Girona

In Spagna il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti. Il papà : "Spero nella massima pena"

Il 21enne di Scandicci venne pestato a morte la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar

In Spagna il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti. Il papà : "Spero nella massima pena"
ANSA
Niccolò Ciatti

È iniziato, presso il Tribunale provinciale di Girona, in Spagna, il processo per l'omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato a morte senza alcun motivo la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. 

Davanti al giudice Susana Perez Puerto dell'Audienca provincial di Girona, soono comparsi i due giovani ceceni accusati dell'omicidio, Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov.

La procura chiede 24 anni di carcere per Bissoultanov. Verrà anche analizzata la situazione del presunto complice, accusato dalla famiglia della vittima e dall'associazione di categoria che rappresenta i locali notturni catalani (Fecasarm) di aver partecipato all'omicidio.   

Bissoultanov venne arrestato in Germania, su mandato di cattura internazionale, ed estradato in Italia. Ma nel dicembre scorso la Corte d'assise di Roma lo ha scarcerato e l'uomo successivamente si è costituito in Spagna. Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha annullato la decisione della Corte d'assise sulla scarcerazione. 

Anche nei confronti di Magomadov la procura di Roma aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere, che era stata eseguita a Strasburgo, dove i giovani ceceni, figli di rifugiati, risiedono. Ma la Francia ha negato l'estradizione di Magomadov che è stato successivamente rimesso in libertà.

Il papà di Niccolò: “Spero in una condanna alla massima pena”

Luigi Ciatti ha visto oggi, per la prima volta, Rassoul Bissoultanov, l'uomo accusato di aver ucciso suo figlio Niccolò nel 2017 a Lloret de Mar (Spagna). "Gli ho detto in faccia che è un assassino, e glielo ridirei sempre, spero in una condanna alla massima pena ", ha detto. L'incontro è avvenuto all'esterno del Palazzo di giustizia della città spagnola.

"Sono arrivati in versione bravi ragazzi", ha affermato Ciatti, "ma sono degli attori impressionanti". Secondo diversi media, la polizia è intervenuta per evitare un contatto fisico tra gli accusati e la famiglia di Niccolò. 

Il padre del giovane fiorentino dice di attendersi che il tribunale spagnolo condanni i due "alla massima pena" possibile. "Non deve passare l'idea che mio figlio fosse un attaccabrighe - ha aggiunto - Parliamo di un ragazzino che era in vacanza e voleva solo divertirsi". 

I genitori di Ciatti, Cinzia Azzolina e Luigi Ciatti, sono convocati per prestare dichiarazioni di fronte a giudice e giuria popolare, domani alle 12.

Oggi sono anche previste le dichiarazioni come testimoni in Spagna dei sei amici che erano in vacanza a Lloret de Mar con Niccolò Ciatti: quattro ragazzi erano sul luogo del presunto omicidio e altri due facevano parte del gruppo pur non essendo presenti al momento del pestaggio.

La tesi della difesa

La difesa di Rassoul Bissoultanov chiede che il sospetto sia condannato in Spagna per omicidio preterintenzionale e non per omicidio doloso, come sostiene invece la procura. È quanto emerge dallo scritto presentato al Tribunale provinciale di Girona dal legale Carles Monguilod, che rappresenta Bissoultanov. 

La tesi della difesa è che il calcio in faccia che risultò fatale a Ciatti non gli fu dato dall'accusato con l'intenzione di ucciderlo. Per questo, la pena massima che si potrebbe infliggere non dovrebbe superare i 4 anni di carcere. Una versione dei fatti che cozza con quella proposta dall'accusa, secondo i quali, invece, Bissoultanov uccise il giovane fiorentino intenzionalmente. Il pm chiede una pena da 24 anni di carcere e nove di libertà vigilata. 

Il processo in Italia

Anche in Italia dovrebbe celebrarsi il processo: l'apertura del dibattimento è prevista per il prossimo 8 giugno davanti ai giudici della Corte d'assise di Roma. 

Secondo quanto ricostruito dalle indagini,  Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l'11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l'ultima serata della vacanza in Costa Brava. 

Bissoultanov sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo. Almeno un altro del terzetto dei ceceni, Movsar Magomadov, avrebbe preso parte attiva al pestaggio e per questo è stato anch'egli accusato di omicidio.