni in Polonia

Sono probabilmente migliaia i combattenti stranieri che si sono uniti ai militari ucraini per respingere l'invasione russa. Tra tutti questi spiccano i bielorussi che sono gli unici ad aver formato un proprio battaglione che prende il nome da un rivoluzionario bielorusso del 19esimo secolo Kastous Kalinouski. I bielorussi hanno la particolarità di combattere anche per un motivo in qualche modo egoistico: vincendo sperano di indebolire Putin e di conseguenza il governo oppressivo di Alexander Lukashenko che detiene il potere in Bielorussia dal 1994. La liberazione dell'Ucraina si intreccia nelle loro speranze con quella del proprio Paese. 

Per loro che considerano gli ucraini una nazione di fratelli, la posta in gioco è insomma alta. Le truppe russe hanno usato il territorio bielorusso per invadere l'Ucraina, e Lukashenko ha pubblicamente sostenuto l'alleato di lunga data Putin, descrivendolo come il suo "fratello maggiore".

Il battaglione Kalinouski è stato incorporato nell'esercito ucraino alla fine di marzo, impossibile dire di quante unità sia formato ma secondo alcuni report dovrebbe essere composta da qualche centinaia di membri. Hanno contribuito alla vittoria ucraina nella battaglia di Kiev. E poi, i bielorussi stanno combattendo anche nell'unità Pahonia, fondata dall'ex uomo d'affari bielorusso e ufficiale dell'esercito Vadim Prokopiev. La maggior parte del battaglione prima di stanza nell'area di Kiev, ora sarebbe raggruppato in prima linea nell'Ucraina orientale.

"Comprendiamo che è un lungo viaggio per liberare la Bielorussia e il viaggio inizia in Ucraina", ha detto all'Associated Press Vadim Prokopiev, uomo d'affari di 50 anni che gestiva ristoranti a Minsk. È fuggito dal paese dopo che si è diffusa la voce che sarebbe stato arrestato per aver detto pubblicamente che il governo non stava facendo abbastanza per le piccole imprese. "Quando la guerra in Ucraina sarà finalmente finita, la nostra guerra inizierà. È impossibile liberare la Bielorussia senza cacciare le truppe fasciste di Putin dall'Ucraina", ha detto. 

Prokopiev è stato intervistato in Polonia mentre si esercitava con i suoi uomini; vorrebbe che le sue truppe acquisiscano un'esperienza critica di battaglia, sperando che un giorno si aprirà una finestra di opportunità per un cambiamento democratico in Bielorussia.

 

Bielorussi durante le esercitazioni in Polonia @AP
Bielorussi durante le esercitazioni in Polonia

Le massicce proteste di piazza contro le elezioni bielorusse del 2020 ampiamente considerate fraudolente sono state accolte con una brutale repressione, portando alla convinzione di Prokopiev che non ci si può aspettare alcuna "rivoluzione di velluto" lì. 

Ha descritto le sue motivazioni ad Associated Press anche un 19enne, Ales, che vive in Polonia dall'anno scorso. È fuggito dalla Bielorussia dopo che il servizio di sicurezza del paese, ancora chiamato KGB, lo ha arrestato e costretto a denunciare un gruppo di resistenza anti-Lukashenko. Gli è stato detto che sarebbe stato incarcerato se non si fosse conformato. Non aveva mai ricevuto alcun addestramento militare prima di arrivare in Ucraina.

Ha detto che avrebbe combattuto non solo per aiutare l'Ucraina, "ma per rendere la Bielorussia indipendente". Ha detto che è anche importante per lui che la gente si renda conto che il popolo bielorusso è molto diverso dal governo Lukashenko. È una missione pericolosa e molti dei volontari dell'unità Kastus Kalinouski sono morti.

Tuttavia, combattere in Ucraina può sembrare meno pericoloso che cercare di resistere a Lukashenko in patria, dove molti attivisti sono in prigione in condizioni difficili.

Bielorussi durante le esercitazioni in Polonia @AP
Bielorussi durante le esercitazioni in Polonia

Altra testimonianza questa volta raccolta dall'Ansa, riguarda il fighter bielorusso Ian Melnykov, 28 anni, originario di Minsk, membro del battaglione Kalinouski. Di Lukashenko, dice che "è un usurpatore", da troppi anni al potere "solo grazie al Cremlino".

"Credo che Lukashenko fosse davvero sicuro che in tre giorni Kiev sarebbe caduta e che la parata del 9 maggio delle forze bielorusse insieme a quelle russe si sarebbe svolta a Kiev. Ma non è andata così, e ora Lukashenko si rende conto che il piano è fallito. E adesso la sua tesi è: 'Non volevamo affatto una guerra, noi non l'abbiamo iniziata'".

"Ma ad oggi - conclude Melnykov -, il principale passo verso la liberazione della Bielorussia è il rovesciamento del regime del Cremlino.